giovedì 30 giugno 2011

Genitori di cuore

Oggi, prima doccia, se non fredda, almeno poco calda, ecco. Il giudice ci sarebbe, ma per fare l’udienza sono necessari anche 2 giurati, che al momento non sono stati designati. Quando lo saranno? Quando si riunirà una roba tipo il consiglio comunale. Che quando sarà? Mah, è una volta o 2 al mese… Tutto parecchio nebuloso, insomma, e la probabilità di farcela prima dell’11 luglio si fa remota.
Nel frattempo… continuiamo a stare con Tania. Fabio esce distrutto da queste 2 ore J(i maschi hanno meno fisico, l’ho sempre detto!). Del resto quando mai ha giocato con un bambino 4 ore al giorno? Non sono uno scherzo nemmeno per me, che sono una semi-professionista…
Ma non è di questo che vorrei scrivere oggi. E’ invece una riflessione su cosa vuol dire “partorire un figlio di cuore”, ovvero il momento in cui quello che prima era un bambino “qualunque” diventa tuo figlio. Perché Tania non lo è, per la legge, ma per noi sì. Ti trovi all’improvviso a desiderare di proteggere, di aiutare, di abbracciare e baciare, e sì, di amare, un esserino che però ti rendi conto di non conoscere affatto. Ha avuto una vita prima di te, ha degli affetti – e te ne rendi conto quando la vedi saltare al collo di qualche maestra a cui è molto attaccata – e in fin dei conti per lei sei qualcuno di carino, divertente, simpatico, un po’ strano perché dici 3 parole in croce e per di più pronunciate male, e poi tutti dicono che siamo la mama e il papa… ma cosa vogliono dire queste parole? Per Tania sono vuote, non hanno un senso. La sua vita per il momento è lì, con quelle tate, con quei bambini, e tu sai che, se tutto andrà bene,  prima o poi (speri il prima possibile) tu questa vita la sconvolgerai. Per il suo bene, ovviamente, ma lei questo non lo capirà, piangerà, sarà spaventata… E, sarà anche una contraddizione, ma al pensiero di quel momento mi si stringe i cuore.
Non che sia una novità, me ne avevano parlato anche molte mamme adottive, e comunque a tutti i genitori capita di dover fare qualcosa per il bene dei figli che però loro non capiscono e sul momento li fa soffrire. Ma un conto è saperlo in teoria, un altro la pratica.

Risatone

Oggi probabilmente anche la Tania sentiva in qualche modo che c’erano novità nell’aria. Oppure forse – più probabilmente – era felice perché c’era di nuovo il sole (non è piovuto!). Insomma, sembrava una pallina, sempre in movimento e molto allegra, rideva in continuazione e anche con noi era proprio vivace. A un certo punto con gli altri bambini del suo gruppo hanno iniziato a scendere dallo scivolo uno dopo l’altro, correndo su per la scaletta, spintonandosi e ridendo come matti. Facevano morire, erano davvero belli.
Abbiamo visto diverse mamme venirli a trovare, in questi giorni. Oggi Tania si è avvicinata a una di queste bimbe – è del suo gruppo, si chiama Xenia – e lei si è appiccicata a sua mamma urlando: Vai via, questa è la mia mamma! Si vede che voleva rifarsi, siccome tutti se la menano che noi siamo la mama e il papa di Tania (gufatona!) e quando si avvicinano troppo a noi le maestre li sgridano! Comunque è stata una scena molto intensa.
A noi pare che l’istituto non sia pessimo. Certo, non è un bel posto in cui passare l’infanzia, ma da quel che ho capito si può trovare molto di peggio. Mi sembra che quelli che se la passano meno bene siano i più piccoli, che quando si è fuori sono lasciati nel box e non molto seguiti; però non ho idea di quel che succede quando sono dentro.
Oggi quando siamo arrivati una delle tate stava facendo fare ginnastica al gruppo della Tania: tutti impegnatissimi e la signora ci sapeva proprio fare. Poi in genere le maestre sono affettuose con i bambini, anche se danno delle pettinate in russo, se fanno qualcosa che non va!
Per finire, un’altra buona notizia: è arrivato un documento dall’Interpol che ci permette, se il giudice sarà favorevole, di fissare la data dell’udienza (se fosse mancato, avremmo dovuto aspettare). In realtà io temevo che Fabio avesse combinato qualcosa durante i mesi all’estero… ma si vede che è stato abile a insabbiare tutto.
Concludo con 2 foto: i lettini dei bimbi, dove dorme anche Tania (dalle 21 alle 7 di mattina), e l’altra di una fabbrica che tutte le sere alle 18 libera una nube arancione in cielo. Sono aperte le scommesse per indovinare cosa producono.
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mercoledì 29 giugno 2011

Si parte (per l'ennesima volta)

