sabato 30 luglio 2011

Telefonata

Oggi verso le 14.30 mi sono messa a sedere, munita del dizionario "serio" di russo (grazie Andrea e Laura!) e mi sono preparata per iscritto le cose da dire al telefono. Il primo ostacolo infatti doveva essere far capire all'istituto chi fossimo e con chi volevamo parlare.
Ore 15.00: compongo in numero
Non rispondono
Uffa
Ore 15.05: occupato.
Bliutze
Ore 15.10: libero, rispondono!
Recito le mie 2 righe, e la tipa capisce. Mi dice che la Tania è nel suo gruppo, io ripeto che vorrei parlare con lei, e quindi risponde che portetà il telefono là. Evvai!
Risponde poi una tata, Olga, che mi chiama per nome. MI dice che Tania sta bene, ma le dico che vorrei parlare proprio con lei. Un po' di attesa ed... eccola! Le dico qualche parola e lei, stimolata dalla tata che ascolta, risponde (magari proprio in modo non naturalissimo ma... che delizia sentire la sua vocina!). Le parliamo sia io che Fabio, le diciamo che le vogliamo bene e che presto torneremo, Fabio le canta una canzoncina e lei chiede che anche la mamma canti un po'. Ha una voce tranquilla, ci è sembrato che stesse bene, come ha ribadito Olga, dicendo che ci aspetta.
E' durata poco, 10 minuti forse, ma alla fine eravamo lì che ci guardavamo in faccia, sorridenti e rimbambiti.

giovedì 28 luglio 2011

A casa

Ieri arrivare a casa e' stato bellissimo: ritrovare tutte le nostre cose, il profumo dei vestiti nell'armadio... Le tigelle e il lambrusco. Poi, rivedere i primi amici, far vedere le foto di Tania e bullarci per quanto sia carina. Stanotte poi tutti e due l'abbiamo sognata, e oggi ci manca. Ci chiediamo come sta, cosa fa, se si chiede dove si siano cacciati quei due loschi figuri... Non vediamo l'ora di provare a chiamarla.

martedì 26 luglio 2011

In treno

... già dal titolo si capisce la scelta che abbiamo fatto. Siamo sul treno che da Dnipreccecc ci porterà a Kiev, e domani mattina abbiamo il volo per Venezia.
Come ho scritto, la scelta è stata tutt'altro che semplice.
Stamattina Roman è stato in tribunale: hanno annullato l'udienza che dovevamo avere nel pomeriggio e hanno confermato che il 5 agosto dovrebbero eleggere i membri giurati. Poi, è necessaria una settimana di tempo perché diventino effettivi (domanda: ma allora come potevano essere eletti il 22 e noi avere l'udienza il 25? mistero), quindi arriviamo al 12. Infine, la giudice deve inserirci nella sua agenda: ed ecco quindi la nostra data... il 22 agosto.
Ci siamo confrontati sia con Roman che con l'ente in Italia, e il loro consiglio è stato unanime: rientrate! Abbiamo parlato anche di Tania, ovviamente, e la loro opinione è che comunque l'attaccamento c'è, è buono, e questo distacco non dovrebbe causare grandi problemi.
Questo in linea teorica... perché il momento di salutare davvero la piccola è molto difficile. Siamo con Roman, e abbiamo preparato alcune cose per lei: l'album con le foto, un gioco, la bambola Lala, delle caramelle. Le tate promettono che le faranno vedere l'album, le parleranno di noi e le daranno pian piano le caramelle e i regali. Insieme a Roman e a una tata parliamo anche con Tania. La presenza di uno sconosciuto, la mamma che cerca di trattenersi ma alla fine piange, l'atmosfera strana ovviamente la colpiscono. Noi le parliamo, Roman traduce e la tata le parla: la mamma e il papà per qualche giorno non andranno a trovarla, perché devono tornare a casa a preparare la sua cameretta, a comprare la piscina, siccome hanno visto che le piace tanto. Lei non siamo sicuri che capisca, ma la tata ci dice che capirà domani, e le ripeteranno il tutto.
Abbiamo anche il numero dell'istituto, per parlare con lei.
Le tate mi incoraggiano a non piangere, ma anche a Fabio si inumidiscono gli occhi al momento di salutarla.
Pensiamo di aver fatto la scelta giusta... ma non è facile, per niente.
PS Roman ha detto di averla vista molto cambiata, rispetto a quando l'abbiamo conosciuta. Poi anche il medico dell'istituto (nonché nostra padrona di casa) ci ha detto che da quando ci conosce è più sicura di sé, è diventata più leader e parla spesso di noi agli altri bimbi, "vantandosi" di avere una mamma e un papà. Anche gli altri hanno iniziato a dire che vorrebbero una mamma e un papà, cuccioli..

PS2: piccolo falso “storico”. Il post è stato scritto in treno, ma lo postiamo ora, dall’appartamento a Kiev.
 

domenica 24 luglio 2011

Weekend

Sono state due giornate molto particolari. Non abbiamo smesso un secondo – va beh, forse nel sonno sì – di domandarci cosa dovremmo decidere domani. Tornare, restare, rimanere qui da soli a turno, prendere Tania e metterla nel baule della macchina (OK, questa possibilità non l’abbiamo considerata seriamente)… le varie scelte ci rimbalzano nel cervello come i numerini dell’estrazione del Lotto. Certo, dipenderà da quello che ci diranno domani, ma ci piacerebbe arrivare già con un’idea, e quella manca. O meglio, tende a cambiare di continuo, a seconda di chi dei due parla e a seconda della situazione.
Con Tania questi giorni sono andati bene. Lei è allegra, disponibile ai giochi, sia con coi che con gli altri bimbi, chiacchierina, canterina, buffa, testarda – e noi già lì a chiederci se non siamo troppo permissivi con lei. Ieri ha dato un pizzicotto a un bambino (niente di che, di solito si fanno di peggio) e la tata le ha detto che se non faceva a modo noi avremmo preso un’altra bimba, per esempio Alina. Lei si è fatta tutta seria e ha detto: “Niet!”. Io l’ho abbracciata per farle capire che mica era vero…
Oggi invece ci è corsa incontro gridando “Mama! Papa!”, ha dato a Fabio la racchetta che aveva in mano e si è diretta, sempre di corsetta, verso il portico dietro al quale c’è il bagno. Aveva la pipì J
Non è facile, non lo è per nulla. Anzi, è proprio un casino.
 

