mercoledì 31 agosto 2011

Non poter perdere

Oggi tocca a me e direi che non sia un bel segno!
Anche oggi con Tania è stata una bellissima giornata: sole,cielo terso e una marea di corse, giochi e risate tutti assieme come una famiglia.
Come ogni giorno che passa però il nostro pensiero torna ai nostri “documenti” che mancano, persone che non decidono e intoppi che non ci permettono attualmente di realizzare il sogno.
La situazione diventa sempre più stressante perché il traguardo sembra venga sempre spostato un po’ più avanti… ormai stiamo correndo da tanto e il fiato inizia ad essere corto.
Siete tanti a fare il tifo per noi e forse anche per questo sentiamo un po’ meno la fatica, ma non credo possa durare in eterno la carica di positività che ci siamo iniettati alla seconda partenza.
Vediamo che tutti stanno facendo del loro meglio per aiutarci ma ad ognuno manca qualcosa per dirci la famosa frase: “Tranquilli è tutto ok…”.
Nella vita ad ognuno di noi è capitato di vincere e di perdere e soprattutto certe sconfitte sono state importanti per vincere partite più importanti ancora.
Da sportivi quali ci riteniamo, sappiamo che perdere è una delle possibilità e che persa un’occasione sicuramente la vita ne riserva sempre delle altre, e, per quanto riguarda la mia filosofia di vita, sempre migliori… ma a noi questa possibilità non è concessa, perchè Tatiana è nostra figlia e noi i suoi genitori.
Forse è proprio questa condizione che ci preoccupa, ci stressa  e che ci fa continuare a lottare.
A domani

lunedì 29 agosto 2011

Giornata di fine agosto

Oggi non avremmo voluto scrivere, perché le cose non vanno bene e siamo pericolosamente a metà strada fra la rabbia e lo sconforto. Però stiamo scrivendo il blog anche come diario che in futuro speriamo di poter far leggere a Tania, e almeno una foto di oggi ci voleva. Eccola.
Sole, caldo, ma sopportabile. Tania ha un paio di braghette verdi e una maglietta azzurra. Siamo stati per un po’, tutti e 3, vicino alla recinzione, a guardare fuori (oggi le interessava molto). Siamo vicino al muro, in un angolo del cortile. Per un poco, faccio ridere Tania nascondendomi dietro al tronco di un albero e facendo la sciocca. Poi le vado vicina, mi chino su di lei e comincio a darle un sacco di baci, di quelli con lo schiocco lungo lungo. Lei sta ferma, un po’ sorride e un po’ ride. Quando smetto le chiedo: Ti piace?
E lei: Da.
PS ha imparato a fare naso-naso con Fabio. Sono spettacolari.

domenica 28 agosto 2011

Vascresienie!

Domenica molto “locale” quella di oggi.
Dopo essere stati dalla Tania, decidiamo di tornare al mercato, invogliati dalle folle che abbiamo visto dirigersi lì durante la mattinata. La nostra prima incursione non era stata molto soddisfacente: inquietati dall’uomo steso a terra a 4 di bastoni proprio all’ingresso, con i passanti che lo guardavano preoccupati, non ci eravamo arrischiati ad addentrarci troppo e avevamo visto solo bancarelle di scarpe e occhiali da sole (belle, anche se, dopo 7 o 8…). Oggi invece ci siamo intrufolati in viuzze sempre più strette, determinati a trovare la sezione degli alimentari. Ci doveva essere, se no da dove venivano tutte quelle tizie con le sporte piene di cipolle?
Insomma… alla fine ce l’abbiamo fatta, e ci siamo anche goduti un mercato più vario di quello che avevamo visto l’altra volta, dove si vende di tutto, dai cuccioli ai vasi di miele artigianale, dai semi ai water, dagli abiti ai ricambi meccanici di vario genere. Belle le verdure, più di quelle dei supermercati. Stavamo camminando, ammirando finalmente delle melanzane che non suscitano la pellagra a un primo sguardo, quando un signore, da dietro una bancarella, ci ha approcciati, dicendo: “Africa?”. AFRICA? Ma come, va beh che siamo di carnagione leggermente scura, ma… africani????????? Spieghiamo che siamo italiani, e lui, subito, “Ah, Milano…”. Ecco, già più vicino a noi, per dire. Comunque, compriamo da lui le melanzane (“Due”, gli dico. Lui: “2 chili?”. Io: “No, proprio 2 melanzane!”. “Facciamo 3, a 2 grivne e 90 copechi”, circa 25 centesimi).
Di ritorno a casa, dove avevamo progettato nientepopodimeno di un riso in bianco (lascio immaginare come mai, problema mio, comunque), mi imbizzarrisco. Ma come, dico, non è possibile che non abbiamo mai pranzato con qualcosa preso da una bancarella! Fabio mi asseconda, e scegliamo un chiosco in cui fa bella mostra di sé della carne allo spiedo. Vediamo un tizio allontanarsi con una roba arrotolata, e spieghiamo di volere lo stesso. Detto, fatto: la ragazza ci srotola sotto agli occhi della pasta molto sottile, poi inizia a metterci sopra: verza tagliata a julienne, qualche patatina fritta, pomodori, carote sempre a julienne, rapa rossa, maionese, ketchup, senape e infine la carne. Arrotola il tutto e lo caccia nella piastra.
Il risultato (e il nome del prodotto finale) lo potete vedere nella foto. Io sono impazzita… in effetti, un debole per il junk food ce l’ho, e questo mi ha soddisfatto appieno!