... ma con figli non si tratta sempre di partire e ri-partire di continuo?
Stasera saremo sicuramente più precisi, ma intanto volevamo comunicare che oggi abbiamo dato la disponibilità ad adottare Tania. La direttrice dell'istituto ha dato anche lei parere favorevole e siamo stati dal notaio per iniziare le pratiche. Il prossimo passo è l'appuntamento col giudice per l'udienza... teniamo le dita incrociate!
Timori giudiziari a parte, siamo molto felici

Super-Dnipr

Fino a ora abbiamo fatto la spesa in 2 supermarket qui a Dnipro ecc ecc. Uno più ucraino, l’altro decisamente più fico.
Il più “europeo” è di una catena molto nota (io almeno l’avevo già sentita): si chiama Billa. Ci si trova quasi tutto quello che ci interessa (per es. la conserva di pomodoro), e le vaschette della carne sono divise in scomparti con i disegnini delle mucche, dei maiali ecc. Non so qui a chi servano i disegnini, ma a noi sono utili. Una cosa che comunque ho notato in tutti e 2 è che un sacco di cose sono in vendita “sciolte”: ci sono dei gran sacchi di vari tipi di biscotti, di riso, di granaglie, di farina, in quello più ucraino anche di pesce e pasta ripiena surgelata. Uno va lì con la paletta, riempie un sacchetto tipo quello che alla Coop si usa per la verdura e paga alla cassa. Qualche dubbio sull’igiene, ma si risparmia sull’imballaggio, no? Da Billa ci sono anche degli ospiti particolari, ovvero almeno un paio di uccellini che svolazzano e cinguettano. Il primo giorno pensavamo che i cinguettii fossero registrati… invece ci sono davvero!
L’altro invece è più ucraino. Corsie più strette, meno nuovo e luccicoso. Il settore delle vodke è allucinante, immenso. Quello delle verdure invece una volta mi ha fatto piangere: c’erano patate, rape, cavolo, verza, delle carote legnose, delle melanzane appassite… si salvavano i pomodori. Per fortuna lì accanto c’è il mio banco preferito, che mi ha subito tirato su il morale: quello del pesce! Intanto, c’è un vascone pieno d’acqua con dentro i pesci vivi. Sono fittissimi e, a parte le possibili implicazioni animalistiche, offrono anche parecchi spunti di discussione sulla natura di questi pesci che praticamente sguazzano… va beh, ci siamo capiti. Ma il clou è la distesa di pesce secco… davvero, c’è di tutto, e di tutte le dimensioni. Abbiamo visto anche un bel cesto di teste, non scherzo eh! Insomma… se tornati in Italia durante un aperitivo offriremo qualche pesciolino al posto delle patatine… vorrà dire che questi giorni qui hanno dato frutto J
Comunque… scherzi a parte, ho letto che mangiare pesce secco bevendo la vodka sia particolarmente gradevole. Sono gradite esperienze dirette, se qualcuno l’ha fatto.
Bello anche il banco dei dolci: ci sono quelle torte altissime, piene di panna, che pensavo esistessero solo negli USA, e poi delle vasche grandi piene di gelatina colorata (gialla, verde… molto flash).
PS ah, notiziona: da domani saremo in 3 in casa!!!!!!!!!!!!! Eh eh eh, piano con l’entusiasmo, perché il terzo è Roman, il traduttore, che torna qui dopo i 4 gg di festa nazionale. Chissà che alla fine non decidiamo di adottare lui!

martedì 28 giugno 2011

Commenti

... ho scritto in alcuni commenti le risposte alle domande, li trovate sotto i cari post!

La canzone della felicit�

Oggi, mentre fuori… stranamente piove, ho deciso di raccontare come si svolgono le 4 ore circa che dividiamo con Tania, 2 al mattino e 2 al pomeriggio.
Se il tempo è bello, stiamo in giardino. Lei adora andare in altalena, quindi in 2 ore 3 o 4 giri in dondolo li fa sempre. Se poi le gonfiamo un palloncino da passarci mentre dondola, ride come una matta. Giochiamo anche con Lola, una bambola che le abbiamo comprato, che di volta in volta viene cullata, dorme, si sveglia, mangia la pappa, beve e ogni tanto fa la pipì. La pappa la facciamo nelle “ciaschi”, le tazze, ovvero quei bicchieri colorati che poi si impilano e che tutti quelli che hanno dei bimbi conoscono. Queste tazze però sono oggetto di svariati “attacchI” degli altri piccoli, quindi anche se Tania le difende di solito tendono a scomparire. Poi, coloriamo: l’impugnatura è ancora molto alla selvaggia e i disegni parecchio astratti (del resto in istituto non ci sono pennarelli, mi sa che sporcherebbero troppo), ma i tappi li mette e toglie che è un piacere. Abbiamo anche un libro da guardare, che leggo in italiano con qualche parola di russo. Poi, si passeggia attorno all’edificio, e il viaggio è occasione per: guardare i piccioni, saltellare ed, ebbene sì, cantare e ballare “La canzone della felicità”: lei fa solo i gesti ovviamente, ma “dammi le tue zampine” le piace un sacco.
Se il tempo è brutto, stiamo nell’antibagno della loro “aula” (con gli armadietti, come a scuola). Ed è già un miglioramento perché almeno 2 volte siamo stati fuori, sotto a una tettoia!  Anche se in giardino, c’è fresco, in istituto c’è un caldo che definire tropicale non è esagerato (e in effetti i bimbi sono tutti in mutande e canottiera). Facciamo circa gli stessi giochi, ma con più calma perché siamo solo noi 3, quindi il tempo da dedicare alle varie cose è di più. Giusto: appuntamento del pomeriggio è anche la merenda, con jogurt, succhino e un biscotto. L’espressione di Tania mentre beve il succhino ha un che di mistico J
Poi lei ci chiede circa 20 volte se possiamo scendere in giardino, e noi a dire di no perché c’è freddo e piove. Lo ammetto: quelle 2 ore non sono brevissime da far passare, soprattutto in una stanza di 3 metri X 3, ma sono anche ricchissime.

