sabato 31 dicembre 2011

Comunicazione di servizio

Su segnalazione di Paola e Matteo, ci siamo accorti che avevamo lasciato un impostazione che rendeva impossibile commentare a chi non fosse registrato. Di qui le difficoltà denunciate da molti. L'abbiamo corretta, quindi adesso ci aspettiamo, anzi esigiamo, una valanga di auguri x un 2012 pieno di bionde (una la prenderemmo noi, le altre... Fatevi avanti!)

lunedì 26 dicembre 2011

Monopoli?

Ultimamente abbiamo la forte impressione di essere dentro a un grande Monopoli ucraino. Noi tiriamo i dadi e puntualmente finiamo su Imprevisti. L'ultimo patema e' stata la malattia non di Tania (che ne sappiamo, di quelle!), ma di Vika, la maestra che ci fa da tramite telefonico. All'ultimo tiro di dado era uscito: La tata torna il 26, ritentate allora un altro tiro. E' il 22, aspetta pure il 26. Intanto ci facciamo una gita in Vicolo Stretto, o ci compriamo le ferrovie, che così la Jo non ha più problemi con gli scioperi.
Comunque. Oggi chiamiamo Vika, che ci informa che tornerà al lavoro il 10 gennaio. Il 10 gennaio? Non possiamo mica aspettare tanto, oh ragazzi e' una telefonata, mica pretendiamo di vederla la creatura!
Fabio allora ha un'idea: perché non proviamo a chiamare il nostro hotel, dove se Dio vuole parlano inglese, e chiedere a loro il numero dell'istituto (che non ci ricordiamo se e' il n. 1 o il 2, li chiediamo entrambi). La domanda li
lascia un po' perplessi, ma poi cercano il numero e c'e lo danno.
Bene, nuovo tiro di dado: chiamiamo l'istituto 1, memori di come sia difficile parlare con una bimba senza le varie autorizzazioni. Peschiamo una carta, che dice: risponde una tipa che quando dici di essere la mamma di Tania e di chiamare dall'Italia non cade dal pero, ti dice che la piccola e' in giardino, pero' poi ti passa una ragazza che, in inglese, ti dice di richiamare alle 20. Alle 20? Si', twenty. Ok.
Ore 20, nuovo tiro. Miracolosamente pare che aspettino la nostra chiamata e in un attimo ci passano Tania. Che mi saluta (Mama! Sottotitolo: ma dove cacchio eravate finiti?), poi sta al telefono un SACCO. Ci vogliamo bene, noi torniamo presto, tu come stai? Come si chiama mamma? E il papà? Insomma, tutto l'ambaradan. La tata poi conferma: Tania e' brava, sta bene, mangia, gioca...
E adesso stanno meglio anche la mamma e il papà, che avrebbero anche potuto volere di più per Natale, ma si accontentano alla grande e adesso si comprano il Parco della Vittoria, tie'!

venerdì 16 dicembre 2011

Teletrasporto sì, telefono no

Buone notizie: pacco arrivato a Kryvoy Rog, dovrebbe essere già adesso o a breve fra le mani della piccola e della ciurma. Per il momento... 10 e lode a questa nuova tattica. Pagherei un altro pacco TNT per essere lì a vedere la sua faccina...
Telefonata impossibile invece, almeno per il momento. Vika pare malata, oppure ho capito male io.
E poi, due cose insieme che andassero bene... ohibò, e che è, Natale????????? :-)

domenica 11 dicembre 2011

Teletrasporto

L'adozione, con tutte le sue lungaggini e difficoltà, dà l'occasione per imparare una sacco di cose che altrimenti avremmo sicuramente ignorato. Noi genitori adottivi siamo abbastanza sprovveduti quando si tratta di parlare di settimane di gestazione, corsi pre-parto, sacchi amniotici e contrazioni (anche se Paola e Matteo sanno qualcosa delle spinte, come si può leggere nel loro blog); in compenso, sappiamo cosa significa fare un'apostilla (e no, non è un intervento chirurgico, anche se richiede lo stesso un po' di pazienza), ricevere un abbinamento, cercare di decifrare una cartella clinica. Prenotare compartimenti a cuccette per dormire la notte, imparare a fare la spesa in paesi stranieri, parlare al telefono in lingue semi sconosciute.
A noi oggi tocca aggiungere una nuova tessera al mosaico delle cose che-saremmo-stati-bene-anche-senza-sapere-ma-ora-sappiamo. Ovvero, una via alternativa per mandare un pacco in Ucraina.
Su consiglio di Taya, la moglie di Roman che ci ha anche accompagnati al DAP per l'abbinamento, ci siamo informati su dove e quando trovare i furgoni che consegnano i pacchi, prevalentemente delle badanti, in Ucraina. Grazie all'apporto prezioso di Iryna, abbiamo appreso luogo e ora, e stamattina alle 9.30 mi sono recata, munita di pacco, all'appuntamento. Pensavo di trovarci un solo furgone, e invece... una distesa, un parcheggio pieno, con tantissima gente che va e viene. E adesso?, ho pensato. Quale andrà a Kiev? Ho chiesto, e mi è stato indicato un furgone blu. Il gestore non parlava italiano, ma una signora molto gentile (che mi ha dato anche il suo numero, in caso di difficoltà), ha fatto da tramite, ed ecco: mercoledì il pacco arriverà a Kiev, Roman lo ritirerà, lo metterà sul treno per Krivoy Rog, là verrà ritirato da Andrej, il nostro autista, che lo porterà in istituto. Questo, nella teoria... nella pratica, aspettiamo a cantare vittoria fino a quando non sarà finita.
Certo, se tutto va bene, Tania e il suo gruppo riceveranno, nei pressi della festa di S. Nicola, un pacco con dolciumi e un regalino per tutti. Grazie, come sempre, a tutti quelli che hanno voluto contribuire (o meglio... che sono riusciti a sapere che facevamo il pacco, siccome abbiamo organizzato tutto in fretta e furia), con giochini, caramelle, gelatini e simili. Immaginatevi il sorriso dei piccoli... a noi fa star bene.