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Senza paracadute

Giornata climaticamente perfetta qui. Cielo terso, arietta, sole…
E anche con Tania è stata proprio una bella giornata. Lei era in forma, allegra, serena, pimpante e scemetta quanto basta a farci impazzire entrambi. Ma io mi chiedo: come si fa a rimanere un po’ distaccati, a poter anche solo pensare, come forse pretenderebbero i giudici o non so chi, che possa non essere nostra figlia?
La vediamo infilzare con attenzione delle fettine di banana con una forchetta (che non so se avesse già maneggiato), e ci chiediamo come sarà vederle mangiare gli spaghetti. La vediamo paciugare nella buca della sabbia (scoperta di oggi) e fantastichiamo di portarla al mare, e vedere che faccia fa quando la prima onda della sua vita le lambisce i piedini. Vediamo quei piedotti calzati nei sandali un po’ abbondanti, e ce la immaginiamo con le scarpe da ginnastica che abbiamo pronte per lei. La seguiamo mentre corre qua e là e pensiamo a quando Fabio arriverà a casa, di sera in inverno, e si farà raccontare la nostra giornata.
Non so. Non so se sarebbe meglio cercare di bloccare i sogni, pensare a tutte le evenienze, ma poi mi dico: come può imparare a fidarsi di noi, se non percepisce che ci diamo al 100%?
Breve flash sugli altri bimbi. Più li conosciamo, più ci rendiamo conto di quanto siano tutti speciali. La piccola Nastia, che oggi si è impadronita di uno stetoscopio giocattolo e si aggirava visitando tutti, un medico alto 70 cm. Nazare, che quando siamo andati a casa mi è venuto davanti, allungando le braccine, per farsi dare un bacio (non te l’ho dato piccolo… già devono ricordarti di continuo che non siamo i “tuoi” mama e papa…), e che non vuole che lo spinga io sula dondola, perché vuole “il papa”. La “grande” e furbissima Xenia che, ben sapendo che è proibito a tutti (eccetto a Tania, che viene con noi) fare il giro dietro all’istituto, è partita, facendosi correre dietro dalla Tania e, al grido mentale di “Meglio un giorno da leone che 100 da pecora”, ha sfidato le tate, stando con noi finché qualcuna non è venuta a cercarla. La cicciosa Lisa, Lisette, con la sua risata chioccia, che ci urla da un capo all’altro del giardino di andarla a spingere sull’altalena. Andrej, che con i capelli corti non sembra più un punk ettaro. E poi Anton, Dima, Ian (cantante di un gruppo brit-pop), David, Tania “Litucia”, Alina… Ci mandate giù un bus, che li carichiamo tutti?

sabato 27 agosto 2011

Controllo dei dotti lacrimali

Notizia 1: nessuna nuova da Kiev. Hanno ben pensato di lasciarci qui in salamoia per il week end, non sia mai che l'adrenalina cali un briciolo. Avanti col resto...