lunedì 27 giugno 2011

Un po' di foto

Stasera, siccome oggi già Fabio si è dilettato con la tastiera, ho deciso... post di foto! Da questa pazza Ucraina che ci stupisce con effetti speciali di continuo.
Ecco la prima:
Tania 25.06.2011 011E' il palazzo del nostro appartamento qui. La nostra porta (stiamo al III piano) è quella lì marrone. Appena siamo entrati ho pensato: "Mamma mia ma dove siamo finiti?". L'appartamento invece è bello. Ecco la cucina:
Tania 25.06.2011 036con la cena  a metà e io che scribacchio. Il disegno attaccato al frigo è di Tania :-)
Alcune foto del paese. Il municipio:
Tania 25.06.2011 015E una con l'acquazzone delle 18. Chiamato così perché con oggi sono 3 volte che, usciti dall'istituto, ci accoglie una pioggia battente e arriviamo a casa fradici. Fra l'altro... ho visto le ragazze ucraine attraversare 10 cm di acqua in strada (si trasformano in fiumi) con i tacchi 10 senza fare una piega. Mitiche!

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Per FEDE: eh eh eh la Bea non ci ha mica preso :-)
Oggi in istituto giorno di bagnetto. Siamo arrivati alle 16 e tutte le bimbe erano già in fila davanti alla vasca. I maschietti invece erano ancora in mutande nella sala della tv. C'era un coro di pianti da far dedurre che a parecchi non piaccia mica tanto questo momento!

domenica 26 giugno 2011

Ci sono anch'io

Pensavate che Giorgia fosse venuta in Ucraina sola soletta ad adottare un bambino?!
Ci sono anch’io,vivo un po’ nell’ombra del mondo internauta perché rischierei di perdere ore ed ore sul PC per pensare a come riassumervi le nostre emozioni, mentre Giorgia in pochi minuti raggiunge sempre i vostri/nostri cuori.
Ogni giorno che passa ci avviciniamo sempre di più a Tania,con i suoi silenzi,  i suoi sorrisi e la sua vocina che con un soave “da” ci conferma l’apprezzamento per lo yogurt o il fruttino pomeridiano.
Doveva essere una bambina a detta di tutti piagnucolona e “ isterica” ma con noi non è andata per ora così.
Perché? Le piacciamo? Vi assicuro che le domande che nascono sono tantissime .
Le tate hanno esagerato prima del nostro incontro o noi non riusciamo a vedere le sue difficoltà?
Tania stava aspettando da tanto i suoi genitori per potersi rilassare e iniziare a vivere serenamente lasciando alle spalle le sue paure?
Noi comunque continuiamo tutti i giorni le nostre visite inventandoci sempre qualcosa di nuovo per lei, giochi e canzoncine che hanno fatto cantare tanti genitori prima di noi.
Stiamo aspettando con ansia la calda estate ucraina perché finora ci è sembrato di vivere in una qualche regione inglese vista la frequenza con cui si alternano gli acquazzoni.
Noi salutiamo tutti di cuore perché i 1200 accessi al blog ci fanno sapere di avere tante persone vicine: alcune interagiscono con noi, altre si limitano ad essere informate e questo era il nostro obiettivo.
Ieri sera grazie a Skype abbiamo fatto una super telefonata con tutti i nostri amici che Grazie.
Ora vi lascio,un raggio di sole attraversa la finestra della cucina dove ho posizionato il nostro piccolo ma utilissimo PC, Giorgia sta riposando e io cercherò di capire se il satellite che dicono essere installato in sala sia in grado di farmi vedere almeno la prima mezz’ora del GP. di F1.
Saluti
Fabio
 
Per Andrea
Andrea, se ci tieni alla vespa non smontare nulla che tu non abbia già smontato prima di revisionarla a pennello. Passa da Minela e in ogni caso puoi aspettare anche il mio ritorno tanto come fai a girare con il Vespa club di Portile se il 50% degli iscritti è all’estero? Parla con il 50% rimasto e digli di girare in bicicletta aspettando i primi d’Agosto.
PS il GP non si vede e sto “vivendo la diretta” sulla Gazzetta dello Sport
 

