sabato 9 febbraio 2013

Titoli di coda

Il post di oggi, mentre all'alba ci apprestiamo a partire alla volta del tanto sospirato aeroporto, è doverosamente dedicato ai ringraziamenti. Sono stati in tantissimi a starci vicini in questo lungo percorso che ci ha visti, alla fine, insieme per diventare una famiglia. Prime di tutte, le nostre di famiglie che, loro malgrado, sono state chiaramente coinvolte in questa grande montagna russa/ucraina. E, nel coinvolgimento, va detto che... ci sono state. Ci hanno appoggiato, hanno condiviso con noi i pesi, hanno aspettato, si sono rattristati per noi e per Tania, si sono anche arrabbiati. Ma sempre lì, sempre. E poi, gli amici: dalle chiacchierate dal vivo, a casa nostra, in pizzeria, davanti alla chiesa, dove si chiedeva come sta Tania, ci sono novità?, alle telefonate, alle mail, a FB, ai commenti al blog, ai forum. Ci avete detto di tutto amici, avete atteso con noi la piccola, le avete fatto regali, dedicato pensieri pieni di emozione, preghiere, speranza. Ma questo post non è proprio per voi. In tutti i film ci sono i protagonisti, che in questo caso siamo noi ma, soprattutto, Tania, ma anche tantissimi altri personaggi senza i quali la storia non potrebbe svilupparsi. E adesso che siamo ai titoli di coda... eccoli! Personaggi e interpreti... Iniziando proprio dall'inizio inizio inizio del film, ci sono loro: gli amici di quello che chiamiamo il "gruppo ado": ci hanno messi insieme per caso al primo corso organizzato dal Comune, a gennaio 2009... e mai da un raggruppamento a caso è venuta fuori tanta bella cosa! Abbiamo percorso insieme non solo la nostra avventura, ma anche le vostre e ora, anche insieme a Ufy, Christian e Maksim, siamo pronti a riprendere le nostre cene insieme. Grazie mille ragazzi... parlare con voi è sempre, ma sempre, "sentirsi capiti". Siete stati i primi a percorrere con noi questa bella crociera... e per fortuna, non possiamo che dire. Secondo, ma solo in linea strettamente cronologica... è lui, l'ente! SOS bambino ci ha accolti fin dall'inizio trasmettendoci un'impressione di grande serietà. Che è stata confermata: in tutte le fasi di questa lunga vicenda, ci è stato vicino, anche nei mesi in cui sembrava non succedere nulla. Andrea B., il nostro operatore, ha avuto modo di conoscerci bene (praticamente è stato obbligato dagli eventi... quante coppie gli rimangono sul groppone per tanti mesi?), e si è sciroppato varie telefonate, richieste, ansie, paure, arrabbiature, ci ha visti piangere dal vivo o al telefono, alzare la voce... Ovviamente anche ridere e dire sciocchezze, e gioire, ma siccome a dare buone notizie alla fine siamo tutti bravi, lo vogliamo ringraziare soprattutto per come c'è stato nei momenti difficili e nelle brutte notizie. Sì, perché, anche quando tutto pareva andare male, abbiamo deciso di fidarci, e il risultato... l'abbiamo sotto agli occhi ogni mattina. Questa è una vittoria per noi ma anche per voi, quindi grazie a tutti: ad Andrea appunto, alla presidente Egles Bozzo, a Maida e al resto del personale che nei prossimi mesi avremo ancora occasione in importunare. Ricordiamo, di Egles, una frase in particolare: quando, al momento di decidere di ritirare la richiesta di adozione di Tania, a settembre 2011, ha detto, da mamma anche lei adottiva: "Se fosse la mia adozione, io farei così". E quando certe cose le dice una mamma adottiva, tu l'ascolti, poche storie. Prima di partire con la nostra avventura, anzi, proprio per poter partire (e per ben due volte!), abbiamo dovuto preparare un bel malloppone di documenti. Non ce l'avremmo fatta, senza perdere la ragione, se varie persone non ci avessero aiutato, facilitando cose altrimenti complesse. Grazie mille per aver sopportato con pazienza le infinite richieste di correzioni, timbri, contro-timbri il cui senso a volte sfuggiva pure a noi. Ovviamente, poi, c'è tutta la parte ucraina dell'ente, che non possiamo dimenticare. Eugenio e Irina "capo", che vogliamo ricordare in particolare quando, la sera prima dell'abbinamento di quest'anno, al telefono ci ha detto: I documenti di Tania ci saranno, vedrete, facendoci passare un notte un pochino più tranquilla. Il personale dell'ufficio: Nadia, che per prima ci ha portati in giro per Kiev, Taya, che è stata con noi allo storico abbinamento che ci ha condotto per la prima volta dalla nostra piccola. Roman, che ci ha accompagnato nei momenti più critici della nostra avventura (siamo ancora una delle poche adozioni che non sei riuscito a portare a termine, o, siccome ce l'abbiamo fatta, passiamo dalla parte di quelle andate bene?), standoci di fianco in tribunale quando tutti ci randellavano, apparentemente senza pietà. Sono stati i momenti più difficili, con decisioni complicate da prendere, e non è stata certo una passeggiata, per lui, assisterci in quelle occasioni. E infine lei, Irina, che abbiamo conosciuto quasi per caso lo scorso febbraio, e che da quel momento ha organizzato viaggi, incontri, appuntamenti in ospedale, fidata alleata telefonica, e che ci ha accompagnato