lunedì 14 gennaio 2013

Come i pensionati

Oggi pomeriggio in istituto c'è stato un piccolo spettacolo, molto ben fatto (con anche scenografie e mixer), per i bambini, tenuto tipo da una parrocchia, siccome mi pareva che i temi trattati fossero ti tipo religioso. Tania se c'è accorta, come noi, rientrata dai giochi fuori, e voleva andare a vedere. I bambini del suo gruppo in effetti non erano presenti e un po' quello, un po' il fatto che la sua insegnante di oggi, un po' severa come modi, le aveva detto di non andare, ha fatto sì che dicesse di non voler entrare. Anche davanti agli inviti della direttrice e dei vari passanti, è rimasta a guardare tutto lo spettacolo dalla porta (aperta), tanto che a un certo punto le hanno dato una seggiolina da mettere sulla soglia! Comunque, è rimasta seduta e zitta per tutto il tempo, riscuotendosi solo alla fine, quando è stato distribuito un cestino di dolci che lei, senza neanche aprire, ha portato di corsa nel suo gruppo. Ma il bello viene adesso. Tutti i bambini vanno via, rimangono solo gli "attori", di diverse età: bambini, ragazzini, ragazzi e signore, tutti impegnati a smontare tutto l'ambaradan. Insomma, lì Tania entra, eccome. Noi la guardiamo da lontano, per verificare che non disturbi o faccia danni, ma lei è bravissima. Vuole solo... guardare. Le mani dietro alla schiena, il passo casuale, sembra una che faccia un controllo della sicurezza sul lavoro o meglio, come hanno osservato i miei zii dopo il mio racconto, un pensionato che controlla i lavori in corso. Cammina fra le persone, fa qualche domanda - sempre con aria casuale e un po' saputa, noi da fuori non sentiamo ma immaginiamo... "Usate sempre questo amplificatore? Perché io trovo che gracchi un po' sui bassi", cose del genere insomma. Fanno domande anche a lei, e lei risponde, argentina, addirittura accenna un paio di passi del suo balletto, come per dire: Anch'io ho calcato queste scene! Poi aspetta che tutti, dico tutti, se me vadano e, rimasta solo lei, chiude la porta, dando anche un giro di chiave. Infine, corre in palestra e guarda dalla finestra finché il gruppo non esce anche dal cortile. Ala fine dice: Vsiò! E' tutto, con un sospiro. Adesso, può finalmente giocare un po'. Duro lavoro...

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