martedì 12 giugno 2012

Giornata piena

Oggi abbiamo corso come piccoli pony-express... in tutti i sensi, e se stasera non torna l'acqua (manca da stamattina), domani Tania avrà una mamma e un papà un po' puzzoni :-)
Scherzi a parte... mattinata iniziata benissimo con la piccola che ci corre incontro in giardino come non ci immaginavamo neanche nei sogni più arditi. Il libro dei bottoni le suscita versetti di meraviglia, e mentre ci giochiamo (arrivando ben al 3... attenzione maxima insomma!) mi fa anche una carezzina sul braccio, il primo gesto d'affetto non richiesto (tipo: Mi dai un bacino?) né stereotipato. Che dolcezza quella manina...
La poesia cala decisamente quando l'infermiera ci dice di portarla fuori dal giardino per tenerla lontana dagli altri bimbi, siccome i giochi che tiriamo fuori causano un po' di confusione. Per la cronaca, il gruppo è fatto da una ventina di bambini e ragazzini, che vanno dai 2 ai 13-14 anni. Insomma, la proposta le fa un attimo incrinare il karma e dopo per una quindicina di minuti odia tutti e tutto, ma soprattutto noi due, in modo intenso. Però ormai la conosciamo... è il suo modo di mostrare paura, o anche di esprimere il suo dissenso (in maniera effettivamente efficace), anche se sentir dire: Vuoi il papà? NIET è sempre una piccola stilettata.
La situazione rientra comunque, fra i tapacki nuovi e due ragazze (tirocinanti?) che chiedono di fotografarci insieme. Giusto, sempre per amor di cronaca e per segnare il giorno sul calendario: per la prima volta assisto di persona a Tania che fa la cacca. Confermo, tutto regolare :-)
Dopo un'ora e mezzo con la piccola, non sazi di fatica, ci facciamo lasciare da Alexander lungo il fiume, e camminiamo a piedi fino ad arrivare all'isola di cui avevamo letto sulla guida. Ci si trova una chiesa, un parco divertimenti e una bella striscia di sabbia, su cui i cittadini prendono il sole e fanno il bagno come se fossero in riviera.
Rientriamo in appartamento strisciando, e con un dubbio: possiamo tornare a trovarla nel pomeriggio? Le due ragazzine hanno detto di sì, ma non sembravano esattamente i primari dell'ospedale. Chiamiamo Iryna, e lei nicchia: il medico ha detto di andare solo la mattina... Breve summit di famiglia, e prevale la mia tesi: già che siamo qui, andiamo comunque, armati di faccia tosta. Se ci dicono qualcosa o il primario (mai visto) si lamenta, abbiamo la scusa: Noi italiani, ignoranti, non capiamo, chiediamo umilmente perdono...
Non succede nulla di tutto questo. Attendiamo un po' alla porta, insieme a una signora con un bimbo in braccio e una cartella clinica in mano. Una mamma? Chissà, però ci guarda un secondo e dice: Siete qui per Tania vero?, facendoci sentire quasi delle rock star.
Poi ci aprono, e dopo poco la piccola arriva di corsa, entusiasta. Rimane a giocare con noi in una stanzetta, senza mai lamentarsi o chiedere degli altri bambini. Guardiamo libri, giochiamo con la bambola, le faccio anche vedere il libretto sulle emozioni che ho preparato: le piace molto, lo guarda con attenzione e si diverte poi a fare la facce nello specchio.
A un certo punto, arriva una bella signora bionda: è il medico, con cui hanno parlato al telefono sia l'ente che Iryna. Molto gentile, tira fuori la cartella di Tania e inizia a farci vedere le sue analisi. Unico problema: io ho appena imparato come si dice "male al pancino" e "influenza", insomma non è che abbia il lessico. Ma quando chiedo di chiamare la traduttrice, si oppone così decisamente che lascio perdere. Insomma... 18 minuti di conversazione, in cui ho capito che la cura di Tania deve durare 6 mesi, che ha alcuni valori sballati negli esami del sangue, alcuni dovuti alla sua malattia, alcuni non so. Più altre cose più o meno importanti: la dottoressa legge con interesse la nostra storia, che ci portiamo dietro in russo, mi chiede da quando studio la lingua, dice che possiamo venire a trovare la piccola, che a suo parere è "molto attiva", due volte al giorno. Per tutto il tempo, la bionda attacca figurine su un foglio col papà, bravissimi tutti e 2.
Comunque... grazie alla tecnologia, senza che la dottoressa se ne accorgesse, abbiamo registrato tutto, e lo faremo sentire all'ente al più presto, sperando che non ci siano brutte notizie. Ho trovato comunque positivo che ci facesse vedere tutto, proprio come se fossimo... i genitori.
Poi, la dottoressa se ne va, e continuano i giochi. A Tania piace moltissimo bere dalla bottiglietta San Benedetto per bambini che le abbiamo portato, e a un certo punto dice: Vadicka (acqua), tumbacka, e scappa via.
La seguo, lei va su nel suo reparto. Vedo un'infermiera e le chiedo: Ma cosa vuol dire tumbacka? Lei ci porta nella cameretta della Tania e mi mostra il comodino. Le dico che Tania ha detto quella parola, e lei inizia a frugare chiedendole: Vuoi questo? O questo? Ci sono dei vestitini...
La piccola, dopo un po', apre il cassetto e... ci infila la bottiglia, poi chiude e parte per tornare "dal papa". Ecco cosa voleva fare... piccoletta, voleva mettersi la bottiglia nel suo comodino. La cosa colpisce molto sia me che Fabio, perché è la prima volta che vuole tenere da parte qualcosa per sé in modo tanto chiaro.
Il tempo passa, ed è ora di mangiare. Appena sente il richiamo dell'infermiera, dice che vuole mangiare e parte a manetta lungo le scale. Poi si volta, ci vede lungo il corridoio, torna indietro e ci saluta. Le diciamo: Torniamo domani. E lei, sorridendo: Domani? Sì, domani. Sorrisone.
L'infermiera che ci accompagna ci dice che Tania è molto contenta quando siamo lì, che parla molto di noi.
Siamo molto felici. E consigliamo a chi adotterà nei paesi dell'Est... la nostra situazione è particolarissima, ma ammettiamo che sapere il russo ci ha davvero salvato la vita, fino a ora.