Post "ad personam"

Per Fefè: com'è andata l'eco? tutto ok?
Per Lara: saluti a te, a Vanda e a tutto l'ufficio. Vi ringrazio tanto per esserci :-)
Famiglia Cattabriga: Nick, sei pazzo ma credo proprio che tu abbia ragione. Continua le ricerche, noi ci stiamo iniziando a mimettizzare bene e presto saremo inflitrati perfetti. Elly, ma sei sicura di quello che dici? Guarda che Roman è un gran figo (... scherzo :-)). Per i bimbi: ehi, giù le zampette dalla bionda, che comunque per Lory è grande, invece per Leo... sono anche coetanei... :-) Comunque il vs post ci ha fatto morire dal ridere, che fa sempre bene.

La Casa dei bambini

Sabato in quel paese di sbaraccatori che è Dnieprdzirdzink (e mi sono sicuramente scordata qualche lettera). Non mi pare ci sia una gran vita qua fuori, e il nostro appartamento dà sulla via principale, quindi…
Continuo a pensare al calciosplash… lo so che fossimo stati lì io mi sarei lagnata del week end stancante, ma da qui invece ci manca tantissimo! Dai ragazzi, che quest’anno sfondate con gli incassi (gufatona! J).
Come promesso, post sulla Dietzki Dom, la Casa dei bambini. Un grande edificio verde acqua con un giardino intorno. Io ne ho visto solo qualche stanza… la scala è dipinta di rosa e con 2 corrimano, uno ad altezza normale e uno ad altezza bimbi. L’odore di cibo è sempre fortissimo.
I bambini sono divisi in 3 gruppi: 0-2, 3-4, 5-6 anni, direi a occhio. Ce ne sono anche di piccoli, oggi per es. si sentiva  piangere un neonato. La direttrice dice che per la maggior parte sono bambini “messi lì” dai genitori che al momento non possono tenerli, quindi li lasciano in istituto per un po’ e li vengono a trovare. Oggi credo fosse il giorno delle visite, perché ho visto alcuni bambini appartati con degli adulti; la maggior parte porta loro dei dolcetti o altro da mangiare (ho visto un bimbo andare in visibilio per una sporta di piselli ancora da sgranare).
In giardino ci sono alcuni giochi in metallo (altalene, scivoli), una casetta e 2 tettoie con sotto dei grandi “box” di legno per i bimbi più piccoli: vengono messi lì dentro a razzolare con alcuni giochi e in linea di massima ignorati, da quel che ho visto. I bambini stanno fuori circa dalle 10 alle 11.30 e dalle 4 alle 6, per il resto mangiano, sono lavati, dormono o fanno qualche attività (ieri per es. il gruppo di Tania guardava la TV in un grande schermo).
L’impressione, confermata anche da Roman, è che sia un istituto di livello “medio”: c’è di meglio ma anche di peggio – che non oso immaginarmi. Le tate sono alcune affettuose alcune più neutre, di varie età. Sono anche severe: oggi una ha sgridato Tania perché si era fatta la pipì addosso dicendole che se lo faceva ancora noi non saremmo più andati a trovarla (e alè alla pedagogia).  I vestiti e le mutandine sono in un grande armadio (di giorno la distesa della roba stesa è lunghissima, vi metto una foto), e gliele mettono un po’ a caso, senza badare a maschio o femmina. Idem per i vestitini, che comunque sono in genere dignitosi (e comunque, stando fuori e giocando – cosa positiva e non scontata, da quel che ci hanno detto – i piccoli si sporcano tantissimo, quindi mi sa che saranno anche 2 cambi al giorno).
Noi conosciamo meglio i bimbi del gruppo di Tania (3-4 anni). Sono in 12, più maschi che femmine, e tutti affamati di attenzioni. Appena arriviamo ci salutano e ci fanno festa, poi dopo, mentre giochiamo con Tania, ronzano lì intorno per poi arrivare, tipo stormo, in alcuni momenti, tutti insieme, precipitandosi su qualunque cosa che ci sia sul tavolo e depredandola JE’ buffo ma anche straniante, perché comunque le maestre li sgridano dicendo loro di lasciare stare noi e Tania, e noi vorremmo da una parte giocare con tutti, dall’altra sappiamo che è a lei che dobbiamo dedicare attenzioni. Tutti ci seguono con lo sguardo e ci lanciano occhiate da veri rubacuori. Ci vengono vicino con dei gran sorrisi, e una bimba oggi mi ha fatto capire che voleva che la prendessi in braccio. Basta un sorriso, anche a uno dei più piccoli, o una caramella, o la frutta che ogni tanto portiamo per tutti, a scatenare la gioia, a illuminare uno sguardo. Una cosa da strappare il cuore, sul serio. Poi, quando una bambina di 5-6 anni attacca a parlare con Roman e gli dice, tutta tranquilla, che lei ha una mamma, un papà e anche una nonna, ma quando bevono non le piacciono… viene una rabbia da piangere.
Metto anche una foto di Fabio che fa fare a tutti le bolle... c'è anche la piccola Tania :-)
Istantanea 2 (25-06-2011 21-49)Tania 25.06.2011 007