Da quando l'abbiamo rivista, la Tania non aveva mai pianto. In effetti, eravamo un po' in ansia, di dicevamo: avrà qualche problema? Si sarà prosciugata?
Oggi abbiamo potuto verificare che non è così. Infatti, mentre Tania andava in dondola spinta da Fabio, ha deciso (chissà perché e percome... la dinamica di queste cose tende sempre a sfuggire) di lasciare andare le manine e... è caduta a terra, di faccia. Come se non bastasse la dondola, tornando indietro, le ha pure dato una mazzata in testa.
Piccola! Mento sbucciato e un bernoccolone dietro alla testa... Ha pianto disperata, per la paura, il male e forse anche la fame (erano ormai le 11.30) per 20 minuti buoni. Non l'hanno consolata le caramelle, le parole delle tate, un minimo forse le canzoni della mamma ma... in quel momento è arrivato il ghiaccio da metterle in testa, e giù altre lacrime.
Alle 11 e mezza l'abbiamo portata su dai bimbi, e siamo tornati a casa leggermente preoccupati. Odierà la dondola? Ci considererà legati a questa nefasta esperienza? :-)
Per arginare eventuali danni, ci siamo presentati alle 16 muniti di ovino Kinder, così, per rimediare. Lei ha gradito, anzi ha tentato di mangiare anche la sorpresa. Danni a lungo termine pare non ce ne siano; la ragazza, interrogata, dice di essere caduta dalla dondola, ma non nomina la mamma e il papà come responsabili. Amnesia da trauma?
PS: Andrea, aspettiamo il II episodio!
PS2: bentornato, Antonio! Ti sei poi beccato anche l'ultimo campo?
PS3: un urrà per i nostri amici ucraini Paola e Matteo, che oggi hanno avuto un bel pomeriggio e una bella notizia. Avanti così ragazzi!

giovedì 25 agosto 2011

Training day

Oggi pomeriggio la monotonia della vita in istituto è stata scossa da una piccola novità. Già stamattina avevamo notato che una porta di solito chiusa (come tutte, in istituto) era aperta, e dentro c'era una grande stanza luminosa attrezzata a palestra per i bambini. Molto bella, ben tenuta o forse nuova.
Io ci ho fatto entrare Tania di sguincio per qualche minuto, mentre Fabio piantonava fuori, perché tutte queste stanze di solito sono vietate ai più.
Sopresa delle sorprese... nel pomeriggio ripassiamo, fuori c'è una tata e, quando Tania si fa sulla porta, ci dice che possiamo entrare, basta che ci leviamo le scarpe.
Bellissimo! Ci sono animalettti di tessuto, quelli che si possono cavalcare, molte palle giganti, su cui faccio saltellare Tania fino a quando per poco non mi sforna lo yogurt che si è sbafata un'ora prima, poi un piccolo tapis roulant, un vogatore e una cyclette!
Mamma mia, che ridere vedere Tania che cammina sul tapis roulant... tutta felice, sorridente, a un certo punto si è anche seduta e si è fatta trascinare fino a che non è arrivata per terra
Insomma, sono arrivate in un minuto le 18, e lei non he neanche fatto cenno di voler tornare con gli altri bimbi. L'abbiamo portata noi, ma è chiaro che se si diverte si distoglie anche dal pensiero...

Per il resto, qui l'atmosfera è strana. Oggi la responsabile dell'ufficio di Kiev dovrebbe essere andata, nel pomeriggio, a parlare con la vicedirettrice del DAP, per vedere se è possibile ottenere il famoso documento. Sapremo qualcosa solo domani. Nel frattempo, viviamo sospesi fra l'ansia e l'idiozia.
Oggi, a tavola, è bastata una frase casuale ("Mi lavi l'uva?") per creare dal nulla un gruppo ucraino, i Laviluva. On stage da 72 anni, quindi dal 1939, 16 album all'attivo (pubblicati con grandi intervalli di tempo, "per poter incontrare più generazioni", dichiara il leader), contavano all'inizio una formazione di 21 elementi. Hanno suonato anche per le truppe, ovunque ci fosse bisogno (famoso il concerto a Saigon). La formazione attuale conta 3 elementi (gli altri sono passati a miglior vita), ma in pratica si tratta ormai di un duo acustico ("Siamo 3 solo sulla carta. Il batterista ormai tiene un ritmo molto blando"). I biglietti dei live costano carissimi, siccome ognuno potrebbe essere l'ultimo. Album memorabile: Subbota, oceign priaatna (del 1969). Miglior singolo: Vascresienie.
Guardare su Youtube per credere!

