lunedì 31 ottobre 2011

Ossigeno

Ho avuto spesso modo di osservare come il percorso adottivo ci abbia consentito, al di là di tutte le sue complessità e complicazioni, nonché lungaggini, di incontrare parecchie persone impegnate nella nostra stessa avventura. Incontri che in brevissimo tempo sono sfociati in grandi amicizie, perché parlare di adozione non è semplice ed è più immediato farlo con chi condivide questa esperienza.
Questi mesi in Ucraina in particolare ci hanno portato un bel regalo, chiamato PaolaMatteo. Già al primo incontro ci siamo accorti di parecchie similitudini e ci siamo trovati in sintonia, ma è col passare del tempo che il rapporto è diventato più profondo, temprato dalle lacrime che purtroppo anche troppo spesso hanno inumidito le nostre telefonate.
Siamo fisicamente lontani da PaolaMatteo, ma vicini nell’anima. Con loro riusciamo a parlare e ridere anche quando non ci sarebbe tanto da parlare, e pochissimo da ridere. Una telefonata è come una boccata d’ossigeno, uscire per un poco dalla trincea della guerra che entrambi stiamo combattendo, sullo stesso fronte.

domenica 30 ottobre 2011

Pacco regalo

Tania presto compirà 4 anni, e in questi giorni ci stiamo organizzando per mandarle un piccolo pacco regalo. Abbiamo comprato una dose accettabile di caramelle (sia per lei che per il resto della truppa di golosi) e vari elastici carini per i capelli, i soliti amici ci hanno rifornito con una bella striscia di lecca-lecca, abbiamo trovato un biglietto musicale che pensiamo la delizierà, e ma il pezzo forte è questo:
Per blogTrattasi dei famosi "tapacki", le pantofoline che al momento pensiamo saranno le scarpe che userà più spesso. Avremmo potuto optare per qualche giocattolo, ma sappiamo per certo che le tate, molto precise e accurate, dopo averglielo fatto vedere lo metterebbero nel suo zainetto, e lei non ci potrebbe giocare. Le pantofoline invece saranno solo sue, le terranno al caldo i piedini e chissà che, sbattendo i tacchi, non ce la ritroviamo qui, novella Dorothy di ritorno dal fantastico mondo di Ucrain-Oz.
PS comunque qui con noi c'è già, basta osservare la foto con attenzione - senza scandalizzarsi per il mobiletto in basso a destra, grazie.

mercoledì 26 ottobre 2011

Liubli�

Dopo varie telefonate a la solita attesa, oggi ho potuto chiarire che quello di sabato è stato un disguido e che possiamo continuare a chiamare Tania al telefono.
Non me lo sono fatta ripetere due volte e, ottenuta la delega del papà, l'ho chiamata.
Probabilmente il messaggio era girato, perché alla mia richiesta è stato risposto: Siciàs! (subito), e dopo poco la cornetta era fra le zampette della piccola.
Assisitita da una tata molto zelante, Tania ha cominciato a ripetere le frasi che le venivano suggerito: mi ha chiesto come stavo, poi mi ha ripetuto circa 10 volte che ci aspetta, per poi concludere con un urlato: "Ia tibià liubliù, ia tibià liubliù, ia tibià liubliù" (ti voglio bene). Io, in mezzo a cotale verve retorica, ho potuto dir poco, ma credo che la scena fosse buffa perché anche la tata rideva di gusto.
Che dire, l'ho sentita bene la piccola (a parte la dizione, che mi è sembrata davvero buona, per una che in pratica ha iniziato a parlare a giugno!), allegra, divertita dalla situazione.
Ti auguro che sia vero, Tania, che tu non abbia pensieri. Ci pensano la mamma e il papà a portare i pesi, tu cerca di stare bene, piccola guerriera.

domenica 23 ottobre 2011

Russo - perfezionamento

"Scusate, sono nuova di questo lavoro e non ho ricevuto nessuna informazione sul fatto che possiate parlare con la bambina al telefono. Posso solo dirvi che sta bene. Luned� dovete chiamare la direttrice a parlare con lei".
Non mi ricordo bene come van messe le gambe nella posizione del loto, e poi cosa si deve dire? Omh???

martedì 18 ottobre 2011

Un posto piccolo, al caldo


Sono già due sabati che chiamiamo Tania al telefono. Telefonate più o meno lunghe (anche se sto diventando una professionista nel parlare con le tate in russo, lo ammetto), più o meno complicate dalla linea che cade… ma sempre inesorabilmente brevi, contando che devono bastare per tutta la settimana che segue. A noi, più che a lei, che comunque sembra serena.
Ma Tania non è con noi solo in quei momenti. È una presenza costante che si è annidata nel nostro petto, proprio di fianco al cuore.
Io me la porto dietro come fa una mamma con il suo pancione. Viene con me in treno, le faccio vedere i vestitini nelle vetrine e i braccialetti nelle edicole, le torte nelle pasticcerie e le caramelle nei bar. Le indico quella bimba bionda che potrebbe essere lei da grande. Fabio le fa sentire le sue canzoni preferite alla radio e la sente ridere assieme al cuginetto Luca, quando lo prende in braccio e lo ribalta.
Tu non lo sai, Tania, ma anche se sei daliekò daliekò (lontana lontana) sei qui con noi, sempre.

venerdì 7 ottobre 2011

Super

Mentre facevo le pulizie mi e' capitato in mano il quaderno sui cui ho preso appunti la prima volta che siamo andati in istituto da Tania. L' ultima riga dice: non canta e non balla. Mi e' venuto da pensare all'ultimo filmato che le abbiamo fatto, dove balla ridendo come una matta, e ho pensato che abbiamo una figlia gi� con le contropalle, niente da dire. Non ti immagini neanche quanto sei forte, pulce.

martedì 4 ottobre 2011

Resistenza scarsa

Resistenza della mamma a casa dal lavoro causa festa patronale: 0.
alle ore 15 le prende il desiderio di sentire la voce della piccola, quindi la chiama, anche se e' presto e non si e' nemmeno preparata le cose da dirle. La telefonata lunga, col papa', sara' sabato. Oggi bastano poche parole, un saluto e un bacione dalla piccola, che ha fretta perche' sta mangiando (e noi che l'abbiamo vista far merenda sappiamo che e' un momento sacro).
Basta sentire la sua vocina proclamare che "e' la mamma".
Ci manchi tanto, piccola Taniusha.