venerdì 29 marzo 2013

Il blog NON è chiuso

E' solo diventato mamma da poco ;-) Scherzi a parte, per coincidenza nel giro di pochi giorni in 3 mi hanno rivolto questa domanda. E la risposta è no, il blog non ha chiuso, anche se è più difficile aggiornarlo, soprattutto adesso che la scrittrice della famiglia è impegnata nella stesura di un articolo, una specie di Bignami della nostra avventura, per il giornalino di SOS Bambino, il nostro ente. Anzi, sono almeno due settimane che me lo dico, che devo aggiornare il blog :-) Domani, se non erro, sono sette settimane che siamo a casa. Tania è sempre più a suo agio: se nella prima settimana ha preso confidenza con la sua camera e con la casa, adesso la vediamo passeggiare in paese salutando affabilmente le persone, rispondendo a "Come stai?", con un "Sto beeeene", con un e aperta che fa morire dal ridere. Stando sempre insieme mi rendo conto che alcuni cambiamenti, che sono graduali, tendono a sfuggire. Inizia a fare una cosa sempre meno, ma me ne accorgo dopo un po', mi dico: Guarda, non fa più questo! Oppure: Lo fa molto meno! Tipo, all'inizio e anche per un bel po' di tempo ci faceva male. Per coccolarci, eh, ma i baci erano dei colpi di mento che levavano la mandibola. Adesso, lo fa molto, ma molto di rado, da dei baci normali, al massimo sulle labbra, "alla russa", come diciamo noi. E non è che sia diventata delicata eh... i modi sono ancora da cesellare, ma almeno mi lascia meno lividi. Ha cambiato tantissimo i gusti sul cibo, da quando non è più in istituto. Là amava gli jogurt, i biscotti, le banane. Le banane le mangiava anche nel sonno a momenti. Beh, adesso gli jogurt anche anche, insistendo, di biscotti ne avrà mangiati 5 da quando siamo in Italia, le banane non le vuole MAI. Ama il salato, rispetto al primo pranzo adesso è innamorata anche del formaggio grana (che mangia anche a merenda) e del prosciutto, anche se fragole e lamponi per adesso sono la sua passione assoluta. Parla sempre di più in italiano e sempre meno in russo. E' buffa: in russo "dormomo" si dice "spliut"? Bene, lei adesso dice: Loro dormut. Bellissimo. Fra le parole più usate, per prima ha smesso di dire Niet, che è diventato No. Da è rimasto più a lungo, ma due domeniche fa è stato sostituito di botto dal Sì, e non si è più fatto sentire. Papa è diventato Papà senza che neanche ce ne accorgessimo, mamma è ancora mama, ma va benissimo lo stesso. Mette le k in posti strani: Gabri è Gabrik, e il cane Eddi, Eddik; Peppa Pig è Papik, ma mi piace troppo per correggerla. Da ignorantoni le insegniamo tutti i nomi femminili con l'articolo, quindi pensa che Emma si chiami Lemma. In generale, sembra felice. Ovvio che ci sono le giornate e i momenti no, la noia (anche grazie a questa simpatica pioggia), i momenti di gnole o sciocchineria che, a dire il vero, riserva per lo più a noi genitori (ma se è segno di attaccamento, bene così), ma a chi non capitano? Inizia ad avere degli amici, oltre al cuginetto Luca che adora, anche se poi in sua presenza lo tratta un po' male. Le piace molto sia andare a cena dagli amici che avere ospiti a casa, quindi abbiamo messo da parte gli incontri "graduali" e siamo passati alla baracca, che tanto mostra di gradire senza particolari effetti collaterali eccetto la scemenza che colpisce tutto il gruppo di bambini a fine serata. Ha già fatto la sua prima visita al pronto soccorso: taglio in mezzo alla fronte in seguito a una caduta di faccia sulla ghiaia, proprio sui piedi della mamma fra l'altro. Colla, cerotto e via, speriamo che non rimanga troppo la cicatrice. Sarà anche stata abituata ai dottori... ma non è che le piacciano. Alle visite è brava ma sempre abbastanza tesa, ed è da capire visto che spesso per lei visita medica ha coinciso con ricovero in ospedale e un bel po' di punture. Noi? Ci stiamo abituando ad essere genitori. Mi sembra sempre meno di avere in casa una sconosciuta bassa, e ci sentiamo più a nostro agio a vicenda. Verso fine maggio dovrei tornare a lavorare, e lei andare a scuola mezza giornata... vedremo come va per allora. Certo, la vita ha subito un bel cambiamento, ma è diventata anche più intensa, e divertente anche, decisamente meno silenziosa, meno ordinata, meno dormigliona Intanto domani è il mio compleanno, ma abbiamo deciso che, siccome per il suo era ricoverata e non l'avrà festeggiato, sarà anche il suo. Tanto novembre è lontano :-) PS Un pensiero ai nostri amici "ucraini" Monica e Paolo: pare abbiano trovato il loro cosacco. Che fatica ragazzi... teniamo le dita incrociate per voi!

