giovedì 24 novembre 2011

Pacco in ritorno

Abbiamo saputo stamattina che il pacco che avevamo preparato per Tania è stato rimandato indietro. Dopo un lungo soggiorno in qualche ufficio postale, è stato aperto e, verificato che conteneva "alimenti", in poche parole caramelle, rimandato indietro.
La cosa ci riempie di rabbia. Non tanto per il fatto in sé (comunque, chi ha spedito il pacco ce lo poteva pure dire di non mandare caramelle, infatti oggi sentiranno un papà abbastanza urtato), in fondo possiamo ricomprare tutto, ma per altri motivi: il solito senso di impotenza che ci coglie - non possiamo neanche far arrivare un regalo alla nostra bambina -, il rimpianto perché volevamo che ricevesse qualcosa di speciale non insieme a noi, ma prima, il dispiacere perché non ha ricevuto nulla per il suo compleanno.
Il fatto che, non sapendo lei nulla di tutto ciò, non ne abbia neanche sofferto la mancanza, è tutto sommato marginale. Di quante cose non soffre la mancanza, perché non sa nemmeno che esistono?
Certo, con tutto quel che ci è capitato e che ci potrà capitare, questa è un'inezia, che la prossima brutta notizia, o anche la prossima bella (non siamo troppo pessimisti!) cancellerà in un attimo. Ci daremo anche degli sciocchi. Ma abbiamo così poco. Anche una briciola in meno ci lascia più poveri.

1 commento:

  1. Ma basta! Deve essere tutto così difficile? Perchè devono mettersi tutti di traverso? Tanto e inutile, noi non molliamo. Spediremo pacchi fino ad intasare ogni ufficio postale dello stato; diventeremo soci di maggioranza della Wizzair; al Dap e al Cai cominceranno a girare le nostre foto segnaletiche. Non ci avranno mai!
    paola e matteo

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