domenica 9 dicembre 2012

Entusiasmo

Domenica leggermente meno grigia dello standard invernale ucraino, con persino qualche scampolo di azzurro che faceva capolino fra le nuvole. In compenso, un'aria frizzantina che ha arrossato il naso di Tania tipo clown, contando anche che l'attività scelta per il giardino oggi era farsi spingere il più a manetta possibile su un passeggino, e viste la capacità atletiche di mamma e papà, chissà che aria arrivava in faccia alla piccola. Ma non è del tempo che volevo parlare, bensì dell'entusiasmo che la piccola dimostra quando ha la possibilità di fare quello che desidera - ovvero, chiede di fare una cosa e noi le diciamo di sì - oppure una novità viene a rinfrescare le nostre (un po' sempre uguali) ore insieme. Non sono grandi cose: i giorni scorsi sono state la possibilità di andare in altalena e fuori in giardino. Oggi, a sorpresa... uno jogurt, da mangiare COL CUCCHIAIO, e lo scrivo maiuscolo perché la conversazione si è svolta così. Ah, premessa: ieri avevamo portato uno jogurt da bere, e quando Tania aveva chiesto dove fosse il suo cucchiaio, avevamo detto che non ce lo avevamo. Oggi quindi abbiamo portato lo jogurt classico. Ecco lo scambio fra noi. Mamma: Tania, oggi ti abbiamo portato lo jogurt. T: Jogurt? Da? E dov'è il mio cucchiaio? M: abbiamo anche quello! T: IL CUCCHIAIO? avete il cucchiaio! Urrà! E non sto scherzando, era felicissima e l'ha mangiato con una gran cura, attenta a non sporcarsi. Forse pensava a tutti quelli che le abbiamo portato la scorsa estate? Chi lo sa... Secondo momento clou: quando le abbiamo dato un regalino preso oggi, ovvero un quaderno su cui disegnare le sue "dievacka", bambine, ovvero personaggi dalla forma ominide simili a Barbapapà, e un astuccio di quelli da scuola, a libro, doppia cerniera, che avevo riempito con i suoi pennarelli, il righello, la colla e le forbici - tutte cose che ha già visto 20 volte, solo che stavano raccolte con un elastico nella borsa della mama. Insomma... sull'astuccio ci sono disegnati i protagonisti di un famoso cartone animato russo, Masha e Medved (una bambina e un orso), e il tutto le ha strappato alte grida di entusiasmo. Andava in giro con l'astuccio e il quaderno sotto il braccio, dicendo che erano proprio suoi, il suo quaderno e il suo astuccio. Ogni tanto lo chiedeva anche: Sono miei? Sono proprio miei? E' veramente commovente vederla così felice. Chiaro che dopo un po' l'entusiasmo scema, però, insomma... come si fa a non aver voglia di mangiarsela tutta, quando saltella felice come se le avessimo dato la cosa più bella del mondo? PS: senza grande sforzo da parte di nessuno di insegnarglielo, solo dicendolo noi qualche volta, ha imparato un'altra cosa in italiano: davanti alle sue scarpe, messe davanti al naso, oppure dopo una scoreggina, si sventola dicendo: ffffffiiii... pussa pussa :-)

2 commenti:

  1. Intervengo sul post dell'editorialista ma non posso esimermi dal fare i complimenti al giovane apprendista. Mi piacciono da matti i vostri due stili così diversi nel restituirci la complessità di una storia che ci ha tirati dentro tutti. Quando la rileggerete sarà come riviverla ogni volta e ci sarà ancora da ridere e da piangere per tutta la vita. Mi permetto di darvi un consiglio. Tornate a casa dopo la sentenza a ricaricare le batterie ... E' vero che questi giorni di attesa sono i più difficili ma ci sarà ancora tanto da fare anche dopo. Poi questa volta quando saluterete Tania potrete finalmente dirle: "La mamma e il papà tornano e questa volta ... per sempre". Credo che capirà comunque che glielo diciate in Russo, in Italiano o in dialetto modenese. Quindi prenotate un volo ... con il biglietto in mano si affronta tutto con più forza.
    Vi Abbracciamo!!!
    Paolamatteoevladimir

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  2. Dopo molto tempo che seguo questo blog devo dire che la cosa di cui deficita di più sono le fotografie

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