nella seconda parte della nostra avventura adottiva, efficiente, decisa, obbiettiva. Come supporto tattico, viene ora il momento di chi, in effetti, abbiamo frequentato più di tutti, qui in Ucraina, a parte Tania: i nostri tassisti. A Kiev, Roman (ricordiamo il panico, abilmente gestito, di quando insieme a lui avevamo il treno in partenza e il bancomat ci aveva inghiottito la carta!); a Dnieprpetrovsk, Alexander; a Krivoy Rog, Andrej. Puntuali, affidabili, hanno passato parecchie ore, al caldo o al freddo, ad aspettarci fuori dall'istituto, hanno ritirato e consegnato pacchi, fatto telefonate, decifrato le nostre, spesso criptiche, richieste di aiuto o di informazioni. In alcuni casi, si sono anche trasformati in efficienti assistenti nella gestione della difficile parte burocratica dell'adozione. E come dimenticare chi ci ha letteralmente lasciato la casa? Mica gratis ovviamente, ma un piccolo pensiero va anche a Luba, e al suo appartamento che piano piano, e contro la nostra volontà, abbiamo iniziato a considerare "casa". Le abbiamo lasciato una nostra foto sul frigo, chissà se sa che adesso stiamo per andare finalmente a casa insieme. Oltre a Luba, anche il personale degli istituti e dell'ospedale che in questi mesi hanno ospitato Tania. Intanto per le cure che le hanno dato, per averla nutrita, coccolata, giocata, consolata quando cadeva, per averle insegnato a parlare, camminare, a fare la pipì nel vasino... insomma, parecchie delle cose che avremmo fatto noi, se ci fossimo stati. Magari non proprio tutte col nostro stile, ma suvvia, crediamo che nel panorama generale dell'infanzia abbandonata Tania sia stata più fortunata della media. Grazie anche per tutto quello che avete fatto per noi: anche solo una parola, uno sguardo, un gesto - considerando il problema non piccolo della lingua - ci hanno dato sostegno quando sembrava che l'Ucraina tutta fosse contro di noi. Ci avete detto: noi pensiamo davvero che voi siate il meglio per Tania, e speriamo che possiate esserlo il più presto possibile. Sappiate che, ogni volta che ci avete dato un indirizzo, chiedendo di mandarvi foto e informazioni, non siete diventate solo un tassello che Tania potrà usare per ricostruire il suo passato, ma ci avete anche dato la speranza che davvero ce l'avremmo fatta. I nostri datori di lavoro, e i colleghi. Sono un altro dei motivi che ci ha davvero consentito di andare avanti in questa lunga avventura, siccome le nostre assenze fisiche sono state parecchio durevoli, quelle mentali... molto significative pure loro. Non ci è mai stato fatto pesare niente di tutto ciò, anche se le partenze erano sempre inaspettate e sembrava di non aver mai preparato le cose abbastanza bene. I colleghi non ci hanno fatto mancare non solo l'aiuto sul lavoro, ma anche l'appoggio, sia morale che pratico, quando è stato il momento di intervenire "fisicamente". Senza questo aiuto, magari ce l'avremmo fatta lo stesso, ma non con questi tempi. E... come facciamo a dimenticare loro? Ma sì, quelli che sono italiani, ma comunque si vede, che sono anche un po' ucraini, ormai. Dato che qui sono stati tanto tempo e hanno fatto una bella fatica. Sono loro, i nostri "compagni di viaggio" che hanno intrapreso il nostro stesso cammino in queste lontane terre. Prima di tutti Paola e Matteo, incontrati grazie a un imprevisto "cupido" (grazie Andrea!), conosciuti in quei momenti che avvicinano parecchio, ovvero quelli di difficoltà. Sia che siamo stati insieme qui, o in insieme in Italia, o noi qui e voi là, o viceversa... il filo che ci lega, e che lega anche Vladimir e Tania ormai, non si è mai spezzato. Sapete quanto bene faccia una parola, una battuta, la frase giusta che chi ha vissuto momenti simili immancabilmente sa dire. Voi, e il vostro affollato e caldissimo condominio, ci avete dato una gran mano. E poi gli altri compagni: Carla, Graziano e Oleg (mi ricordo così bene della nostra pizza a Kiev!), Stefano, AnnaMaria e Olga, e gli italo-ucraini di SOS, che ci hanno portato veramente tanta fortuna. E, ultimi ma solo in ordine di comparizione, Nino e Grazia e Paolo e Monica: ragazzi, voi siete ancora in barca, vi auguriamo venti favorevoli e tempo sereno. Chiudiamo con un ringraziamento particolare... se fossimo nei Promessi Sposi, scomoderemmo la Provvidenza, ma non lo siamo, quindi: grazie a... come la vogliamo chiamare? Fede? Forza? Follia? Testardaggine? insomma, quello che sia. Lei che ci ha accompagnato dall'inizio alla fine, e che ci ha permesso, pur con grande fatica, di arrivare fin qui. Prima di andare davvero, vogliamo dare alcuni numeri. Eccoli, se qualcuno vuole giocarseli al Lotto: 19 mesi e 18 giorni di suspence 172 giorni in Ucraina 9 viaggi 18 aerei presi 16 treni infiniti taxi infiniti documenti 4 diverse città: Kiev, Dniprodzindzinrsk, Dnipropetrovsk, Krivoy Rog un blog iniziato quasi per gioco 228 post tanti calorosi commenti 37 mila e 800 visualizzazioni tanti pianti molti sorrisi, soprattutto ultimamente un'avventura indimenticabile e irripetibile tanti amici due genitori un angelo