Indipendence day

Oggi pomeriggio, tornando dall’istituto, ci siamo chiesti: Ma oggi, su cosa lo facciamo il post?
La giornata era andata bene, avevamo giocato tanto con Tania (che indossa entusiasta l’anello che c’era nel cofanetto che ci avete spedito, Elly e Nick), anche da soli perché nel pomeriggio i suoi amichetti non sono scesi, ma non era successo niente di notevole.
Fabio ha detto: Scriviamo sulla festa di oggi.
E io: bene, sarà un post di 2 righe. Oggi infatti è la festa per il ventennale dell’indipendenza ucraina dall’Unione Sovietica, ma un po’ questa è l’unica cosa che sappiamo della questione, un po’ che al momento, su due piedi, non è questa al momento sia la mia nazione preferita, insomma… non è che il tema si prestasse a dedicarci fiumi di inchiostro virtuale.
Beh… mi sbagliavo di grossissimo. Tornando a casa abbiamo deciso di passare dal parco, e lì abbiamo trovato… una festa esagerata! Fiumi di gente, un sacco di bambini, tutte le giostre accese, una stradina di bancarelle organizzate dai vari quartieri della città per ricordare l’indipendenza (con una marcata preferenza per i fiori finti… ma vabbeh…). Poi, la banda, un gruppo di donne che… ricordano le Allodole in trasferta (Monia, tu le puoi apprezzare meglio degli altri), un gruppo di scacchisti. Per una volta, c’era un po’ di vita, una bella atmosfera che ha un po’ contagiato anche noi. Abbiamo anche preso un palloncino per la piccola.
Ma l’avventura non è finita. Rientrando al nostro appartamento, ci ferma un tizio, alto, magro, con una giacca blu, l’aria un po’ spiritata. Colpo di scena… è chiaramente di qui, ma inizia a parlarci in italiano! Dice di chiamarsi Valerio, e fra vari: “Ma mi capite davvero?”, “Correggetemi se parlo male!”, “Aspettate un momento…”, ci spiega che in passato ha lavorato come traduttore per dei bergamaschi. Adesso dice di essere disoccupato, e ci tiene un bel po’ a parlare prima di chiederci se gli diamo qualche soldo che, giura, non userà per comprare da bere, perché lui non è alcolizzato.
Insomma, alla fine gli diamo qualche grivna, lui ci saluta abbracciandoci, a me fa il baciamano, e ci lascia andare. E dire che questa volta c’era anche Fabio, quindi non sono io la sola ad attrarre i matti!
PS vediamo con piacere che i lettori del nostro blog e di quello di Paola e Matteo si stanno “incrociando”… ottimo! Grazie mille a tutti per il supporto!
 











mercoledì 24 agosto 2011

Tenendoci stretti

Oggi, dopo una decina di ore di sonno – si, proprio sonno, perché evidentemente lo stress ci strema al punto che alle 22 crolliamo, morti – ci siamo alzati con Roman che usciva per andare in tribunale a ritirare la richiesta per il documento che dovrà poi essere richiesto a Kiev.
Noi invece siamo andati da Tania. Ieri era stato difficile, soprattutto per me che sentivo scendere le lacrime ogni due minuti. Il momento più commovente è stato quando una tata mi ha detto: Dirjiss, che è la parola che usano per dire ai bambini “tieniti stretto!”, quando vanno sull’altalena o scendono le scale. Non so se abbia anche altri significati, ma io l’ho preso così: “Tieniti forte, tieniti stretta alla speranza”.
E’ quello che stiamo facendo, mentre aspettiamo notizie da Kiev e dall’avvocato che lavora per l’ente. Al momento, la sua versione è che pensa che in qualche giorno potrebbero ottenere quel documento, ma sappiamo fin troppo bene che potrebbe non essere così. Quindi rimaniamo in bilico, fra una flebile speranza  e il tentativo di non pensare a cosa succederà se le cose dovessero andare male.
Ci sono anche cose carine, comunque. Abbiamo dato alla vicedirettrice i vestitini per i bambini: ci siamo presentati con una borsa di stoffa in mano, e lei ha pensato che avessimo solo quella. Ci ha chiesto quindi di appoggiare la roba sul tavolinetto del suo ufficio. Che faccia ha fatto quando ci siamo tolti anche i 2 zaini e abbiamo iniziato a tirare fuori i sacchetti pieni di body e di calzine… Era felicissima e ci (vi, Nick ed Elly!) ha ringraziato tanto.
Oggi, poi, abbiamo rivisto Nela, la tata di Tania. Ci ha salutato con calore e poi, mentre Tania andava in altalena, le ha iniziato a dire: “Allora, andrai a casa con la mamma e il papà?”. “Andrai lontano lontano?”. “Con l’aereo?”. “E mi scriverai tanto?”. E la Tania, sempre a rispondere “Da…”, sorridente… Chissà cos’ha capito, ma ottimo che glielo inizino a dire – e speriamo che sia vero!
Terzo e ultimo: abbiamo visto una foto di lei piccola, nel cellulare di una tata. Era bellissima… piccoletta… abbiamo provato a fotografare la foto con la nostra macchina, ma non è venuto nulla, quindi vedremo come fare perché la vorremmo proprio, quella fotina…