giovedì 8 dicembre 2011

Prima telefonata a Krivoy Rog

Come da titolo, stamattina per la prima volta abbiamo testato il nostro nuovo contatto.
Si tratta di Vika, la ragazza che fa la maestra nel gruppo di Tania. Ci hanno dato il suo numero perché è l'unica fra le tate a non lavorare a turno, ma è presente tutte le mattine; il rovescio della medaglia è che possiamo chiamare solo durante la settimana, quindi difficilmente potremo essere presenti entrambi. Pazienza...
Non è male però sapere chi risponde al telefono, e che sia sempre la stessa persona. Oggi mi ero preparata delle domande per l'insegnante: volevamo sapere se Tania, dopo la nostra partenza, è stata triste, per capire se risente negativamente dei nostri andirivieni.
Certo, acqua fresca non sarà, però secondo Vika Tania è stata bene, mangia, dorme, non è triste. E questo non può fare altro che rasserenarci. Evidentemente la piccola ha tanta "crosta" da aver fatto l'abitudine al fatto che le persone vanno e (nel nostro caso) vengono... oppure, a vederla da un altro punto di vista, ha capito che, anche se ce ne andiamo, poi torneremo da lei.
Abbiamo parlato anche con la piccola, ovviamente. Stava mangiando, quindi è stata molto gentile a darci ugualmente udienza. Mi ha subito salutato col suo "Mama!", poi abbiamo iniziato a dirci che ci vogliamo tanto, tanto bene. La voce era un po' impastata, probabilmente per il fatto che quando mangia si sbadila in bocca dei chili di roba, ma pimpante come al solito.
Basta poco per farci contenti, a noi genitori a distanza.
PS stiamo raccogliendo informazioni per vedere di mandare, per Natale, un pacco che questa volta le arrivi, con regalini sia per lei che per i bimbi del gruppo. Se qualche lettore è esperto di teletrasporto, ci può contattare.

martedì 6 dicembre 2011

Un bell'applauso

A una nuova famiglia che si e' creata, in barba a chi si e' opposto fino all'ultimo, a chi ha mentito e ha fatto di tutto x far andare le cose storte... Non sapeva chi aveva di fronte. Paola, Matteo, piccolo coraggioso Vova. Festeggiamo per voi, in attesa di poterlo fare presto CON voi! Ps ma San Nicolò al primo giudice non porterà niente? Neanche due italiani che gli fanno il gesto dell'ombrello?

giovedì 1 dicembre 2011

Ultimo giorno

Oggi ci aspettano le ultime 2 ore con la piccola. Dopo di che, andiamo in stazione ad aspettare il treno che, in prima lussuosissima classe, ci porterà a Kiev per le 5 e mezza di domani mattina.
La mattinata è stata strepitosa, a dir poco. Tania ci è corsa incontro ed era molto allegra, addirittura galvanizzata dalla quantità di musar che abbiamo prodotto oggi, siccome il gioco nuovo erano i cerotti (grazie, BigAlle!) da mettere alla bambola e a noi. Lo sappiamo tutti quanta musar producano i cerotti, specialmente se si va a gettare una cartina per volta.
L'abbiamo vista bene anche nel gruppo, inizia a interagire (interagire... dà anche delle belle botte, ed è la più piccola) con gli altri bambini, fa ginnastica, i lavoretti... Insomma, salutarla sarà difficile come al solito (anche se io ho pianto in sua presenza solo la prima volta, e ne sono abbastanza fiera), ma ci sembra che sia in buone mani. Stamattina è anche scesa serenamente in giardino, abbiamo fatto qualche girotondo con gli altri bambini, e l'abbiamo convinta a fare lo scivolo (dall'altro istituto, non c'era più voluta andare). Vedremo stasera, al limite solo per oggi supplicheremo la tata di farci salire, con la scusa che è l'ultimo giorno. E poi... samaliot, mama y papa damoi, daliekò daliekò, budut prichaditie iesciò (aereo, la mamma e il papà vanno a casa, lontano lontano, torneranno ancora)
Ieri abbiamo parlato con la direttrice, che ci ha chiesto quando torneremo: febbraio sembra una buona data sia a lei che a noi. Altri due mesi di apnea, ma se ce l'abbiamo fatta una volta, ce la faremo ancora.