venerdì 24 giugno 2011

Comunicazione di servizio

Clare, Elly, scrivetemi su jomont, che non ho le vostre mail!
grazie care

Granaio di Russia

Oggi abbiamo passato altre 4 ore con Tania. Abbiamo giocato con lei con i palloncini, con Lola, la bambola che le abbiamo portato, con dei bicchieri di plastica impilabili e le abbiamo fatto provare a usare i pennarelli forse per la prima volta nella vita (credo, siccome appena ne ha preso in mano uno provava a colorare col tappo chiuso – ma ha imparato subito a toglierlo J).
Oggi però ci tenevo a raccontare il viaggio in auto di 5 ore per arrivare qui. La prima osservazione è che ho capito come mai l’Ucraina fosse definita “il granaio di Russia”: abbiamo viaggiato accanto a campi sterminati, distese di spighe che sembrano mari gialli. Per la maggior parte la strada scorre a fianco dei campi, o al limite di macchie di alberi. Di tanto in tanto, si attraversa un paesino: le case che si vedono sono povere, spesso col tetto in lamiera o in eternit. Però tutte hanno un giardino recintato, e spesso le recinzioni solo colorate allegramente, e i giardini ben tenuti. L’idea, insomma, è certamente di umiltà, ma anche di cura. Spesso davanti alla casa c’è una capra o una mucca, legata a una catena, lì che bruca. Le uniche cose nuove sono i distributori, che in effetti stonano un po’ con tutto il resto: sembrano atterrati lì da Marte.
La nostra cittadina – sulla quale l’unica informazione che Roman ci aveva dato era: “Non è tanto bella, è industriale” – fa pensare di essere arrivati nell’Ucraina vera, quella che Fabio ha visto a Slaviansk e che Kiev non ricorda affatto (forse nelle periferie). Le strade principali dritte, che si incrociano ad angoli retti, le vie interne magari sterrate, strette fra le case. Tutto è di epoca sovietica, quindi gli edifici sono grigi, cadenti. Magari dentro gli appartamenti sono belli, come il nostro, che davvero è restaurato da pochissimo e ha tutto il necessario (a parte il lavandino del bagno, soppresso per far posto alla lavatrice. Ma cari abitanti dell’appartamento – perché ci abitano di solito, lo affittano adesso perché in un paio sono via per l’estate – come fate senza? Mistero!), però da fuori l’impressione è davvero di decadimento. C’è il tram, che quando passa fa tremare la terra e gli edifici (davvero, sia qui che in albergo dove eravamo ieri). Poi, all’orizzonte, ciminiere: fabbriche di ferro (acciaio?), ci hanno detto, nere e fumose, che danno al paesaggio un’aria un po’ contro il protocollo di Kioto.
Ovviamente, questa è la prima impressione: nei prossimi giorni la potremo girare per bene, siccome Roman è tornato a Kiev e ci ha lasciati qui con delle competenze di russo del tutto insufficienti. Però, è abbastanza un flash, per noi.
E poi, vicino alla discoteca Alcatraz, c’è lei, la Dietzki Dom (Casa dei bambini). Ma di questa  parlerò domani.

PS Grazie a tutti per i commenti. Non avete idea con che ansia li aspettiamo e quanto piangiamo (una valle di lacrime!). Max, ci hai fato morire dal ridere. Non uccidere Gianni con la paletta da pizza e raccontaci del calcio-splash.

