sabato 8 dicembre 2012

Not Yet

Oggi come da accordi sta a me scrivere e non alla jo, non è successo niente di grave ma come ogni editorialista che si rispetti non esce sempre in edicola. Anche questa giornata sta per finire e ci avviciniamo alla data dell'udienza. Non vorrei sembrare freddo e calcolatore ma credo che chi ha provato questa esperienza capisca cosa vuol dire segnare le tacche sul muro. Le giornate sono grigie , lunghe e soprattutto ormai sono tante nella nostra storia fatta di istituti , sale giochi , palestrine e tanti sogni. Ogni giorno guardando la nostra piccola biondina fantastichiamo sul domani che anche se è molto più vicino di qualche mese fa lo vediamo ancora lontano. Ci siam sempre detti di lottare per un'obiettivo alla volta ed ora abbiamo il 20 Dicembre...ancora 12 giorni. Per resistere sono sempre stato abituato a guardare oltre il traguardo quindi la mente è già a fine Gennaio sperando di essere rientrati e finalmente vivere la nostra vita nella nostra casa con le persone più care, ma che fatica... Per fortuna i campeggi parrocchiali sui sentieri di montagna ci hanno insegnato che ogni cosa si conquista dopo percorsi molto faticosi ,superando ostacoli che non si pensava di incontrare e che in questi casi la forza la si deve trovare soprattutto dentro di se. Adesso ci prepariamo per la pizza del sabato sera fatta dalla Jo, perchè le piccole cose come questa ti fanno sentire più a casa e meno lontano da nostra figlia che vive ancora a mezz'ora di Taxi lontano da noi.

3 commenti:

  1. Giustissimo che l'editorialista di punta non esca ogni giorno, ma per fortuna che c'è un giovane apprendista che esce con un suo articolo: come dicevi supperggiù nell'estate 2011 (altresì nota dalle mie parti come l'estate del piede rotto) "qui i fans sono tanti non li si può lasciare all'asciutto" :-)
    Buona festa dell'Immacolata: nei momenti di peggiore frustrazione o ansia la preghiera alla Madonna può essere miracolasamente efficace, o almeno così ho sperimentato io qualche volta. Per il resto da mia esperienza posso consigliare anche qualche vecchia puntata di Montalbano su rai.it, o Crozza e Barnaby su la7, che assieme alla pizza fanno un po' serata casalinga! CIAO!

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  2. Sembra quasi come in montagna quando, a poca distanza dalla cima, pare quasi di essere arrivati, mentre dietro la curva si snoda ripido un altro tratto di salita. E le gambe fanno male, ormai, il fiato esce a sbuffi per la fatica. Non ci si può fermare, dicono, che altrimenti non si trova più la forza di ripartire. E poi la vetta è ormai vicina. Molto più di prima.
    Che quando si arriva, la soddisfazione è tanta!
    Mari

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  3. I giorni tra la "conoscenza" e l'udienza furono i più lunghi in assoluto. Dopo la girandola dei documenti da depositare in tribunale e la fissazione dell'udienza, arrivano i giorni vuoti in cui non c'è nulla da fare tranne le visite alla piccola. Dai! 12 giorni non sono poi un'infinità. Fatta l'udienza, potrete tornare a casa per alcuni giorni (noi lo facemmo)e poi quando ritornerete sarà tutta un'altra musica. Toglierete finalmente vostra figlia dall'istituto, correrete avanti e indietro per altri documenti e poi vi sposterete a Kiev per il rush finale... e verrà finalmente il giorno in cui metterete il piede sul primo gradino dell'aereo e griderete: casa! stiamo arrivando! (io dissi altro, ma è meglio non pubblicarlo qui! ;-))
    Un abbraccio!
    Cristina (sendy)

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