giovedì 2 febbraio 2012

Neve e... gelo

-20 a Krivoy Rig, o così almeno mi ha detto ieri chi ha finalmente – dopo giorni in cui era impossibile prendere la linea – risposto al telefono in istituto.
Ma il gelo che mi ha invaso dopo pochissimo non è stato né quello, né la neve che cadeva copiosa su Modena e Bologna, bensì la frase: Tania è in ospedale.
Ho preso fiato per fare mille domande… ma subito, ho annaspato. Potevo chiedere “Perché?”, ma non avrei capito la risposta. Avrei voluto chiedere: È grave? Ma sta bene? Cos’ha?... ma semplicemente, non ero in grado. Dopo un attimo di silenzio, ho solo detto: Chiamo più tardi. E ho attaccato sentendomi invasa da un grandissimo senso di preoccupazione, ma anche, sì, di frustrazione. Non solo non potevo fare nulla per la piccola, ma non ero neanche in grado di chiedere notizie su di lei.
Subito ho chiamato Fabio, e anche lui si è preoccupato. Terza telefonata a Vicenza, per chiedere se qualcuno da Kiev poteva provare ad avere notizie.
E lì è iniziata l’attesa. Con la mente che cerca di dirti che non sarà niente, che le malattie sono normali con questo freddo. Ma la pancia che è tutta in subbuglio…
E alla fine, la notizia arriva. Come spesso, ormai, grazie all’aiuto di persone che non conosciamo, e che tuttavia ci fanno da – esile -  ponte con nostra figlia. Pare non sia niente di che, un raffreddamento, forse un po’ di bronchite, e che sia normale portare il bambino in ospedale anche in questi casi, siccome è un ambiente più caldo e controllato.
Dovrebbe essere tutto risolto per la nostra partenza, anche se dovremo avere la conferma, verso giovedì prossimo.
E così rimaniamo qui, sotto la neve, consapevoli che probabilmente va tutto bene, e che prima o poi dovevamo aspettarcela una cosa del genere. Ma anche tristi, perché più di tutto vorremmo essere con lei adesso, e non possiamo.

2 commenti:

  1. Accidenti... tanti auguri e un abbraccio virtuale, visto che oggi non avevo ancora letto il post. Elena B.

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  2. Sono prove durissime. Meglio che sia solo un raffreddore, ma dovrebbe essere curato da mamma e papà al calduccio di casa. La sola fortuna è che lei questo non lo sa... Spero arrivino presto notizie rassicuranti e possiate partire come previsto...

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