6 commenti:

  1. Mamma mia che giornata intensa! Piena di emozioni! Bravi a scrivere tutto cosi' bene, sembra proprio di essere li con voi.
    Con l'augurio che anche i prossimi giorni proseguano bene cosi'!
    Un abbraccio
    Chiara, Mauro & Luca

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  2. OH SONO CONTENTISSIMA PER VOI .....ORMAI IL LEGAME TRA VOI 3 è PIù FORTE DI TUTTO E TUTTI!!!!!!!!!!
    UN BACIO DA TUTTI NOI

    FEDE

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  3. Bene, sono proprio felice di questi incontri!!!! Ci voleva proprio che riusciste a passare un pò di tempo con la piccola. Un abbraccio. Manuela

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  4. che bello... :-) in 2 giorni avete fatto un pieno di emozioni e di gioia che vi consiglio di meditare due minuti, per assaporarle a pieno e fissarne il ricordo, per portarlo sempre con voi, nei momenti facili e difficili. La vostra forza è veramente di esempio! SIETE MITICI!

    CIAO!
    Bigalle

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  5. Sembra di essere lì con voi, di vedere la piccola che vi corre incontro, che vuole nascondere la bottiglietta nel comodino, che scappa per il pranzo ma poi torna per salutarvi. Grazie perchè ci fate partecipi delle vostre emozioni.
    Ciao Giovanna

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  6. Finalmente una carezza al cuore!
    sarà forse banale ma i vostri post mi hanno ricordato la parte del Piccolo principe in cui incontra la volpe...
    "..."Vieni a giocare con me" le propose il piccolo principe, "sono così triste" "Non posso giocare con te" disse la volpe "non sono addomesticata" ... "che cosa vuol dire "addomesticare?" " E' una cosa da molto dimenticata, vuol dire "creare legami"... se tu mi addomestichi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.... se tu vuoi un amico addomesticami"
    "Che cosa devo fare?"
    "Bisogna essere molto pazienti. In principio tu ti siederai un pò lontano da me,...io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. LE PAROLE SONO UNA FONTE DI MALINTESI. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino... se tu vieni per esempio tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice...ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore...Ci vogliono i riti."
    "Che cos'è un rito?"
    " E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni..."

    Siete bellissimi!
    Un abbraccio forte .
    Tatanna.

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