lunedì 22 agosto 2011

... dimenticavo...

Non so se qualcuno ne potrebbe avere occasione (non credo), ma mia mamma (Jo) sa solo che abbiamo rimandato al 5 perché manca un documento. Sarebbe meglio evitare gaffes, grazie in anticipo.

Per Fede: aspettiamo con ansia la notizia allora :-)

La stangata

... direi che già il titolo faccia arguire che oggi le cose non sono andate come speravamo.
In pratica il giudice ha estratto il documento che il Dipartimento di Kiev ci ha rilasciato, in cui dice (il 7 luglio) che ci autorizza ad adottare Tania, ma in calce ricorda che l'11 luglio entrerà in vigore una legge che impedirà l'adozione internazionale per bambini di età inferiore a 5 anni. In pratica la giudice dice: Ok, autorizzano, però perché ricordano questa cosa? Lei non vorrebbe certo finire sui giornali o alla TV come quella che autorizza adozioni fuorilegge...
Quindi, non si vuole prendere questa responsabilità. Ci ha fatto una proposta: o andare avanti ora, e la sua risposta sarebbe non autorizzare l'adozione (malgrado l'appassionata difesa di Fabio, che ha spiegato come sia stata Kiev ad abbinarci a Tania, come il ritardo non sia stato imputabile a noi, quanto sia ormai stretto il rapporto con Tania... commovuendosi anche durante il discorso, e facendo commuovere anche la giudice stessa... io piangevo già da 10 minuti, quindi...), o rimandare la sentenza al 5 settembre e, nel frattempo, chiedere al Dipartimento un nuovo documento che autorizzi la nostra adozione. In pratica, quello stesso foglio ma senza la specifica in fondo.
Non sarà semplice. Per Kiev noi siamo solo un nome e probabilmente un problema. Al momento stiamo cercando, sia con l'ente in Italia che a Kiev, di capire come muoverci, cosa chiedere e a chi.
Inutile dire che abbiamo il morale a terra. Mantenere la speranza non è facile a questo punto, ma DOBBIAMO.