sabato 23 luglio 2011

Parziale chiarimento

Oggi abbiamo chiamato Roman per avere chiarimenti. La situazione, in sintesi, è la seguente:
1) non possiamo fare il processo senza i giurati
2) i giurati dovevano essere nominati ieri. Non lo sono stati perché mancava una delle persone necessarie per la loro nomina
3) la prossima data è il 5 agosto
Però da Kiev hanno parecchi dubbi a questo proposito. In fondo, è già la III volta che la data viene rimandata. Ci saranno tutti questa volta (consideriamo che è agosto)? Se li nomineranno, il giudice avrà tempo per noi? E se sì, quando?
Insomma, lunedì speriamo in qualche chiarimento da parte del giudice, la realtà però che ci dipinge Kiev è che è possibile che si vada ancora avanti, e molto. Di per sé, infatti, aspettare fino all'8 non sarebbe un problema, ma alla ragazza ucraina che sta anche lei adottando hanno dato come data il 12 (anche lei doveva andare il 25), quindi potrebbe essere qualcosa di simile anche per noi. Anche perché magari nel frattempo va in ferie la giudice, la procuratrice, o che ne sappiamo.
Il loro consiglio è di tornare in Italia poi, quando saranno ettettivamente nominati i giurati, si faranno dare una data per l'udienza e noi torneremo. Non dimentichiamo che dall'udienza poi passano altri 20 giorni buoni buoni, prima del rientro.
Quindi... sentiremo cosa dicono lunedì. Dubito qualcosa di certo o di davvero dirimente. Comunque parleremo con la vicedirettrice, con l'Italia e i loro psicologhi, e decideremo come fare, anche come eventualmente gestire con Tania la nostra assenza (lasciando le foto? un telefono? mandando un pacco a un certo punto? vedremo).
Quello che dobbiamo tenere bene in mente è quale sia la soluzione migliore per tutti. Chiaro che per Tania sarebbe meglio che non ci allontanassimo, ma come reagiremmo, noi, a un eventuale spostamento, dopo l'8, che so, a fine agosto????? Non possiamo permetterci di arrivare al momento in cui saremo genitori al 100% con i nervi a pezzi o al limite della sopportazione. Non farebbe bene né a noi né a Tania.
La scelta è difficile, as always.

venerdì 22 luglio 2011

Mazzata

Avevamo in programma di scrivere della bella giornata passata oggi con Tania, ma stasera una notizia ci ha tolto tutto l'entusiasmo.
Oggi avrebbero dovuto nominare i 2 giurati che avrebbero dovuto presenziare al nostro processo lunedì. Non sono stati nominati... la procedura inzierà (ma noi diremmo... inizierà?????????) il 5 agosto, anche se non è detto che si concluda davvero allora, e che ci sia effettivamente.
Lunedì avremo il processo, ma a meno di sorprese (ma l'ente ha già detto che non ci saranno) sarà come l'altra volta: diranno che senza giurati non si può procedere.
Siamo senza parole. Abbiamo davanti la prospettiva di rimanere qui a tempo indeterminato.
Stiamo pensando di tornare a casa. L'idea di passare ancora tanto tempo qui (oh, potremmo anche andare a fine agosto!) fa traballare la nostra salute psicofisica. L'idea di lasciare Tania - e capita spesso, in tanti paesi, che i genitori facciano più viaggi, lascino il bimbo e poi tornino - fa traballare il nostro cuore.
Non sappiamo, davvero.

Oleg

Ieri stavo aspettando Fabio nei pressi della porta (era circa mezzogiorno), quando arriva questo signore sui 70 anni che, guardando gli operai che potavano gli alberi, mi dice qualcosa. Io gli rispondo che non ho capito, e lui si mostra subito molto interessato. Mi chiede “Do you speak English?”, e quando rispondo di sì lui mi spiega, in russo e a gesti, che sua moglie è insegnante di inglese e sua figlia studia all’università. Mi dice anche che abita lì, all’interno 108, io gli dico che siamo al 111 e lui mi chiede se siamo lì per un bambino,
In quel momento, arriva Fabio, e glielo presento. Lui dice di chiamarsi Oleg e, quando facciamo per entrare, ci precede lungo le scale. Arrivati al suo piano, ci fa segno di entrare in casa sua; ci apre la porta e noi entriamo, con un pizzico di esitazione perché, comunque, lo spettro del corriere incombe J.
La casa è disposta esattamente come la nostra, anche se non rinnovata e molto piena di cose. Lui ci fa accomodare in sala (schermo LCD, acceso!), poi scompare, lasciandoci a guardarci intorno. Riappare poco dopo, con 2 piattini con sopra un pezzo di pannocchia: ci fa sedere e  ce li offre, tornando dopo un attimo dopocon sale e burro. Noi siamo in imbarazzo, innanzitutto per la gran gentilezza, poi per la “tecnica”: come si mangia la pannocchia in modo educato? Con le mani o il cucchiaino?
Mentre il nostro ospite ci guarda sorridendo, ci buttiamo: con le mani, iniziamo a sgranocchiare le pannocchie calde. Oleg continua a parlarci: ci dice che è stato a Milano, che nel nostro appartamento una volta è venuta una famiglia americana che ha adottato 2 bambini, poi accenna a qualche nota di “Mambo italiano”! Ci racconta che è un ballerino, che balla il tango con la moglie e che si danza al parco, alla domenica. Noi non facciamo molto altro che annuire e sorridere, ma siamo conquistati dalla sua simpatia.
Purtroppo, dopo poco dobbiamo andare (sempre per il pacco): lui ci chiede perché non finiamo, noi gli diciamo della spedizione e allora… arriva con una sportina e ci impacchetta le pannocchie, per mangiarle dopo! Poi mi incoraggia a mangiarmi il burro che mi aveva messo sul cucchiaio (io obbedisco… cosa non si fa per educazione… un cucchiaino di burro così, a secco!), poi lo salutiamo (ci insegna a dire “Arrivederci” in ucraino, noi ovviamente dopo 1 secondo ce lo dimentichiamo) e usciamo.
Fino a ora avevamo letto dell’ospitalità ucraina (dalla casa, è chiaro che Oleg non è certo benestante), ma non l’avevamo mai sperimentata. Adesso ci aspettiamo di incontrarlo ancora, magari con la moglie, così possiamo arrangiarci anche con un po’ di inglese.

giovedì 21 luglio 2011

Il pacco!