Taniushka

Ciao,
giornata intensa, oggi.
Iniziata alle 3.15 per partire alle 4 in macchina, guidata da nostro traduttore, Roman, che in 5 ore di viaggio avrà detto 3 parole.
Ma non importa, perché invece poi qui quando è stato il momento ha parlato eccome!
Appena siamo arrivati siamo stati ricevute da 2 assistenti sociali, una delle quali ha detto spazientita, subito: “Ma come, ci continuano a mandare coppie per questa bambina che però poi nessuno vuole perché è isterica!”.
Noi ovviamente siamo rimasti di sasso. Ci sono venuti ancora più dubbi… ma ormai dovevamo vederla! Siamo andati in istituto, allora. Un edificio non nuovo e non ricco, ma con un giardino grande e con abbastanza giochi… stile quelli che c’erano nei nostri asili, oppure negli asili anni 60, ma l’impressione era buona insomma. Ci hanno indicato quasi subito Tatiana, che aveva un vestitino azzurro ma che quasi subito è stata vestita con un costumino giallo troppo grande per lei, che pesa 11 kg per 90 cm di altezza. Era con una tata e rideva.
Poi, ci hanno subito portati su, io, Fabio, Roman con l’assistente sociale, la vice-direttrice, il medico. Ci hanno illustrato la cartella sanitaria. Tatiana è arrivata lì nel dicembre 2009. A 2 anni pesava 8 kg (!!!!). E’ stata quasi sempre in ospedale, prima, poi lì. Alla madre è stata tolta la patria potestà.
La questione comunque è il generale ritardo che effettivamente dimostra: a 3 anni e mezzo mangia, si veste, va in bagno da sola ma parla poco e sta nel gruppo dei bambini che hanno dai 2 ai 3 anni, perché fra quelli più grandi non si trova bene.
Insomma, dopo queste notizie ci portano da lei: all’inizio piange (e noi ci aspettiamo la disperazione cosmica), ma poi inizia ad andare in altalena, io le gonfio un palloncino e con tutti (tate, AS, traduttore) che ci guardano iniziamo a giocare con lei. Tutti stupiti del miracolo: non piange, anzi, ride.
Ci dicono di tornare al pomeriggio, dopo aver telefonato al nostro ente ed esserci confrontati col medico italiano (che in realtà sentiremo domani). Nel pomeriggio il miracolo va avanti: lei ci viene incontro, le diamo da mangiare uno jogurt per vedere come se la cava (bene), poi un succhino (mai usata la cannuccia, ma dopo 2 colpetti di tosse inizia a tittare benissimo), poi assieme agli altri bambini si sbafa una banana e mezzo… e continuiamo, giocando con i palloncini, con una bambola, viene anche con noi a fare da sola il giro dell’istituto (da fuori) per mano! Alla fine si fa anche prendere in braccio da tutti e 2. Insomma, direi che il legame l’abbiamo instaurato.
Adesso resta da valutare, anche col medico, la questione del suo ritardo: che ci sia non c’è dubbio, sembra una bambina di 2 anni e mezzo. In effetti, gli altri bambini lì parlano di più e meglio, lei capisce ma dice solo qualche parola. Appurato questo, la grande domanda è: sarà recuperabile? Questo nessuno lo sa: saranno stati i 2 anni in ospedale? La mamma che l’ha trascurata? Potrebbero essere 2000 cose… Domani ci confronteremo con il medico, anche per sapere: Ma al peggio che vadano le cose, come sarebbe la sua vita?
Inutile dire che sia io che Fabio siamo conquistati. Ci aspettavamo un disastro, invece non so, sembra quasi che ci abbiano fatto terrorismo psicologico – terrorismo vero, davvero stamattina c’era da mantenere il sangue freddo perché altrimenti veniva voglia di scappare…
Abbiamo comunque 10 gg per decidere, vedendola 2 volte al giorno per 2 ore. Ci prendiamo di sicuro fino a martedì, che tanto qui è festa (da sabato a martedì prossimo), quindi non faremmo niente comunque. Vediamo se fa progressi ecc.
Ti dico, nel nostro cuore avremmo già deciso. Però dobbiamo chiarircelo: pensiamo che potremo essere in grado di starle accanto, di aiutarla, per tutta la vita, anche se non fosse la bambina “perfetta”? Ovviamente parliamo in linea teorica… ma magari il parere del medico domani ci potrà togliere ancora qualche dubbio. Però stasera siamo rincoglioniti al punto giusto, sempre a guardare i filmati J
Un bacione
Jo
 

mercoledì 22 giugno 2011

Pomeriggio da turisti

Oggi, pomeriggio di decompressione dopo la tensione che ci ha accompagnato da ieri.
Nessuna nuova notizia, a parte quelle tecniche: partiamo domani mattina alle 4 in auto, in compagnia del nostro traduttore Roman. Raggiungeremo la città di Dnipodzerzhynk, che è nell’Ucraina centrale, lungo il fiume Dniepr. Lì c’è l’istituto dove potremo incontrare Tatiana.
Nel pomeriggio invece abbiamo fatto i turisti: siamo saliti sul campanile del complesso di S. Sofia e ci siamo aggirati nel parco. Abbiamo fatto una scarpinata per raggiungere il Billa, un supermercato degno di questo nome in cui avevano anche l’olio d’oliva (Monini!). Dopo aver incrociato per 3 volte una coppia di Torino (che Fabio aveva identificato nel pomeriggio al DAP), abbiamo deciso che era destino e li abbiamo fermati per fare 2 chiacchiere. Essere qui per la stessa cosa rende più importanti questi incontri… Loro sono qui per un’adozione nominale di una ragazza di 16 anni che già da parecchi anni viene da loro in estate. Però hanno problemi perché la direttrice dell’istituto si oppone, e domani andranno là a litigare. Robe da pazzi, insomma.
Abbiamo incontrato il tizio italiano che ci era seduto di fianco in aereo e ci aveva impezzato per sapere cosa facevamo lì… incredibile, Kiev non è mica Portile! Ci ha fermato di nuovo per sapere come andava.
Siamo anche stati fermati da un tizio vestito da orso che ci ha voluto a tutti i costi fare delle foto…  Fabio dice che avevo l’espressione agghiacciata, e in effetti quando si è offerto di farci una foto lui, a me e Fabio insieme, ho pensato: “Adesso scappa con la macchina!”. Invece è saltato fuori che ero io la diffidente, e alla fine si è limitato a chiedere un’offerta per il servizio J
Siamo scesi fino al fiume e siamo tornati su con la funicolare… sì perché Kiev è tutta a su e giù, tipo San Francisco. Abbiamo trovato un negozio della Desigual con sconti al 50% che mi ha fatto quasi uscire di senno. Abbiamo scattato un milione di foto. Ne allego 2: quella con l’orso che immagino tutti brameranno vedere Je una bella insegna di ristorante, che si chiama… MAFIA e, come recita la scritta sotto, fa proprio cucina italiana. Bel nome, eh?
PS per quei simpaticoni di Nat e Carlo: davvero qui l’odore è diverso, un misto di combustibile e aglio. Molto leggero ovviamente, ma si percepisce.22-06-11 00322-06-11 020