5 commenti:

  1. Un ringraziamento a voi che avete permesso a tanti di condividere gioie, dolori, rabbia, rassegnazione........attraverso il vostro meraviglioso blog......praticamente un romanzo!!!!!!
    Elisa

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  2. Ciao, famiglia! A quest'ora dovreste gia' essere arrivati a casa. Vi mandiamo un abbraccio caldo di benvenuto nella nuova vita. Con affetto. Adriano Costanza Brayan Nicolas

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  3. paolamatteo&vladimir9 febbraio 2013 alle ore 20:20

    Sapete cosa pensavo leggendo tra le lacrime i titoli di coda di questa storia incredibile … pensavo che il fatto di esserci incontrati sia un gran bel regalo del destino, lo stesso destino che ha messo sulla nostra strada Vladimir e Tania. Quello che abbiamo condiviso non si può raccontare e quello che ci resta da condividere non riesco neanche a immaginarlo. Siamo passati attraverso un’esperienza che ci ha fatto crescere e cambiare, che ci ha sbattuto in faccia i nostri limiti e ci ha permesso di tirare fuori il meglio di quello che siamo. Soprattutto ci ha fatto scoprire e riscoprire il dono prezioso degli amici e delle tante persone che ci vogliono bene. Sarebbe bello un giorno fare incontrare i nostri “condomini”. Benarrivata piccola Tania… com’è la tua cameretta? Ti piace? Porta pazienza con quei due … tenteranno di soffocarti di coccole, ma tu cerca di resistere. E facci sapere quando pensi di aver voglia di incontrare un amichetto un po’ agitato ma abbastanza bravo e dolce con i compagni di giochi più piccoli. Ma c’è tempo … tutta una vita.

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  4. Buona vita ragazzi!!!
    E, se vi avanza qualche nanosecondo, non mancate di farci sapere dei progressi della piccola bionda!

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  5. Arrivederci ragazzi, altro non so dire perchè l'emozione è fortissima e le lacrime continuano a sgorgare.
    Mi mancherà leggervi ma è giusto così, perchè ormai siete a casa, tutti e tre. Spero di avere il piacere di riabbracciare voi e di conoscere la piccola Tania..... per il resto so che le notizie non mancheranno ad arrivarmi tramite Paola e Matteo e questo è un gran regalo.
    A presto
    Lella

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