Come tutte le cose speciali, anche il pacco spedito dall’Italia da Nick e l’Ely si è fatto parecchio desiderare. Non certo per scelta loro, chiaramente… infatti il pacco era stato spedito lunedì 11 luglio e il 12 era già a Kiev. Il numero di telefono era quello di Roman, che avrebbero chiamato quando il pacco sarebbe stato in recapito da noi.
E qui inizia l’avventura (in effetti, ormai siamo drogati di adrenalina, se non c’è da tenere il fiato sospeso ci annoiamo!). Mercoledì sera leggiamo sul sito della TNT che hanno provato a consegnare il pacco, senza trovarci: possibile, in effetti eravamo ancora fuori alle 11.40. Il giovedì viene qui Roman, a cui chiediamo di telefonare per sapere quando sarebbe stata la prossima consegna. Risposta: il pacco arriverà venerdì. OK.
Venerdì, nada. Roman richiama: arriverà lunedì o martedì della settimana successiva. Bene, lunedì c’è anche Roman e quindi qualcuno sarà sempre in casa. Lunedì a pranzo, ancora non si è visto nulla. Lui chiama, ci dicono che in effetti in corriere è nella nostra città e dovrebbe arrivare a breve. Il problema è che a sera ancora non si vede nulla, anzi, risulta che sono passati alle 12.10 e che non c’era in casa nessuno… Ma come? C’eravamo in 3! Fioccano le domande: avranno suonato il campanello, che non funziona? Avranno trovato la casa? E perché NON TELEFONANO?
Martedì Roman, ormai amico della centralinista, richiama. Il pacco arriverà mercoledì… ma siamo al brivido. Se non ci troveranno in casa (o meglio, se diranno che non ci hanno trovato), il pacco tornerà in Italia. Non possiamo permetterlo! Fin da stamattina quindi siamo in assetto bellico.
Prima mossa: stamattina io sto a casa ad aspettare il pacco, e lascio Fabio andare da Tania (ahimè!). Ma non aspetto in casa: e se non bussassero? Mi apposto quindi in giardino, seduta su dei gradini prima e sul prato poi, mentre la polvere nera copre il PC (impressionante), alcuni operai potano le robinie, arrivano 20 furgoni, ma non quello TNT.
Verso mezzogiorno arriva Fabio, e mi trova impegnata nientepopodimeno che in una vivace chiacchierata (un po’ a senso unico) con un settantenne, Oleg. Questa conoscenza (lui sta nell’appartamento 108, noi al 111) sarà oggetto del post di domani, perché merita. Facciamo un piccolo salto temporale, quindi: ore 12.30, siamo di nuovo in casa dove, mentre io cucino, Fabio controlla dal balcone l’eventuale arrivo del vettore. Suona il telefono: Roman ci avverte che il pacco è in arrivo, fra un’ora.
Pranziamo, e Fabio riprende il suo ruolo di sentinella. Passa un’ora, un’ora e 10… niente. Inizio a perdere le speranze, immaginando un lungo pomeriggio per Fabio a casa, quando un grido rompe il silenzio: “Il furgone! L’ho visto!”.
Mi precipito per le scale e, appena uscita in cortile, lo vedo: lui, il vettore, maglietta arancione e faccia perplessa, mentre parla con 2 passanti. Mi vede, mi dice qualcosa, io grido: Paket! E lui credo scorga il balenare delle mie zanne J, perché si affretta verso il furgone e prende LUI, il tanto desiderato oggetto. Deve aver scorto una luce folle nel mio sguardo, perché non si fida a darmelo, ma lo prende e si avvia verso la porta, per poi imboccare le scale e… No signore, non è questo il piano, gli dico mentre si avvicina al 108. Eccoci al 111, Fabio si affaccia, firma e… ecco, il pacco è nelle nostre mani.
Lo apriamo, felici come a Natale, e il contenuto ci pare ghiotto come non mai. Eccolo:


  • 4 libretti delle canzoni (fra cui Ci son 2 coccodrilli) per Tania


  • Un set con specchio, pettine, gioielli vari per la signorina principessa (come dice l’etichetta sulla scatola)


  • 3 numeri di Vanity


  • 2 libri


  • Un paio di pantaloni bianchi, cuciti dalla “zia” Tiziana per la cucciola


  • Un hard disk con un numero imprecisato di film e cartoni animati


  • Carte da gioco


  • Il Fatto Quotidiano


  • La Gazzetta dello sport


  • 2  numeri de La Repubblica


  • Il Giornale (per un’equilibrata rassegna stampa)


  • Quattroruote di luglio


Inutile descrivere quanto siamo ingolositi. Consumeremo con lentezza, per farci durare le provviste. Incredibile quanto possa far piacere una cosa del genere…
PS altra cosa bellissima di oggi. Tania si è seduta sull’altalena e ha detto, così, senza fare una piega: “Dondola”. Topolina!
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martedì 19 luglio 2011

Un po' tontarelli

Non è una notizia del tutto confermata, ma pare che a Dnieprdzirdzink circoli una strana coppia, un ragazzo e una ragazza, con qualche piccolo problema. Ad accorgersene sono stati i bimbi del locale istituto, in particolare quelli del gruppo di 3-4 anni. Il dubbio l'aveva già esternato una piccola ospite, Tatiana XXXXX, che han notato per prima le abbondandi lacune espressive e di comprensione dei 2, che a prima vista paiono normali.
Oggi il problema è stato confermato anche dagli altri bambini, che giustamente si sono rivolti ai loro superiori, le tate, con queste argute domande: "Ma come mai non capiscono quello che diciamo? Anche quando piangiamo, non capiscono come mai...".

Scherzi a parte, la domanda dei bambini è vera: le tate ce l'hanno raccontato oggi. In effetti, probabilmente non siamo personaggi del tutto raccomandabili per loro :-) E per fortuna che abbiamo studiato un po' di russo!

lunedì 18 luglio 2011

Nela

Nela è la tata che ha seguito Tania dal suo ingresso in istituto a quando siamo arrivati noi, praticamente. Lei infatti si occupa del gruppo dei bimbi di 1-3 anni, di cui faceva parte anche la nostra bionda fino al mese scorso. L’ha vista crescere e migliorare tanto in questo anno e mezzo, e si vede che le è molto affezionata.
Nela è una signora sui 45 anni, magra, occhi scuri e capelli rossicci; è molto tranquilla, dolce, non l’ho mai sentita alzare la voce. E’ stata l’unica che, al nostro arrivo, ci ha detto cose positive su Tania, ovvero che in poco tempo l’aveva vista migliorare tanto e che secondo lei è una bambina con molte potenzialità.
Nei giorni scorsi, abbiamo fatto qualche foto a lei e Tania insieme, poi lei ci aveva fatto capire che avrebbe desiderato averle, quelle immagini. Quando abbiamo fatto stampare alcune foto che ci serviranno in tribunale, abbiamo stampato anche due delle sue e stamattina gliele abbiamo date.
Ci ha ringraziati sentitamente, quasi commossa, e le ha fatte vedere a tutte. Poi ci ha chiesto quando torneremo in Italia; abbiamo provato a spiegarle che non sappiamo la data, forse a metà agosto, e lei allora ha raccontato che oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro, e l’ultima occasione per vedere Tania (abbiamo sorvolato sulle varie questioni giuridiche, decisamente fuori portata per il nostro russo) siccome non sarebbe tornata fino a settembre (ci ha anche spiegato come mai, ma ovviamente non abbiamo capito). Le abbiamo allora proposto di darci il suo indirizzo e numero di telefono, in modo di poterle scrivere o telefonare in seguito (magari, non le parliamo noi… grazie in anticipo, Irina J), e lei ci ha fatto scrivere i nostri nomi, l’indirizzo e il numero di telefono dietro a una delle due foto.
Infine, ha stretto a sé Tania, ha chiuso gli occhi e ha recitato a bassa voce qualcosa di abbastanza lungo, intenso, una successione di parole per noi incomprensibile: una preghiera o comunque un augurio di qualche tipo alla piccola. Ci siamo commossi. Nela non leggerà mai queste pagine, ma se Tania è la bambina affettuosa che vediamo oggi, è merito suo.
PS: Per Andrea (De Murtas, ndr): non so come hai fatto a scoprire questo blog, ma sono molto contento di risentirti. Le nostre avventure in Ucraina non sai quante volte le ho raccontate, solo 2 giorni fa ho ricordato a Giorgia quando io, te e il famoso bodyguard di Viktor abbiamo attraversato di notte tutti i cortili dei palazzi per raggiungere l'hotel. Ti saluto e... continuate a seguirci!
Per Elena B.: buone vacanze nella terra vergine di connessioni :-) Mi immagino un incontro fra Ciupi e la "Tania piccola" :-)
Per Cost: in effetti qualche dubbio mi è venuto... adesso provo a chiedere a Tania: Du iu spik inglisc?