Per gli amici

Non sappiamo ancora nulla del momento della partenza... Comunque io (jo) vorrei ringraziare tantissimo prt i vostri commenti. Qui siamo lontani da tutti e leggervi ci fa sentire vicini, invece. Grazie davvero...
FABIO:
Anche io ringrazio tutti perchè un conto è saper di dover essere forti in certi momenti e un'altro è esserlo e il vostro aiuto per noi è indispensabile.
Per Andrea: non avventurarti a cambiare il filo della frizione,passa da Minela,spiegagli il problema e vedrai che se riesce passa a cambiartelo a casa tua.

Un abbraccio a tutti.Jo PC kievFabio kiev

martedì 21 giugno 2011

Kiev: un primo assaggio

Ore 9 del mattino. Scrivo seduta al tavolino tondo in finto marmo del nostro appartamento. La giornata di ieri è andata bene: la compagnia low cost non è caduta, non ha ritardato, il nostro bagaglio non è stato smarrito.
Siamo stati ritirati in aeroporto da un omone pelato (forse di nome Roman), fornito di un cartello con su scritto VALENTINI. A vederlo per qualche minuto ho temuto che avesse abbattuto la nostra referente e si fosse sostituito a lei per sequestrarci; ma evidentemente la mia mente da romanziera stava galoppando troppo, perché è stato gentilissimo – parlava anche un po’ di italiano, comunque meglio di quanto noi parliamo russo. Durante il percorso ci ha anche telefonato, sul suo cellulare, la nostra referente, Nadia. In un italiano impeccabile ci ha avvertito che Roman ci avrebbe dato una scheda telefonica, su cui poi lei ci avrebbe chiamato, e che ci avrebbe portato all’appartamento. Appuntamento stamattina alle 10 per consegnarle il nostro certificato di matrimonio da tradurre, fare un breve giro nei dintorni e arrivare alle 12 al DAP.
L’appartamento è proprio in centrissimo (vicolo Mikhaylovskyy), a 2 minuti dalla Maydan Nezlezhosti, la piazza che Fabio ha riconosciuto per averla vista nel 2005 occupata dal palco degli Arancioni. Si trova in un vecchio palazzo ristrutturato, la cui parte meno accattivante è il gabbiotto della portineria ricoperto da vecchie assi di legno e i corridoi bui e dalla pavimentazione piuttosto soggettiva che portano agli appartamenti. Fabio dice che comunque “è grasso che cola” e penso che abbia abbastanza ragione.
Stiamo all’appartamento 13. E’ piccolo – 50 mq – ma appena ristrutturato. La cucina e il bagno sono “delle bambole”, ma c’è tutto, dall’asse da stiro al bollitore alla lavatrice. C’è anche un ricevitore satellitare che permette di vedere alcune TV italiane… insomma, è molto accogliente. A voler fare i pignoli ci sarebbe da discutere sui soprammobili kitsch (fra cui, sul finto caminetto, 2 cornici fatte di conchiglie e 2 Babbi Natale – 4 season, insomma), ma in realtà danno un tocco di personalità al tutto. Ci sono anche un paio di libri e riviste in italiano, ed è bello pensare alle coppie che sono già passate di qui per venire a prendere i loro bambini.
Ieri sera abbiamo anche fatto un piccolo giro nei dintorni. Mi piace la prima impressione che ho di un posto: mi è regolarmente capitato che in seguito fosse del tutto smentita. Poi, è bello ricordare come all’inizio tutto mi sembrava strano, e dopo invece diventa familiare. Comunque il centro è molto bello. Dal nostro balcone si vedono le cupole dorate della Chiesa di Santa Sofia e la via principale Vulytsia Khreshchatyk dovrebbe essere qui di fronte. Ci sono molti locali, negozi o anche uffici sotto il livello della strada, che prendono luce e aria da strani abbaini che sporgono dalla base degli edifici.
Fabio dice che l’odore è inconfondibile, che l’ha riconosciuto appena sceso dall’aereo. A me non è ancora familiare. Grazie alla conoscenza del cirillico non abbiamo problemi a leggere le insegne, che comunque sono in ucraino (che non è uguale al russo, ma qualcosa si deduce); invece, non mi sono ancora attentata a spiccicare una parola, a parte Buonasera e Grazie J. Abbiamo cenato in un caffè dall’aria internazionale, scelto perché doveva esserci l’accesso Wi-fi libero (purtroppo solo fino alle 18.00). Mentre mangiavamo a me è venuto un momento di nostalgia… e siamo solo all’inizio!
La notte è passata fra frequenti risvegli. Per essere in città, l’appartamento è silenzioso ma ho abbondantemente benedetto il figuro che a notte fonda ha sgasato come un pazzo nel parcheggio su cui danno le nostre finestre. Sveglia ore 8.00, pronti per la giornata chiave che ci aspetta.

