domenica 28 agosto 2011

Senza paracadute

Giornata climaticamente perfetta qui. Cielo terso, arietta, sole…
E anche con Tania è stata proprio una bella giornata. Lei era in forma, allegra, serena, pimpante e scemetta quanto basta a farci impazzire entrambi. Ma io mi chiedo: come si fa a rimanere un po’ distaccati, a poter anche solo pensare, come forse pretenderebbero i giudici o non so chi, che possa non essere nostra figlia?
La vediamo infilzare con attenzione delle fettine di banana con una forchetta (che non so se avesse già maneggiato), e ci chiediamo come sarà vederle mangiare gli spaghetti. La vediamo paciugare nella buca della sabbia (scoperta di oggi) e fantastichiamo di portarla al mare, e vedere che faccia fa quando la prima onda della sua vita le lambisce i piedini. Vediamo quei piedotti calzati nei sandali un po’ abbondanti, e ce la immaginiamo con le scarpe da ginnastica che abbiamo pronte per lei. La seguiamo mentre corre qua e là e pensiamo a quando Fabio arriverà a casa, di sera in inverno, e si farà raccontare la nostra giornata.
Non so. Non so se sarebbe meglio cercare di bloccare i sogni, pensare a tutte le evenienze, ma poi mi dico: come può imparare a fidarsi di noi, se non percepisce che ci diamo al 100%?
Breve flash sugli altri bimbi. Più li conosciamo, più ci rendiamo conto di quanto siano tutti speciali. La piccola Nastia, che oggi si è impadronita di uno stetoscopio giocattolo e si aggirava visitando tutti, un medico alto 70 cm. Nazare, che quando siamo andati a casa mi è venuto davanti, allungando le braccine, per farsi dare un bacio (non te l’ho dato piccolo… già devono ricordarti di continuo che non siamo i “tuoi” mama e papa…), e che non vuole che lo spinga io sula dondola, perché vuole “il papa”. La “grande” e furbissima Xenia che, ben sapendo che è proibito a tutti (eccetto a Tania, che viene con noi) fare il giro dietro all’istituto, è partita, facendosi correre dietro dalla Tania e, al grido mentale di “Meglio un giorno da leone che 100 da pecora”, ha sfidato le tate, stando con noi finché qualcuna non è venuta a cercarla. La cicciosa Lisa, Lisette, con la sua risata chioccia, che ci urla da un capo all’altro del giardino di andarla a spingere sull’altalena. Andrej, che con i capelli corti non sembra più un punk ettaro. E poi Anton, Dima, Ian (cantante di un gruppo brit-pop), David, Tania “Litucia”, Alina… Ci mandate giù un bus, che li carichiamo tutti?

2 commenti:

  1. I sogni sono fatti per realizzarsi giusto? E allora sogna, sogna ad occhi aperti perchè un giorno accadrà! Già simpatizzo per Tania!
    *Vanille*

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  2. Come si fa?
    Non si fa, punto.
    Se ci riuscissi sarebbe segno che per lei sarebbe meglio un'altra mamma.
    Questa la mia idea.
    "Figlia" avrebbero potuto togliercela eccome, per luuuunghi mesi. 
    "Ci penseremo poi, semmai", è un pensiero che ci siamo fatti quando ci hanno proposto l'abbinamento con lei, e poi ad ogni step dei vari ricorsi accolti e rigettati. Nella quotidianità eravamo al 100% famiglia. Non può essere altrimenti, perchè altrimenti lei non si lascia andare, col cavolo! I grandi fan "presto" ad archiviare e dimenticare, i bambini invece sanno quante mani quanti sguardi quanti sorrisi quanti abbracci han già perso. 

    Per voi magari un po' più di prudenza sarebbe auspicabile, ma non posso invitarvi io ad averla.... non ci credo in quel tipo di prudenza. Se sei capace di quella prudenza sei un genitore finto...

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