domenica 17 luglio 2011

Lampi ucraini

Alcune istantanee che ci sono rimaste impresse, per non dimenticare questo strano mondo (non meno del nostro, comunque).
La città senza semafori. Non che non ci siano, ma non funzionano. Eppure il traffico è regolare, e quando si deve attraversare tutti si fermano, subito, senza far storie.
La gente in fila per prendere i bus. Non so nel mondo, ma  io la gente in fila per salire sull’autobus non l’ho mai vista. Son più spintoni e gomitate nei denti, o forse è Bologna che è una città violenta.
La quantità di spazio dedicato ai gelati, ai dolci, alle caramelle e ai cioccolatini nei supermercati. Una varietà mai vista, tutta nella direzione dell’ultra-dolcezza, del triplo ripieno e delle misure king-size. Un popolo dolce, quello ucraino.
Il tavolino intravisto nella stanza riservata al personale, in istituto: ordinatissimo ma murato di shampoo, bagnoschiumi, deodoranti, smalti. Sul serio, di smalti ce ne saranno state 30 boccette.
La pizza grande: è come un piatto. Roba che in America sarebbe una baby, neanche. E come mai ieri sera avevamo tutti e 2 il gusto di aglio in bocca?
La festa metallurgica: bella, ricca, con spettacoli di danza di bambini e per bambini, bancarelle, gonfiabili. Eppure, non mi riesco a togliere dalla mente altre immagini: lo stabilimento Eternit, quella base in cui si sperimentano armi in Sardegna, Erin Brockovitz (ma come si scrive?). Insomma, questi pagano bene (sembra), fanno la festa, poi però la città è affumicata e una polvere nera copre ogni cosa, se appena lasci una finestra aperta. E’ vero: forse è meglio morire di inquinamento che di fame. Però sarebbe carino che questa non fosse l’unica scelta possibile.

Niente festa metallurgica...

Abbiamo sottovalutato il fattore-orario e alle 22, quando ci siamo diretti verso il palco, abbiamo incrociato un fiume di gente che veniva verso di noi. Tutto finito, ahi ahi ahi...

sabato 16 luglio 2011

Seratona

Scriviamo sfruttando la rete wireless della Pizza Celentano, dove forse consumeremo una margherita e una pizza ai funghi (vedremo se abbiamo capito bene) alla modica cifra di 5 euro. Poi, siccome si sbaracca di brutto, andiamo a sentire il concerto organizzato dalla fabbrica siderurgica locale, nella festa che abbiamo denominato Festa Metallurgica. In piazza, di fronte alla statua di Lenin. Il check sound di oggi pomeriggio faceva pensare a un Nino d'Angelo ucraino, anche se Fabio dice che l'attrezzatura e' molto rock e che forse alla fine ci saranno i Muse (come sarebbe?). Domani filmato per documentare la serata.

Magiche avventure di Lala

Da quando l’abbiamo conosciuta, abbiamo passato con Tatiana circa 80 ore. A parte il tempo passato a nutrirla (tutti i pomeriggi), in linea di massima le abbiamo passate a giocare, passeggiare, cantare insieme a lei, da soli o con gli altri bambini. Le idee che avevamo  all’inizio, sulle cose che pensavamo le piacessero molto, nel tempo si sono modificate: in effetti, oggi si comporta in modo molto diverso rispetto ai primi giorni, quindi siamo curiosi di vedere come cambierà ancora… Per dire, all’inizio diceva sempre e solo “Da”, a tutto… da qualche giorno è comparso anche qualche stizzito “Niet”… ma gli esperti dicono che sia un buon segno.
Certe cose sono rimaste invariate: ADORA l’altalena, le piace che la spingiamo ma è bravissima anche da sola, si impegna come una matta muovendosi avanti e indietro con ottimi risultati. Ovviamente, muore dal ridere se le grattiamo la pancia o i piedini (che sono sempre sozzi, ma bellissimi, da mangiare…), oppure se ha qualcosa in mano da poterci passare. Le piacciono le canzoni, quelle con i mimi: al momento il repertorio stabile ammonta a 3, “La canzone della felicità”, “Ci son 2 coccodrilli”, “La battaglia di Magenta”. Le piace la musica, balla facendoci morire dal ridere.
Va pazza per il “vola vola”, in qualsiasi forma e natura. Basta lanciarla in qualche modo o direzione, farla girare, saltellare, insomma, sballottarla come nel frullatore e  lei ride come una matta. Strano a dirlo, ride se la scagli verso il cielo ma ha paura a essere presa in spalla J
I primi giorni ci voleva sempre portare a spasso, attorno all’istituto. Eravamo pronti a consumare il sentiero, dato il numero di giri, ma in realtà pian piano ha perso questa passione. Al momento, ci scappa un giro al mattino e uno al pomeriggio, non di più in linea di massima. Le tappe obbligate sono il “vola vola” dai gradini (col papa) e la fermata dai bimbi piccoli, per salutarli. Giusto… le piacciono tantissimo i bimbi piccoli – per ora almeno; magari, tempo che torniamo a casa, inizia a odiarli e a mettergli le dita negli occhi.
Abbiamo giocato parecchio a bambole… anche se nel tempo le necessità della bambola – che si chiama sempre e comunque Lala, anche quando chiaramente è un maschietto – sono cambiate. I primi giorni le davamo da mangiare e da bere, poi siam passati ad altre necessità corporali (fa litri di pipì la bambola, forse per effetto di tutto quello che ha bevuto i primi giorni?), a metterla a letto, e oggi ci siamo evoluti verso il giro in carrozzina, seguito da pianti (della bambola) quando la Tania la sbatte a terra di testa J. Non mancano vola vola e salti, anche per le bambole. Siccome staremo qui ancora parecchio, non so quali saranno le future avventure di Lala: forse l’università e l’ingresso difficoltoso nel mondo del lavoro… o una carriera da velina, chissà.
 