Appuntamento al DAP

Scriviamo solo ora, dopo l'acquisto di una chiavetta per navigare (un po' laborioso a dire il vero...).
Alle 12.00 siamo entrati al DAP insieme alla nostra referente, e abbiamo parlato con una giovane psicologa. Ne siamo usciti dopo aver accettato di incontrare... una bimba. Si chiama Tatiana ed è nata il 22 novembre del 2007. Ha tre anni e mezzo quindi. Ci hanno avvertiti che è molto timida con gli estranei, ed è "piangolona". A noi sinceramente la cosa è sembrata abbsanza normale... inscomma, quale bambina di 3 e mezzo, se portata a vedere 2 illustri sconosciuti e per di più stranieri, salta loro al collo? Non so, forse siamo troppo ottimisti... però quella bimbetta bionda ha subito toccato il cuore a tutti e 2. Dovremmo partire domani per andare a vederla, sta in un istituto nella zona centrale dell'Ucraina (a dire il vero non abbiamo ancora ben guardato la città). Pare ci andremo in treno - viaggiando di notte assieme all'interprete, Irina "piccola" (qui la chiamano così!).
Siamo emozionatissimi: prima di tutto, speriamo che alla piccola "piacciamo", di riuscire a conquistarla.
Poi c'è il grande punto interrogativo della legge: qui sta cambiando tutto e ci hanno detto che non sanno ancora cosa accadrà dopo l'11 luglio, quando la nuova legge sarà ratificata. E se diciamo che non lo sanno, è perché proprio non ce ne hanno saputo dire NULLA.
Che dire? Un passo alla volta. Non possiamo fare altro che pensare a Tatiana e... sperare.
Fra l'altro, siamo entrati proprio per il rotto della cuffia: venerdì chiuderanno gli abbinamenti fin dopo l'11 luglio...

lunedì 20 giugno 2011

Il giorno

Ore 7.20: gli occhi si aprono. E' luned�: ultimi preparativi, all'INPS e in banca, e poi... Si va. Prossimo post da Kiev!

venerdì 17 giugno 2011

Sul blog

Mi hanno chiesto in tanti delucidazioni sul blog.
Allora: questo blog è solo mio (o mio e di Fabio, va beh), ci scrivo solo io, sono la Giorgia, fa' lo stesso anche se nella foto non mi si vede la faccia ma FIDATEVI, sono io e non un'altra persona che vi vuole prendere per il naso (e, citando il famoso Tomba: "Chi mi conosce, lo sa!" :-) )
Potete leggere e, se volete, commentare. Se vi iscrivete a Splinder potete vedere anche il vostro nome e una fotina che vi rappresenta di fianco al commento, invece se preferite non farlo potete commentare comunque ma rimanendo utenti anonimi. In questo caso potete non firmarvi e mandare simpatici messaggi minatori o firmarvi.
Dai, fateci compagnia che staremo via 45 giorni al minimooooooo!

Cuore e batticuore


Mercoledì, con una comunicazione davvero al cardiopalma, ci è stato comunicato che...
PARTIAMOOOOO!
E non fra le 2 settimane che ci avevano assicurato avremmo avuto di preavviso, nossignore: partiamo lunedì prossimo, il 20!
Insomma, mettendo nel frullatore gioia, entusiasmo, stupore, paura, frenesia, ansia, dubbi e tanto altro qb si ottiene quello che siamo in questi giorni.
Detto in breve: partenza alle 16.45 da Venezia con una mitica compagnia Low Cost.
Inizia l'avventura.
Bliutze!

giovedì 16 giugno 2011

Grandi contraddizioni

E' possibile essere allo stesso tempo immensamente felici e parecchio spaventati?

lunedì 13 giugno 2011

Zampettio

Sento come un gattino che mi cammina sulle pareti dello stomaco. Effetto collaterale dell'attesa?

mercoledì 1 giugno 2011

Leglislazione iperattiva

... che se poi anche l'Ucraina la piantasse di cambiare le leggi e di trasferire le competenze... sarebbe d'aiuto, ecco!