domenica 21 agosto 2011

Di nuovo, insieme

Man mano che ci avviciniamo all'istituto, il respiro si fa sempre più corto. Non si sembra vero di essere di nuovo lì, a due passi da lei. Cosa farà? Riderà? Piangerà? Ci ignorerà? Ci correrà incontro?
Io sento quasi le lacrime pungermi gli occhi, mentre varchiamo il noto cancello verde.
Non vediamo subito lei e il suo gruppo ma, appena salutiamo Nadia, una futura mamma ucraina che è già stata in tribunale, eccoli: le hanno tagliato i capelli, messo una gonna molto carina, e ci guarda seria, mentre le tate la incoraggiano a venirci incontro.
Per i primi minuti ci guarda un po' seria, anche se accetta di venirci in braccio, di darci un bacino e di farsi spingere "sina sina" sulla dondola. Sembra sul chi vive, anche se non piange.
Poi, estraiamo dallo zaino il primo dei suoi regali: una borsetta di stoffa a cui la mamma di Fabio ha attaccato lustrini e farfalle. A lei piace subito, e inizia a frugarci dentro. Sorride, vuole mettersi subito i ciappettini nei capelli, si pettina col pettine rosa e poi si rimira soddisfatta nello specchietto. Si dà poi il burrocacao con una perizia da attrice di Hollywood (Fede, mi sa che Miss Zappolino avrà una rivale!), si mette la collana e il braccialetto poi, felicissima, va da tutti facendo vedere com'è bella e dicendo che le hanno regalato tutto la mama e il papa.
Noi siamo ovviamente in sollucchero, mentre la teniamo per mano, la vediamo sorridere e cercarci con gli occhi, distribuire agli amici i lecca-lecca di Alberto ed Eleonora. Sa ancora tutte le canzoni che le abbiamo insegnato, vuole farci giocare a palla e ci fa anche vedere l'ultima novità: ha imparato ad andare in triciclo! Quando ce ne siamo andati, non pedalava, invece adesso va come un treno, sa curvare, il tutto ridendo come una pazza.
L'ora e mezzo passa in un lampo. Noi la salutiamo con un bacio, e usciamo come se camminassimo su una nuvola.

Di nuovo, Ucraina

Piacevolissima serata, quella di ieri a Kiev. Buona la pizza (malgrado l'onnipresente cipolla... oh, era in tutte eccetto in quella con l'ananas, che non ci siamo comunque attentati a prendere), ottima la compagnia di Paola e Matteo. Ci siamo confrontati su tante cose, trovando parecchi punti in comune soprattutto nella difficoltà di questo percorso (il loro blog è fra i link al nostro), sul modo di affontarle, sui progetti per il futuro. Ce li saremmo voluti mettere in valigia, ma purtroppo le nostre strade si devono fisicamente dividere e loro partiranno domani per il lontano nord-ovest. Rimarremo in contatto ovviamente... e per chi credesse che sono solo frutto della nostra immaginazione, eccoci, insieme!
amiciOre 22: l'autista Roman ci passa a prendere per portarci in stazione. Ci porta fin davanti al treno e ci aiuta a caricare le borse, poi ci abbandona al nostro destino (e alla gentilissima capo-vagone, che ci verrà a svegliare stamattina al momento giusto...). Lo scompartimento con 4 cuccette è tutto nostro. Mooolto più confortevole di quello che pensavo: veniamo forniti di una specie di materasso e di un cuscino, poi, in una busta chiusa, di lenzuola da sopra e da sotto, una federa e un asciugamano, tutto apparentemente lavato di fresco. Le cuccette sono comode e, a parte gli scossoni, riusciamo a dormire abbastanza bene.
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Ore 6.11: arrivo! Ci accoglie la nostra padrona di casa insieme al marito. Gentili come sempre, ci dicono che Tania sta bene e che ci aspetta.
C'è giusto il tempo per disfare la valigia, farsi una doccetta, un pisolino, e siamo pronti, col cuore in gola, ad andare da Tania.

sabato 20 agosto 2011

A Kiev in compagnia

Siamo arrivati a Kiev in perfetto orario. 23 gradi, sole, arietta... si sta benissimo.
L'impressione è strana. In un certo senso, per una piccolissima parte, è come tornare... a casa, o quantomeno a qualcosa di noto, conosciuto.
Complice anche il fatto che stavolta non siamo del tutto soli... ci siamo incontrati con Paola e Matteo, una coppia di nuovi amici che stanno vivendo la nostra stessa avventura. Passeggiata, chiacchiere, birrino (non Fabio, che è già di nuovo in Quaresima)... e ci si accorge che anche senza conoscersi le esperienze in comune sono già tante.
Stasera pizza insieme, poi alle 23 prenderemo il treno, io e Fabio da soli (senza Roman). Ci hanno prenotato tutte e 4 le cuccette dello scompartimento, in modo che possiamo viaggiare tranquilli. Chissà... e domani, con la bionda. Non vediamo l'ora.

venerdì 19 agosto 2011

Si riparte!

