giovedì 21 luglio 2011

Il pacco!

Come tutte le cose speciali, anche il pacco spedito dall’Italia da Nick e l’Ely si è fatto parecchio desiderare. Non certo per scelta loro, chiaramente… infatti il pacco era stato spedito lunedì 11 luglio e il 12 era già a Kiev. Il numero di telefono era quello di Roman, che avrebbero chiamato quando il pacco sarebbe stato in recapito da noi.
E qui inizia l’avventura (in effetti, ormai siamo drogati di adrenalina, se non c’è da tenere il fiato sospeso ci annoiamo!). Mercoledì sera leggiamo sul sito della TNT che hanno provato a consegnare il pacco, senza trovarci: possibile, in effetti eravamo ancora fuori alle 11.40. Il giovedì viene qui Roman, a cui chiediamo di telefonare per sapere quando sarebbe stata la prossima consegna. Risposta: il pacco arriverà venerdì. OK.
Venerdì, nada. Roman richiama: arriverà lunedì o martedì della settimana successiva. Bene, lunedì c’è anche Roman e quindi qualcuno sarà sempre in casa. Lunedì a pranzo, ancora non si è visto nulla. Lui chiama, ci dicono che in effetti in corriere è nella nostra città e dovrebbe arrivare a breve. Il problema è che a sera ancora non si vede nulla, anzi, risulta che sono passati alle 12.10 e che non c’era in casa nessuno… Ma come? C’eravamo in 3! Fioccano le domande: avranno suonato il campanello, che non funziona? Avranno trovato la casa? E perché NON TELEFONANO?
Martedì Roman, ormai amico della centralinista, richiama. Il pacco arriverà mercoledì… ma siamo al brivido. Se non ci troveranno in casa (o meglio, se diranno che non ci hanno trovato), il pacco tornerà in Italia. Non possiamo permetterlo! Fin da stamattina quindi siamo in assetto bellico.
Prima mossa: stamattina io sto a casa ad aspettare il pacco, e lascio Fabio andare da Tania (ahimè!). Ma non aspetto in casa: e se non bussassero? Mi apposto quindi in giardino, seduta su dei gradini prima e sul prato poi, mentre la polvere nera copre il PC (impressionante), alcuni operai potano le robinie, arrivano 20 furgoni, ma non quello TNT.
Verso mezzogiorno arriva Fabio, e mi trova impegnata nientepopodimeno che in una vivace chiacchierata (un po’ a senso unico) con un settantenne, Oleg. Questa conoscenza (lui sta nell’appartamento 108, noi al 111) sarà oggetto del post di domani, perché merita. Facciamo un piccolo salto temporale, quindi: ore 12.30, siamo di nuovo in casa dove, mentre io cucino, Fabio controlla dal balcone l’eventuale arrivo del vettore. Suona il telefono: Roman ci avverte che il pacco è in arrivo, fra un’ora.
Pranziamo, e Fabio riprende il suo ruolo di sentinella. Passa un’ora, un’ora e 10… niente. Inizio a perdere le speranze, immaginando un lungo pomeriggio per Fabio a casa, quando un grido rompe il silenzio: “Il furgone! L’ho visto!”.
Mi precipito per le scale e, appena uscita in cortile, lo vedo: lui, il vettore, maglietta arancione e faccia perplessa, mentre parla con 2 passanti. Mi vede, mi dice qualcosa, io grido: Paket! E lui credo scorga il balenare delle mie zanne J, perché si affretta verso il furgone e prende LUI, il tanto desiderato oggetto. Deve aver scorto una luce folle nel mio sguardo, perché non si fida a darmelo, ma lo prende e si avvia verso la porta, per poi imboccare le scale e… No signore, non è questo il piano, gli dico mentre si avvicina al 108. Eccoci al 111, Fabio si affaccia, firma e… ecco, il pacco è nelle nostre mani.
Lo apriamo, felici come a Natale, e il contenuto ci pare ghiotto come non mai. Eccolo:


  • 4 libretti delle canzoni (fra cui Ci son 2 coccodrilli) per Tania


  • Un set con specchio, pettine, gioielli vari per la signorina principessa (come dice l’etichetta sulla scatola)


  • 3 numeri di Vanity


  • 2 libri


  • Un paio di pantaloni bianchi, cuciti dalla “zia” Tiziana per la cucciola


  • Un hard disk con un numero imprecisato di film e cartoni animati


  • Carte da gioco


  • Il Fatto Quotidiano


  • La Gazzetta dello sport


  • 2  numeri de La Repubblica


  • Il Giornale (per un’equilibrata rassegna stampa)


  • Quattroruote di luglio


Inutile descrivere quanto siamo ingolositi. Consumeremo con lentezza, per farci durare le provviste. Incredibile quanto possa far piacere una cosa del genere…
PS altra cosa bellissima di oggi. Tania si è seduta sull’altalena e ha detto, così, senza fare una piega: “Dondola”. Topolina!
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3 commenti:

  1. Se servisse, la famiglia cattabriga si dimostra ancora una volta su edotta issata e super in ogni senso. D'altronde da due menti della ricambistica e del trasporto di qualsiasi cosa in qualsiasi parte del mondo nonni si poteva aspettare di meno. Anche grande fantasia nel riempire il pacco, noi non avremmo avuto tanta accortezza.
    Grandi Katta.
    Attendiamo il racconto di domani e intanto vi salutiamo e vi abbracciamo,
    Anita, Emma, giulia e andrea

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  2. orpo che bel divano!!! io valuterei l'ipotesi di fermarmi là ancora, ihihihi...

    anche io avevo pensato di provare a spedirti un pacco, ma spero che tornerete presto così faccio la consegna veloce ;-)

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  3. Il Giornale???????? Avete fatto viaggiare per migliaia di kilometri Il Giornale? Ci credo che non volevano consegnarvi il pacco

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