giovedì 14 luglio 2011

La prima udienza

Siamo appena tornati dal tribunale.
L’incontro pre-processo è iniziato maluccio: Roman ci ha informato che il giudice-capo non ha ancora parlato con la procuratrice. Ci parlerà entro lunedì… Sembra una presa in giro ormai, anche per Roman che deve tornare qui da Kiev per la terza volta, senza riuscire ad avere una risposta.
Mentre già diciamo parolacce silenziose nella nostra mente, tentando comunque di mantenere l’atteggiamento di fredda compostezza tanto gradito in terra ucraina, arrivano l’assistente sociale della città e la vice-direttrice dell’istituto di Tania; non avevamo mica capito che anche loro sarebbero state presenti al processo!
Dopo un po’ di attesa, ci fanno entrare nell’aula, piccola ma con lo scranno e la scrivania in alto per il giudice, la bandiera ucraina e lo stemma della nazione. Anche se sappiamo che l’udienza ha come unico scopo quello di informarci che, a causa della mancanza dei giurati, non si può procedere, iniziamo a provare una certa agitazione – in fondo, non siamo mai stati in un aula di tribunale! Roman ci informa che potranno anche farci qualche domanda. Noi dobbiamo rispondere e lui tradurrà; ci dice anche che se qualcosa nelle nostre risposte per qualche motivo non andasse bene (che so, ci chiedono se siamo cattolici e se lasceremo Tatiana libera di scegliere se esserlo o no, e noi diciamo che no, la obbligheremo con tutti i mezzi J), le correggerà. Basta che parliamo, possiamo dire quello che vogliamo, anche la lista della spesa, mi faccio sfuggire io in preda a un attacco di umorismo ansioso.
Arriva il giudice, una donna sui 40, e anche la procuratrice (sì, proprio colei che deve dare la risposta: si appellerà o no?): come da regolamento, deve essere presente.
Inizia tutta una parte burocratica, in cui ci vengono chiesti i nostri nomi, ci vengono detti i nostri diritti, ci viene chiesto dove e quando siamo nati, la nostra professione, si legge la dichiarazione in cui Tatiana è definita adottabile e quella del Dipartimento di Kiev che dice che siamo idonei alla sua adozione. Poi il giudice, leggendo dal codice di diritto ucraino, ci informa che senza giurati non si può fare l’udienza (ma va?). Chiede poi cosa ne pensano i presenti di questa cosa. Ed è qui che c’è un piccolo colpo di scena: sia l’assistente sociale che la vice-direttrice intervengono dicendo che non è giusto, che non è colpa nostra se i giurati non ci sono, che già varie coppie sono andate a vedere Tatiana e solo noi siamo riusciti a stabilire un contatto. La cosa non pensiamo possa smuovere il giudice, ma ci fa piacere sentirlo: in fondo, non erano affatto obbligate a dire queste cose, e ci pare che farle sentire sia al giudice che alla procuratrice sia stato positivo. Viene chiesto anche noi cosa ne pensiamo e, su suggerimento di Roman, ammettiamo umilmente che, se la legge ucraina dice che servono i giurati, noi lo accettiamo (e per fortuna che nessuno stava leggendo nei nostri pensieri).
Si procede: il giudice fissa l’udienza per il primo giorno utile dopo la scelta dei giurati, ovvero il 25 luglio alle 15 (che è ottimo, considerando che poteva anche metterla, che so, il 30) e dichiara che l’udienza è chiusa. Roman si avvicina per parlare con la procuratrice, che gli dice che deve esaminare bene le carte e parlare con non so chi prima di dire il suo parere, e che comunque la giudice pensa che dovrebbe essere tutto regolare, siccome le nostre pratiche sono iniziate prima che la nuova legge entrasse in vigore.
Uscendo, notiamo anche che sia la vice-direttrice che l’assistente sociale si fermano a parlare con la procuratrice; ridono e sembrano grandi amiche. Altra cosa che ci sembra positiva, siccome quelle 2 sembrano proprio – e qui non possiamo che ringraziarle – essere dalla nostra parte e sponsorizzare il più possibile l’adozione di Tania.
Abbiamo anche pensato che forse il giudice non abbia parlato apposta con la procuratrice, siccome voleva che lei prima potesse, partecipando all’udienza, essere informata di come stanno le cose. Non sappiamo cosa dire… non ci sembra andata male. Ma lunedì, forse (FORSE!), sapremo.

mercoledì 13 luglio 2011

Brevi ma... "vicini"

Nessun lungo post oggi. Con le dita incrociate non si riesce a scrivere bene J. Domani mattina andremo da Tania e proveremo a spiegarle che probabilmente non riusciremo a portarle la merenda come al solito… anche se lo vedo dura come discorso da fare in russo!
Vorremmo solo ricordare che, pur essendo fisicamente lontani, ci sentiamo comunque vicini nel pensiero e nella preghiera  sia a chi in questo momento sta provando una grande gioia, che a chi sta soffrendo. Vorremmo essere capaci di far sentire la nostra vicinanza a voi, così come state facendo con noi da ormai 24 giorni.

martedì 12 luglio 2011

Vassieni

Ieri e oggi grande festa in istituto… hanno messo in giardino e montato le mitiche piscinette!
Si tratta di 3 piscine gonfiabili, una per ognuno dei gruppi dei piccoli (“neonati” e simili, 1-2 anni, 3-4), e una di quelle rettangolari montabili per i più grandi. I bambini sono ovviamente entusiasti, anche se la gestione delle piscine e dei bagni è sottoposta a così tante regole da diventare un po’ farraginosa. Eccole, in sintesi:


  1. Ogni bambino deve fare il bagno con il suo gruppo e nella piscina del suo gruppo. Se verrà sorpreso a insidiare (tipo, mettere le manine nell’acqua) la piscina di un altro gruppo, sarà severamente ripreso. Se tutti fanno il bagno, ma il suo gruppo no, deve attendere pazientemente e in silenzio che anche le sue tate si decidano. Ogni tata farà fare il bagno solo ai suoi bimbi, qualunque altro non sia del gruppo sarà allontanato.


  2. I bambini entrano in acqua in gruppi di 3-4. Gli altri aspettano fuori, in fila, preferibilmente in silenzio.


  3. In acqua sarebbe meglio stare seduti, tranquilli, lavarsi le mani e la faccia.


  4. Finito il suo turno, ogni bambino viene estratto dall’acqua (ovviamente, è il momento clou per i pianti) e viene messo in piedi, insieme agli altri, nudo, su un grande telo o su un lenzuolo steso per terra. Lì rimarrà, fermo, ad asciugarsi (all’aria, anche se sono le 6 di sera).


  5. L’ultimo bagnetto del pomeriggio si fa prima di rientrare. L’impressione che abbiamo avuto è che sostituisca il bagno serale dei bimbi. Osservazioni tipo: ma non si è usato il sapone, oppure l’acqua era quella che era lì dal mattino e chissà in quanti ci avranno pisciato non sono ben accette.


Malgrado tutte queste regole, i bambini sono in generale molto felici della novità. Tania in particolare non si tiene. Stamattina è partita di corsa e si è buttata, DI TESTA, nella piscina dei più piccoli, cogliendo di sorpresa la sorveglianza. Noi l’abbiamo vista partire e scomparire oltre il bordo (c’erano tipo 10 cm d’acqua, era quella dei piccolissimi) e ci siamo fatti grasse risate. In generale comunque è un pesciolino: si butta, mettendo la testa sott’acqua, e riemerge sorridente e sputacchiante. Ride come una matta e non ci fa vedere l’ora di portarla al mare.

lunedì 11 luglio 2011

Cinzia e Carlo / Bibi / Tatanna

Scrivo un post destinato a 4 amici.
2 li abbiamo conociuti per caso a Kiev, grazie all'occhio da FBI di Fabio. Incredibile come i destini possano incrociarsi in questo modo! Messaggio per loro:

Ciao! Ma sapete che dopo aver letto il vostro primo commento ho pensato a voi tantissime volte, dispersi in quel buco umido nei boschi? Mi aiutava anche a non lamentarmi troppo di qui
Sono contenta che vada meglio. Non preoccupatevi, i salumi rosa ci sono anche qui... ma che cavolo sono? e i salami rosso acceso, io pensavo che fossero tipo quelli al peperoncino. Invece mi sono ufficilamente innamorata del cavolo cappuccio, ma quanto è buono?
Scemenze a parte, siamo contentissimi che ce l'abbiate fatta con i documenti. Il DAP chiudeva oggi, no? E' stata proprio una corsa da record.
Vi lascio anche la mia mail: jomont@tin.it
Così mi potete dire come va il vostro percorso. Anche voi potete visitare l'istituto ogni giorno? Come va con la direttrice?

Bibi... leggerti è sempre bello. Che libri stai leggendo? Sono fiera di te  Ma senti, è oggi il tuo compleanno o mi sbaglio tragicamente? Se non mi sbaglio... AUGURI! Altrimenti: buon non compleanno!!!! E buon campeggio!