Ed eccoci di nuovo in partenza, meno di un mese dopo essere tornati.
Sono stati giorni strani. Ci siamo goduti la casa, il cibo, l'affetto di parenti e amici. Abbiamo finito di preparare la cameretta di Tania e mi sono tolta la soddisfazione di comprarle vestiti, scarpe, libri e qualche gioco. Abbiamo combattuto con una tosse insistente che per un bel po' è stata troppo amichevole con entrambi. Abbiamo ripreso peso e un po' di colore. Abbiamo sperimentato un senso di irrealtà che a volte ci faceva domandare se quello che ricordavamo fosse davvero successo, laggiù. Abbiamo chiamato la piccola con la voce spezzata e il cuore in gola, esultando e ri-raccontandoci 100 volte ogni sillaba che abbiamo sentito uscire dalla sua bocca. Abbiamo sviluppato le foto e abbiamo mostrato quelle e i filmati a chiunque fosse munito di occhi (grazie della pazienza, ragazzi!).
E adesso siamo pronti, le valigie fatte (dimezzata la nostra roba... siamo fierissimi!). Portiamo con noi tante cose nuove: una valigia piena zeppa di vestitini per i bimbi della Dietzki Dom (grazie Elly e Nick!), una montagna di lecca-lecca di varie forme e dimensioni (grazie Alberto ed Eleonora... e non ne ho mangiato nessuno, eh!), un numero di telefono ucraino per chiamare dei nuovi amici alle prese con un'avventura simile alla nostra, un elenco di espressioni utili in russo (grazie Iryna!), un numero imprecisato di "in bocca al lupo" e "tornate presto in 3!".
Un caro saluto a tutti, la prossima volta ci sentiamo dalla fumosa Dinpreccecc.

sabato 13 agosto 2011

Telefonata con interprete

Oggi, grazie all'aiuto della nostra cara Irina, abbiamo chiamato l'istuto con l'appoggio di una traduttrice esperta :-)
Abbiamo avuto così modo di sapere che Tania: sta bene, mangia, gioca, ride, che appena ha saputo che c'erano la mamma e il papà al telefono si è precipitata e ha detto alla tata di dirci che lei non piange (uhm... sento odore di ricatto tipo: "Guarda che se piangi la mamma e il papà non tornano a prenderti!") e che si era fatta la bua (qualcosa alla spalla, un brufolino?). Poi, quando ce l'ha passata, non ha detto niente ma la tata poi ci ha spiegato che ha ascoltato e ha riso tutto il tempo, quindi direi che sembra tranquilla.
A me questa descrizione ha rassicurato più che se la piccola ci avesse inondato di parole (quello avrebbe avuto l'odore del miracolo, a dire il vero!): sembra serena, allegra, felice di sentirci o quanto meno solleticata dalla novità. Siccome il nostro intento era di farle capire che esistiamo ancora, mi pare che sia stato raggiunto.
Ci manchi tanto, piccoletta! Ma fra una settimana saremo a Kiev e domenica prossima vedremo di nuovo i tuoi occhietti blu. Aspettaci, eh!

venerdì 5 agosto 2011

FINALMENTE!

Ore 15.00: chiamiamo la scricciola.
La tizia che risponde al telefono gnicca un po', mi dice che Tania è nel suo gruppo (rispondo "Lo so", dove altro deve essere? sicuramente non lì a prendere le telefonate, a meno che non abbia fatto carriera ultimamente :-)
Poi però ce la passano, stavolta senza il supporto della tata. Lei risponde, poi le viene un po' da piangere (... cucciola...), però si riprende, saluta prima me e poi Fabio, dice anche una frase (che non capiamo... la prossima telefonata con Irina, assolutamente! Se no Tania pensa che ci siamo rimbambiti proprio!)
Ore 16.00: ancora nessuna notizia da Vicenza (ovvero, dall'Ucraina) sui giurati. L'ottimismo inizia a barcollare un po'. Chiamiamo Andrea per sentire.
Ore 16.05: Andrea ci dice che sta per chiamare Kiev
Ore 16.10: inizio a guardare i filmati di Tania per dare dei titoli sensati. Inizio dai primi: mamma mia, quanto è cambiata in soli 35 giorni!
Ore 16.15: squilla il telefono. E' Andrea! CI SONO I MEMBRI GIURATI! UDIENZA CONFERMATA IL 22 AGOSTO!
Troppo bello per essere vero. Siamo ancora frastonati!
PS per CuGi: che ieri sia contato??????? :-)