martedì 12 marzo 2013

Un mese

A un mese dal rientro in Italia... La mamma a chi chiede se tornerebbe indietro al secondo giorno di rientro risponde: No, grazie!, con un lampo di panico negli occhi. Tradotto, questo mese ha funzionato bene per prendere tutti insieme nuovi ritmi e abitudini. Adesso va decisamente meglio. Si è anche resa conto che su Portile passano un sacco di aerei, adesso che è a casa tutto il giorno con una bambina che a ogni velivolo in sorvolo chiede: Cos'è? Il papà è passato da: Spegni le luci!, che diceva sempre alla mamma, a "Bello tornare in una casa con tante luci accese", siccome a lasciarle accese adesso è Tania. Ha anche chiesto di comprare dei Crodino, e adesso ne abbiamo una bella scorta in frigo. Tania... Capisce quasi tutto quello che le diciamo in italiano, anche quello che vorremmo non capisse. Parla uno strano linguaggio misto, e a volte fraintende i discorsi in maniera davvero buffa (come quando al forno ho chiesto le "ciabattine" e lei mi ha tirato la mano chiedendo? Ciabattine?????? e scuotendo il piede). In ogni modo, sostiene di parlare in italiano. Ha anche imparato molti più nomi di animali, rispetto a quelli che sapeva in russo. Ha visto dal vero le mucche (che sono "sporchi") e le galline. Dice ancora "Da", ma "No" invece di "Niet". Chissà perché. Sostiene che guardava i Teletubbies anche in Ucraina, e che là si chiamano Telepusiki. Non so se sia vero ma spero di sì, siccome è un nome adorabile. Inizia a guardare con un certo interesse il libro sul bambino che cresce dentro al pancione della mamma. Chiede quando potrà iniziare ad andare a scuola, ma per ora fa solo una mattina alla settimana, accompagnata dalla mamma. Inizia ad abituarsi a stare con la nonna, anche se la tentazione di stare con la mamma mentre lei cerca di fare una doccia (Dani l'immagine di lei spalmata sul box è stata profetica!) è sempre tanto forte. Fa delle facce buffissime, soprattutto a tavola. Non è comodo quando uno cerca di essere severo. Le piace molto andare a mangiare a casa di amici, e anche avere ospiti a casa nostra. Ha imparato a chiamare "Mamma!" quando si sveglia al mattino. Produce domande a una velocità imbarazzante (l'altra sera cena: Tania: Cos'è stato? Mamma: Un aereo. Papà: (mi chiede un'altra roba). Mamma: (risponde). Tania: Mamma dopo cosa facciamo? Mamma: (risponde poi, guardando il papà) Dai, fammene un'altra, che poi sta di nuovo a lei). Pretende che la mamma riconosca dal timbro tutti gli abbai di cani che si sentono da casa. Sempre a tavola, a volte allunga la mano aperta verso la testa di Fabio. Lui sostiene che gli carpisca i pensieri. Fra poco sarà quindi in grado di dirigere una ceramica (il piglio ce l'ha già in effetti). Fa qualche domanda sugli amici del suo gruppo, chiedendosi dove siano, l'altro giorno mi ha chiesto se Pasha lo sono venuti a prendere, come noi abbiamo preso lei. Cucciola. Chiama il bambolotto Zizzobello. Le stanno crescendo i capelli e, in generale, è bellissima.

domenica 3 marzo 2013

Residenza

L'altro pomeriggio sono venuti a verificare se Tania abita davvero qui, controllando se fosse veramente a letto a dormire. Mica era necessario vederla... Gli indizi sono chiari: tavolino Ikea in sala coperto di pentolini, semi sparsi a terra che compaiono nei posti più impensati, due bambole sul divano in attesa del cambio del pannolino, in bagno sgabellino x arrivare al lavandino e specchio decorato a spruzzo di dentifricio, didó fucsia seminato con perizia sulle fughe delle piastrelle e sugli interruttori... Va bene voler imbrogliare, ma architettare una montatura del genere mi pare un filo eccessivo! Comunque, le settimane a casa sono tre. Se ne guadagna in documenti fatti (a buon punto ormai, iniziamo con le visite mediche!), una comprensione dell'italiano sempre maggiore, un'abitudine sempre più consolidata alla casa. Stamattina si è fatta male - niente di che - e mi si è aggrappata al collo come una ventosa: solo la mano della mamma appoggiata sulla gamba ha fatto passare il male. E iniziamo coi racconti di quando 'è venuta via dalla dietzki dom'e della prima volta che l'abbiamo vista: lei ascolta e sorride, nel caso dei saluti agli amichetti fa anche tuba risata dicendo che adesso lei ha una dom, una casa. Ama molto andare in giro, anche in auto: è curiosa di tutto, guarda con attenzione e a volte, se cammina, si ferma proprio se c'è una scena che non vuole perdere. Le piace andare a casa degli altri, specialmente se ci sono bambini ovviamente, e accetta di buon grado di fare esperienze nuove, andando 'sulla fiducia'. Ama la piscina, è sempre più chiaro. È solare, sorride per la maggior parte del tempo, anche quando non dovrebbe, tipo quando la stiamo cazziando. Vederla sedersi sul divano, con la musica accesa, insieme a mamma e papà, a leggere un giornale - parole sue - è una scena che da sola vale il prezzo del biglietto, ma alla grande. Love is... La faccia che fa quando beve la Fanta. Con le lacrime agli occhi ma... 'Sì... Mi piace!'.