mercoledì 9 gennaio 2013

Notte prima degli "esami"

E oggi siamo di nuovo qui a Krivoy Rog, in quella che abbiamo cominciato a considerare la "nostra" casa. Muniti di carta da forno italiana, mattarello mignon, formaggio grana grattugiato, e stupiti dei nuovi gadget forniti dal padrone di casa (tovaglia nuova per la tavola, tavolo aggiustato e noi più pericolante, aspirapolvere, lenzuola nuove - anche se sempre piccole - per il letto, copri-lavatrice olografico con due tigri bianche, che dà il capogiro ogni volta che lo guardi) siamo pronti ad affrontare la prossima fase della nostra avventura. Ma prima di andare a domani, rimaniamo un momento sull'oggi. Oggi è stato il nuovo incontro con la piccola. Siamo arrivati come al solito alle 10, dopo averla avvertita ieri, via telefono. Si è alzata dal tavolo dove stava facendo la merenda di metà mattina, e ha guardato la tata per capire se aveva il permesso di muoversi. Poi, si è fiondata verso di noi, urlando Mama! Mama! e buttandosi al collo prima a me, poi a Fabio. Ha anche ripreso, ma in modo composto e con aria mondana, scuotendo la manina, una sua compagna che mi apostrofava "mama": "E' la mia mamma, non la tua!". In effetti poi in mattinata non ce la siamo potuti spupazzare più di tanto, siccome siamo scesi in giardino a giocare nella neve, e lì è stato tutto un attacco a suon di palle di neve da parte dei bimbi più grandi, e lei è stata di continuo trainata da questo o da quello sullo slittino, fino a quando non si è ibernata. Nel pomeriggio invece abbiamo avuto più tempo "per noi": in palestra, abbiamo giocato con la bambola che le abbiamo portato (un Bimbolo, chi se lo ricorda? di quando ero piccola io). Le ho detto: "Non l'abbiamo comprata, era della mamma quando era piccola. Io la chiamavo Federica, adesso che è tua come la vuoi chiamare?". "Federica!", e lo dice con vera soddisfazione, mentre la sveste e la riverse. Poi, abbiamo fatto finta che lei fosse piccola, e quella è stata l'occasione per tante coccole. Non è mancata una lunga seduta sul water, durante la quale le ho detto: "Sai Tania che io vorrei che stessimo insieme per sempre?". Lei: "Da?". "E tu?". "Sempre sempre!", ha ribadito lei. E qui mi rivolgo a te, giudice, e a te, procuratore, e a te, Stato ucraino. Come si può non interessarsi di una bambina che dice una cosa del genere? Abbiamo una gran fifa per domani. Siamo pronti e dovrebbe essere tutto a posto ma... abbiamo avuto troppe brutte sorprese per stare tranquilli. A tratti non ci sembra vero che la data sia arrivata. Speriamo... speriamo. PS oggi per inaugurare la nostra permanenza ne ho approfittato per farmi una bella scivolata sul ghiaccio, di quelle che rimani sdraiato a pancia in su. Avevo anche parte della spesa in mano. Per fortuna, i danni, sia a me che alla spesa, paiono limitati, Fabio dal canto suo assicura che è stata una bella scena. PS 2: udienza domani alle 13, le 12 italiane.

5 commenti:

  1. e allora domani alle 12 italiane, tutti sintonizzati con cuore e mente!!! sono davvero molto emozionata!!
    IN BOCCA AL LUPO!!!!!
    e un abbraccio immensissimo.

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  2. Bene. Comincia l'apnea ... Occhi chiusi. Dita incrociate. Controllare la respirazione. Siamo tutti lì con voi. a domani.
    paolamatteoevladimir

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  3. bimbolo lo ricordo..... e che o.onore gran bel nome!in bocca al lupo......ah domani se riuscite postate qualcosa subito almeno su fb.....notte e 5 baci fede

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  4. Baci e fiato sospeso! A domani! Cost e la band

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  5. In bocca al Giudice! ;-) E che l'Odissea abbia fine!!!!
    Saremo davvero tutti lì con voi oggi alle 12.00.
    Un abbraccio a tutti e tre
    Cristina (sendy)

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