E infine: Anna! Anch'io ci penso spessissimo alle 12 fatiche e alla casa che3 rende folli!!! Mitico... e il bello è che è proprio così.

Quartum... datur

Non avevamo preso in considerazione la possibilità numero 4. Sciocchi a non farlo, si vede che ci eravamo dimenticati dove siamo…
Ecco la possibilità 4: il giudice NON ha parlato col procuratore e rimanda quindi l’udienza a giovedì 14 alle ore 15. Quindi non sappiamo nulla di nuovo, anche se a dire il vero non credo che tutto questo rimandare sia una bella notizia (a prescindere dallo stress dell’attesa, intendo).
Comunque.. vedremo il 14. Fra l’altro è una data molto importante anche per un’altra lettrice del blog… quindi condividiamo l’attesa J
 

domenica 10 luglio 2011

Possibili scenari

Grazie a tutti per i pensieri, le preghiere, gli auguri per domani. Speriamo, davvero…
Ma quali sono gli scenari possibili?


  1. Il giudice ci dice che il procuratore è d’accordo a non impugnare la sentenza, anche se sarà emessa dopo l’entrata in vigore della nuova legge, alla luce del fatto che comunque noi di fatto abbiamo completato tutto l’iter prima della data del 12 luglio, e non siamo potuti andare in giudizio solo per un problema del tribunale locale. Sarebbe la cosa più logica, ma non è detto affatto…


  2. Il giudice dice che il procuratore ci deve pensare di più. Quindi fissa un’udienza il 25 (tipo), e vedremo allora la decisione del procuratore.


  3. Il procuratore dice che impugnerà a sentenza. A questo punto, in accordo con l’ente, partiremo con le vie legali, cercando di far valere il fatto che tutto il nostro iter dovrebbe essere sotto la vecchia legge. In questa fase, ancora nebulosa a dire il vero, tireremo fuori denti affilati e coltelli, perché sarà lotta.


 

sabato 9 luglio 2011

Tenerezza

Oggi con Tania è stata una giornata davvero speciale. Era più tranquilla che altre volte, quindi l’abbiamo coinvolta in vari giochi, fra cui le bolle, che abbiamo ricomprato qui e che sono mitiche: hanno una confezione lunga e stretta e si possono sia soffiare che far uscire muovendo l’occhiello avanti e indietro con le mani. Abbiamo anche deciso di farle provare “Lava lava le scodelle” tenendola per mani e caviglie: avevamo paura che si spaventasse, invece è impazzita di gioia e ci ha chiesto “Iesciò! Iesciò!” (ancora!) almeno 5 o 6 volte.
Comunque, a parte una pipì in cui io mi sono bagnata i sandali ma la Tania nulla (olè!), il momento più emozionante in assoluto è stato quando ha chiesto di venirmi in braccio e ha detto di andare “Tudà”, intorno alla casa. Mi sono messa a camminare, con lei in braccio. Ha incastrato la testina nell’incavo fra il collo e la mia spalla, con un gomito sotto alla mia gola, e si è abbandonata del tutto. Io mi sono messa a cantare, con Fabio, anche, che ci seguiva, intenerito da matti. Avremo fatto avanti e indietro intorno alla casa per almeno 15 minuti, con me che ho dato ben presto fondo alle canzoni da bambino che conosco (urgono ripetizioni, Tatanna!), quindi sono passata a quelle dei musical, di chiesa, Nadel (J) e, insomma, tutto quello che so a memoria. Lei era immobile, solo di tanto in tanto giocherellava con i miei capelli. Le braccia mi facevano un male cane, ovviamente, e la spalla attaccata alla gola non era certo un godimento ma… sarei andata avanti per ore, per chilometri. Quegli 11 chili appoggiati a me sono stati il peso più dolce che abbia mai portato.
Se penso che lunedì potrebbe anche andare male… ma non voglio pensarci adesso.
Chiudo con una nota di colore: ieri sera, facendo zapping alla ricerca di qualcosa di decente, anche in russo, abbiamo visto la pubblicità delle suonerie da cellulare, quelle che ci sono anche da noi. Bene, su 4 suonerie, una era una canzone di Celentano che non avevamo mai sentito nominare, l’altra… Felicità, di Al Bano e Romina!

venerdì 8 luglio 2011

Alfa 1

(piccolo sforzo di immaginazione. Provate a visualizzare questa scena: un piccolo uomo orientale, vestito con un camice bianco, parla rivolto alla telecamera)

Namastè.
Illustro rapidamente la tecnica che abbiamo seguito per la realizzazione del primo dei nostri esperimenti, denominato Alfa 1. I soggetti sono un maschio e una femmina intorno ai 35 anni. Sono stati sottratti al loro ambiente naturale, isolati fra individui che non capiscono il loro linguaggio, sottoposti a varie forme di stress. Infine, è stata loro somministrata, via inalazione, una quantità di ossido di azoto 10 volte superiore alla norma. Quello che vedete è il risultato che abbiamo ottenuto dopo solo 14 giorni. Noterete da soli quanto profondamente la psiche dei soggetti sia già stata intaccata.














Animali

Non avevo mai visto - o almeno così mi sembra - cani randagi prima di venire qui. Qualche gatto vagabondo, sì, e qualche cane che dormiva al sole in Grecia, ma non so, l'impressione era diversa.
Qui ci sono tanti cani al guinzaglio, ma anche tanti in giro, spelacchiati, sul magro ma non troppo. La maggior parte gira in branco di 4 o 5, anche se c'è anche qualche solitario. Sembrano tranquilli, ma una volta ne abbiamo visto uno assalire un tizio che ci camminava davanti... da quel giorno li guardo con circospezione, e Fabio mi prende in giro perché dice che un'amante degli animali come me certe paure non le dovrebbe avere :-)
Abbiamo anche visto diversi animali morti, in giro: veri piccioni, ma anche un gatto (nel giardino dell'istituto) e un cane (in un'aiuola).

Nota di colore: stasera abbiamo comprato mortadella (1 etto diviso in 2 fette... ignorano l'uso dell'affettatrice usata a meno di 3 mm di spessore), prosciutto crudo (spagnolo... non c'era alternativa), formaggini, salame e, grazie alla ricetta di una carisssssima amica, ci siamo cucinati le piade. Facevano così casa da commuoversi, quasi!

