sabato 2 luglio 2011

Piccolo dizionario

Dopo 10 giorni di frequentazione per circa 4 ore al giorno, con Tania abbiamo sviluppato una forma di comunicazione molto grezza e limitata, ma in sé efficace. Mi chiedo cosa ne pensi della nostra lingua… Magari pensa: Ma sì, questi due sono carini, certo parlano un po’ poco e storpiano tutte le parole, mi sa che devo informare bene su di loro J
Scemenze a parte, ecco un dizionario base Tania-italiano, e le parole che diciamo a lei più spesso. Le scrivo come le pronunciamo, quindi non svenga Irina, la mia maestra di russo, anche perché deve tener presente che in quando neo-mamma sono anche rincoglionita, quindi il 90% di quello che mi ha insegnato è evaporato dalla mia mente.
Tudà: Tania lo dice circa 20.000 volte al giorno. Vuol dire “là” e indica, ovviamente, che vuole andare da una certa parte. Può essere un giro intorno all’istituto, verso la dondola, sullo scivolo… non importa, ce lo dice di continuo. Probabilmente le fa anche piacere avere 2 che la seguono ovunque vada JAbbiamo comunque capito che possiamo arginare questo movimento continuo rispondendo in 2 modi:
Patom: “dopo”, proponendo ovviamente un gioco da fare nel frattempo o provando a spiegare che fuori piove a catinelle, e che quindi il giardino è off-limits
Di sudà: “Vieni qui”, quando si allontana di corsa. Ci dà abbastanza retta ma mai quanto gli altri bimbi alle maestre: basta un “Di sudà” da parte di una maestra seduta a un bambino a 50 mt di distanza per farlo tornare mitemente indietro (disciplina russa)
Da: ovviamente “sì”, risposta a molte delle ovvie domande che le facciamo
Mama, papa: non hanno bisogno di traduzione. Quando le chiedono “Come si chiama la mamma?” lei risponde “Mama”… eh eh eh pensa che sia il mio nome
Nraviza?: “Ti piace?”, domanda nostra rispetto a jogurt, succhini, nuovi giochi… la risposta è o Da o niente. “Niet” non l’abbiamo mai sentito.
Lola hocesh pitie/hocesh kushet: Lola (la bambola) ha sete/fame (quando giochiamo)
Hocesh pisiatie?: “Hai la pipì?”, chiesto da noi senza grandi risultati – ha detto di sì solo una volta.
Gdie mama/Gdie papa?: “Dov’è la mamma/il papà?”, quando uno dei due manca e lo dobbiamo cercare.
Diezcom: lo dice quando vuole andare dagli altri bimbi, che sarebbero “Dieti”. Non so a che parola corrisponda questa cosa…
Kushnie?: “Buono?”, riferito al cibo (sia che lo mangi lei che lo mangi Lola)
Sadek: palloncino
Kuka: bambola
Pietia: “canzone”. Per noi è La canzone della felicità, appena dico Pietia lei si mette le dita sulla bocca per “Se sei triste…”
Karandash: sono letteralmente le matite, ma lo usiamo per i pennarelli
E poi ci sono tantissime cose che lei ci dice e che non capiamo… e che noi diciamo in italiano e lei ripete, in modo adorabile ovviamente.
 
Allego la foto del nome della nostra via. ovviamente il numero è quello che abbiamo scritto qualche giorno fa, ma volendo scrivere l'indirizzo anche in cirillico si può copiare questo.
IMG_0711
 

4 commenti:

  1. Sbafo sera e ho appena finito di preparare la camera della Anita, ho dato di bianco, a dire il vero ho fatto al camera di due colori, dando due mani per colore compreso il soffitto, e dopo cena ho rimontato le culla. Sono soddisfatto, ma sono solo. Non sono pi� capace di stare da solo. La giulia e la Emma mi mancano subito, e senza di loro sono un Po perso, anzi molto. � un Po come quello che dicevo ieri sedare la mancanza.
    La questione del vocabolario che utilizzate � forte, gi� � un casini capire un bambino italiano, figuriamoci una bambina ucraina. Vi ho pero immaginato in giro con Tania e non vedo l'ora di vederci all'opera a casa, anche perch� cos� almeno oltre a liscio ci Sara qualcun'altra che si porta dietro i bambini cos� che possano giocare.
    Se ci date man mano altre parole utili noi cercheremo di imparale per poi poter giocare subito con Tania. Voi intanto insegnategli alcuni termini tipici dell'emma come:
    Che bella giornata
    Facciamo i salti
    Brutto cattivo ( quasi sempre riferito a me)
    No a letto no
    No la pappa no
    No il bagno no
    No lavarsi le mani no
    No lavarsi la faccia no
    No a casa no
    No a piedi no
    No le scarpe no
    No la miglia no
    E tutte le restanti 4000 opzioni basta cambiare l'articolo e la parola successiva scegliendo a caso dal dizionario italiano.
    Buona notte e date un grande bacio a Tania da Anita emma giulia e andrea
    Che il signore vi protegga

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  2. Ciao, Jo.

    Solo per dirvi che leggo tutto e che vi penso.

    Non riesco a scrivere altro, ma la Jo sa come sono fatta, quindi... tutto nella norma.

    Godetevi questi giorni che poi ricorderete con tanta dolcezza e nostalgia.

    Un abbraccione forte forte.

    Cost + Adri e prole che dormono

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  3. Ciao licantropa. Vocaboli essenziali alla sopravvivenza, vedo, e alla bisogna, oltre che al bisogno «hocesh pisiatie» assomiglia moltissimo al bergamasco, mentre «hocesh kuschet» è modenese stretto «hocesh kuschet turtels, zhampon» significa: hai fame di tortellini, di zampone), mentre «hocesh pietie lambrusk» significa hai sete di lambrusco? Lo so che in Ucraino queste cose non esistono, ma le lingue sono cose vive e dunque si aggiornano sulla base delle persone che le usano. Bisogna stare attenti solo al fatto che alcuni termini possono essere ambigui; per esempio «turtels». al singolare però, può significare sì tortello, ma presso alcune popolazioni aborigine nei pressi di Coustance significa anche Adriansky e allora la bambina Tania potrebbe pensare che la si stia istigando all'atropofagia che è invece una caratteristica licantropica. Allora meglio dire «hocesh kappelets» oppure insistere con «hocesh pisiatie», così almeno non correte il rischio di doverla cambiare troppo spesso.
    «Karandash» a tutti e due (lo so che significa matita) ma dovete ammettere che è una bella formula di saluto, basta crederci. Del resto "Ciao" in realtà significa "schiavo", mentre Ciotti (nome di un grande prete drogologo e antimaffico) significa semplicemente «Ehi tu» («ciò tì» e serviva a reclutare i soldati di ventura in Veneto, poi li tenevano qualche tempo nella bergamasca, che era colonia veneta, e diventavano Lanzichenecchi veri e propri.
    Si vede che sto facendo studi di storia, Da?
    Allora «Karandash», di nuovo. Quanto infine  a «Di Sudà» qui, soprattutto a certe ore, sudamo tutti abbondantemente.
    A «Patom», vado «Tudà» a «Sudà».
    PiA, anzi PiÀ che così è più etnico!

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  4. Cost e Adri: mi immaginavo che ci seguiste,,, voi sapete cosa stiamo provando!
    Pià: i tuoi post ci fanno morire, ma assumi qualche sostanza stpefacente? :-)
    Tatanna: sì, Tatiana è curiosa, molto, e vivace. Sveglia, parecchio, per le cose che le interssano. Bisogna avere un po' di pazienza e farla fermare sulle cose... quando siamo solo noi 3 magari al chiuso si impagna in tante cosette, profiquamente, invece in giardino in mezzo al casino dei bimbi tende a girare qui a là come una trottola. Credo però anche che quando c'è bel tempo abbiamo voglia anche loro di sfogarsi! Oggi ha fatto un paio di tigne, intanto perché noi per certe cose le diciamo anche dei "no" (tipo alla terza caramella nei giro di 10 minuti) e lei non  gradisce - e al momento non possiamo neanche motivare questi "no". In più appena piange c'è una qualsiasi delle maestre che la consola e magari le allunga proprio una caramella, grrrrr...

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