Nota da non rivelare agli assistenti sociali: oggi la Tania mi ha detto che aveva la pipì, quindi l'ho portata dietro al casotto dove vanno tutti i bimbi a farla. L'ho sorretta mentre faceva la pipì e... ho del tutto sbagliato la previsione della direzione del getto: gliel'ho fatta fare tutta sulle mutande
Le tate se ne sono subito accorte e appena ho provato a dire che era stata colpa mia si sono messe a ridere dicendo: "Lo sappiamo, lo sappiamo!". Credo di essermi appena meritata la fama di quella che non sa far fare la pipì alla sua bimba... 

giovedì 7 luglio 2011

Dietzcom

Post dedicato ai bimbi, oggi. Voglio fissare i ricordi che ho di loro, e i nomi che piano piano stiamo imparando (Tania li sa tutti!), così poi potrò ricordarli anche a lei (dita incrociate).
Ci sono le bimbe: Xenia, caschetto, occhi verdi, tondina quanto basta, dolce ma anche dispettosa quando vuole attirare l’attenzione. Tania, omonima di Tatiana, capelli corti biondini, sorriso pronto ma di pochissime parole. Nastia, 2 anni e mezzo, moretta, un soldo di cacio ma che si spalma tutti sul panino, dalla grinta che ha. Lisa, capelli corti e scuri anche lei, che fa delle facce inimitabili ed è mitica a ballare (a me ricorda Michael Jackson, sul serio!). Poi c’è Svieta, del gruppo dei più piccoli, che è arrivata quando siamo arrivati noi con delle stranissime lesioni al viso, medicate con della roba blu che la faceva sembrare mascherata. Seria, silenziosa, con quelle labbra spaccate (… meglio non sapere…), ma piano piano ha iniziato anche lei a sorridere, facendo brillare i suoi grandi occhi blu. Oggi è venuta un’aspirante mamma adottiva, ucraina, a conoscerla. Spero che vada tutto bene alla piccola Svieta.
Poi ci sono i maschi… e, mi dispiace dirlo, anche a detta di Fabio sono proprio delle mezze pippe, a confronto delle donne. Oh, quando queste ci si mettono li fanno piangere tutti, questi maschietti! C’è David, piccolo e biondo, Andriuscia, con una cicatrice sul petto (intervento al cuore? Mah), Anton (che ieri lo sono venuti a trovare due ragazzi giovanissimi, forse i fratelli? Lui era intimidito), e poi c’è Nazar… mitico, Fabio ha notato (ma ha ragionissima!) che è il SOSIA di Cristianello da piccolo. Oh, è uguale! Cri, non è che ci nascondi qualcosa? Nazar comunque piange sempre, e noi a dirci: Oh, ma c’è Cristianello che piange di nuovo! Abbiamo fatto una foto, la faremo vedere quando la famigliola sarà meno impagnata. C’è un bimbo più alto, non mi ricordo ancora il nome… ma è sveglissimo, tende a mettere le mani addosso anche a Fabio che qualche volta ha rischiato di allungargli un scappellotto. E avrebbe avuto ragione, certe volte è davvero troppo smanezzone.
Poi ci sono i piccoli, che non conosciamo ancora con i nomi, e i più grandicelli… e smaliziati, che ci guardano con meno moine dei piccoli e con più… non so, saggezza? Disillusione? Comunque Fabio sta iniziando a far colpo anche su di loro. Un palleggio, una palla lanciata in alto… e ce li ha tutti intorno. Il problema è che questi parlano a manetta, e noi non capiamo un accidente.
E’ triste comunque pensare a questi bimbi, che vedono i genitori, che so, una volta al mese? Alcuni piangono quando quelli vanno via, tengono stretti i regalini che portano loro, rivendicano con fierezza agli altri: “Questa è la mia mamma! Questo è il mio papà!”.

mercoledì 6 luglio 2011

Suoni ucraini

Oggi va meglio. Non è successo niente di nuovo, sappiamo solo che lunedì saremo in tribunale per l’udienza “fittizia” e per sapere il parere del procuratore. Noi speriamo.
Tatiana oggi era in formissima. Le piace da morire la canzone della Battaglia di Magenta (canterella anche le parole: Cavalieri, caricate!, storpiandola ovviamente) e quando la vuole sentire inizia a scuotere le manine. Ha imparato a capire quando le facciamo una foto o un video, si mette in posa e vuole vedere subito il risultato. L’abbiamo vista scendere dallo scivolo all’indietro e cercare con un sorriso di scroccare caramelle a ogni adulto di passaggio in istituto. L’abbiamo rincorsa mentre saltella qui e là come una farfallina e portata in braccio, abbandonata fra le nostre braccia in modo commovente.
Ma ora bando a queste sdolcinatezze JVorrei raccontare i rumori di Dnieproeccecc, che accompagnano così assiduamente i nostri giorni da non farci quasi più caso. Il primo è quello degli uccelli, che come nota Fabio parlano allo stesso modo dei nostri. In più però ci sono i corvi, con quel loro gracchiare che fa tanto film horror, soprattutto in una strada deserta.
Il secondo è quello degli allarmi delle auto… davvero, non ci si può credere! Non sono come da noi, ma fatti da suonerie diverse che si succedono, quindi a lungo io ho pensato che davanti a casa nostra ci fosse una cosa tipo gioco dei baracconi. Poi però Roman ci ha confermato, pieno di candore, che no, gli allarmi sono così, perché in Italia nooooo? Eh no, cavolo, sembrano dei videogiochi e poi montati su delle Lada vecchie come il cucco!
Il terzo è una musica, quella classica che hanno iniziato a trasmettere ieri in giardino in istituto. Sembrava una cosa da film, fuori dal tempo, vedere i bimbi giocare con il Bolero di Ravel o il Volo del calabrone in sottofondo. Fabio ha anche registrato, ma non abbiamo ancora capito come scaricarla…

martedì 5 luglio 2011

Hello world!

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lunedì 4 luglio 2011

E bliutze forse oggi � poco

Ecco le news che aspettavamo tanto. Non sono un granché, e direi che è un eufemismo.
La data dell’udienza è lunedì, ma è fittizia perché fino al 22 luglio i giurati necessari non ci saranno.
Quindi NON andremo dal giudice prima della nuova legge. Il giudice ha accettato di fissare questa data fittizia in modo da dimostrare che comunque noi ci siamo mossi prima dell’entrata in vigore, e quindi dovremo essere giudicati sulla base della legge vecchia, non della nuova che, lo ricordo, consente l’Adozione internazionale solo per i bambini con età superiore ai 5 anni (sorvolo sul valore di questa scelta, che per i bimbi come Tania, che nessuno qui vuole, significa solo altro tempo in istituto). Il giudice è stato molto disponibile nel proporci questa possibilità.
Lunedì il giudice ci saprà dire se, nel caso che lui procedesse nel fissare una nuova data, e dicesse già da ora che il suo giudizio è positivo, il procuratore impugnerebbe la sua scelta, sulla base della nuova legge.
Se NO, e questa sarebbe la bella notizia, allora il giudice fisserà un’udienza dopo il 25 luglio. Significa ancora stare qui un’eternità – cosa di per sé non facile, perché questa storia di vedere Tania in istituto e basta sta diventando pesante - ma anche che la possiamo adottare. Se invece dice che si opporrà… credo che non si possa far niente e Tania non potrà essere nostra figlia, perché non ha 5 anni e non ha nessuna delle gravi patologie previste dalla legge. E tutto questo perché in questa merda di paese non ci sono 2 cazzo di giurati già designati. E pensare che un’altra coppia che è in UK ora ci ha messo 5 gg ad andare dal giudice…
Detto sinceramente, abbiamo sempre pensato di essere una coppia “con le spalle larghe”… ma ci sembra di essere messi alla prova sotto qualsiasi punto di vista. Non possiamo che attendere, attingendo alle ultime riserve di ottimismo che conserviamo chissà dove e alla fede. 
 
 
 

domenica 3 luglio 2011

Ancora il "papa"

Mi dovrete sopportare un’altra volta perché come ha detto la nostra capo redattrice : oggi tocca a te.
Questa è la nostra seconda Domenica in Ucraina ma se non fosse per  il calendario non l’avremmo percepito.
La città non da segni di  differenze: non si sentono le campane suonare per richiamare la gente alla messa, fortunatamente per noi negozi e supermarket sono come sempre aperti  e nessun servizio del TG1 sui week-end in riviera.
Come una settimana fa per la F1, anche oggi ho vagato su tutti i canali satellitari accessibili dal nostro appartamento ma del moto GP al Mugello nemmeno l’ombra … pensare che l’anno scorso io e Daniele eravamo là.
Oggi non è piovuto, sole da mattina a sera, speriamo sia l’inizio dell’estate perché noi tutti i giorni tra mattina e pomeriggio ci spariamo un’oretta a piedi che per ben tre volte, nonostante gli ombrelli, ci ha resi fradici.
Domani torna a vivere con noi Roman che dovrà prelevare tutti i nostri documenti dai servizi sociali per depositarli in tribunale, sperando venga fissata la data dell’udienza. Ovvio che oltre ad incrociare le dita per la data e l’udienza, abbiamo capito che si devono tenere incrociate anche per sperare nella designazione dei due membri giurati del tribunale (al momento non definiti) e per i dodici giorni successivi alla sentenza.
Il percorso è ancora lungo ma, come ci siam detti all’inizio, un passo alla volta e il primo , per domani, è aprire la porta a Roman verso le 6:30 e poi tornare subito a letto.
 

sabato 2 luglio 2011

Piccolo dizionario

Dopo 10 giorni di frequentazione per circa 4 ore al giorno, con Tania abbiamo sviluppato una forma di comunicazione molto grezza e limitata, ma in sé efficace. Mi chiedo cosa ne pensi della nostra lingua… Magari pensa: Ma sì, questi due sono carini, certo parlano un po’ poco e storpiano tutte le parole, mi sa che devo informare bene su di loro J
Scemenze a parte, ecco un dizionario base Tania-italiano, e le parole che diciamo a lei più spesso. Le scrivo come le pronunciamo, quindi non svenga Irina, la mia maestra di russo, anche perché deve tener presente che in quando neo-mamma sono anche rincoglionita, quindi il 90% di quello che mi ha insegnato è evaporato dalla mia mente.
Tudà: Tania lo dice circa 20.000 volte al giorno. Vuol dire “là” e indica, ovviamente, che vuole andare da una certa parte. Può essere un giro intorno all’istituto, verso la dondola, sullo scivolo… non importa, ce lo dice di continuo. Probabilmente le fa anche piacere avere 2 che la seguono ovunque vada JAbbiamo comunque capito che possiamo arginare questo movimento continuo rispondendo in 2 modi:
Patom: “dopo”, proponendo ovviamente un gioco da fare nel frattempo o provando a spiegare che fuori piove a catinelle, e che quindi il giardino è off-limits
Di sudà: “Vieni qui”, quando si allontana di corsa. Ci dà abbastanza retta ma mai quanto gli altri bimbi alle maestre: basta un “Di sudà” da parte di una maestra seduta a un bambino a 50 mt di distanza per farlo tornare mitemente indietro (disciplina russa)
Da: ovviamente “sì”, risposta a molte delle ovvie domande che le facciamo
Mama, papa: non hanno bisogno di traduzione. Quando le chiedono “Come si chiama la mamma?” lei risponde “Mama”… eh eh eh pensa che sia il mio nome
Nraviza?: “Ti piace?”, domanda nostra rispetto a jogurt, succhini, nuovi giochi… la risposta è o Da o niente. “Niet” non l’abbiamo mai sentito.
Lola hocesh pitie/hocesh kushet: Lola (la bambola) ha sete/fame (quando giochiamo)
Hocesh pisiatie?: “Hai la pipì?”, chiesto da noi senza grandi risultati – ha detto di sì solo una volta.
Gdie mama/Gdie papa?: “Dov’è la mamma/il papà?”, quando uno dei due manca e lo dobbiamo cercare.
Diezcom: lo dice quando vuole andare dagli altri bimbi, che sarebbero “Dieti”. Non so a che parola corrisponda questa cosa…
Kushnie?: “Buono?”, riferito al cibo (sia che lo mangi lei che lo mangi Lola)
Sadek: palloncino
Kuka: bambola
Pietia: “canzone”. Per noi è La canzone della felicità, appena dico Pietia lei si mette le dita sulla bocca per “Se sei triste…”
Karandash: sono letteralmente le matite, ma lo usiamo per i pennarelli
E poi ci sono tantissime cose che lei ci dice e che non capiamo… e che noi diciamo in italiano e lei ripete, in modo adorabile ovviamente.
 
Allego la foto del nome della nostra via. ovviamente il numero è quello che abbiamo scritto qualche giorno fa, ma volendo scrivere l'indirizzo anche in cirillico si può copiare questo.
IMG_0711
 

venerdì 1 luglio 2011

Studi sociali

Fino a lunedì non sapremo nulla della data dell’udienza, quindi dobbiamo portare pazienza e goderci questi giorni (di pioggia) con Tania. Nel frattempo, iniziamo a conoscere meglio il paese.
Innanzitutto, osservandolo abbiamo notato che è stato progettato e costruito con una certa cura. C’è molto verde e fra i palazzi c’è sempre una zona alberata fornita di panchine, tavolini, giochi per bambini (sul serio, ci deve essere il più alto rapporto pro-capite fra bambini e scivoli… sono ovunque!), campi da basket. C’è un parco molto grande, con anche un laghetto e diverse giostre, tipo luna-park: c’è la ruota panoramica, il calcinculo, l’autoscontro e molte altre. Abbiamo notato in effetti, sia qui che a Kiev, che le giostre sono stabili, e non itineranti come i nostri baracconi.
Insomma, ma come possiamo lamentarci di un tale ben di Dio? Il fatto è che tutto il paese doveva essere molto bello… quando è stato costruito, negli anni 60-70. Sembra che, da allora, non sia più stato fatto niente, a parte aprire dei negozi che però sembrano posticci. C’è una soffusa decadenza post-sovietica che invade tutta la cittadina, dai tram sferraglianti, ai bus tutti diversi l’uno dall’altro e con le bombole di gas sul tetto, alle fabbriche. I giochi nel parco sono fermi, l’erba incolta, gli scivoli arrugginiti e il laghetto asciutto. Quando c’è anche grigio la tristezza si tocca proprio con mano, almeno da parte nostra.
Si nota comunque che il paese ce la sta mettendo tutta per uscire da questa situazione: come dicevo, i negozi nuovi sono tanti e le banche… mamma mia, non si contano, ogni due portoni ce n’è una.
E poi c’è la TV: le pubblicità mostrano una realtà che è più che mai lontana da quella che vediamo, una vita che non ci sembra proprio quella che si fa a Dniprodzirdzink. Per fortuna che ci sono i film: quelli stranieri mantengono l’audio originale, che si sente quindi, poi gli si sovrappone un doppiaggio in russo o ucraino fatto da una voce maschile che ha sul serio il pathos di una patata lessa.
Chiudo con una nota di costume: sto ancora studiando il fenomeno femminile, qui in paese, per compilare un studio obiettivo e non influenzato dalla proverbiale acidità femminile verso le altre donne. Una cosa però la posso dire: ma com’è possibile che ci siano tante ragazze carine e i maschi che invece non si possono guardare???????