lunedì 21 novembre 2011

Emozioni

Domani Tania, anzi, per una volta chiamiamola con tutto il suo nome, Tatiana compie 4 anni.
Ovvio che più di tutto vorremmo che fosse qui con noi, oppure che noi fossimo con lei. Cose entrambi non possibili, perché il programma era che lei, proprio ieri o venerdì scorso, fosse trasferita in un nuovo istituto, a Krivoy Rog, ed era meglio che noi, in quei primi giorni critici, non fossimo lì.
Invece, un regalo di compleanno le è arrivato: no, non il nostro pacco, che è in giro non si sa dove (che il Signore abbia in gloria l’Ucraina tutta e le sue dogane. Nonché gli zelanti doganieri), ma uno ancora più bello per lei. Ovvero, per il momento – non sappiamo fino a quando, ma cosa si può pretendere, non sappiamo nemmeno dov’è il pacco! – non sarà trasferita. Quindi, domani sarà ancora a “casa sua”. Il fatto ci riempie di gioia.
Sabato ci siamo accinti all’acquisto del regalo che le avevamo promesso, ovvero una kuka (una bambola) grande. Più grande di Cicciobellino, insomma. La scelta è stata ardua: negli anni in cui non abbiamo frequentato le bambole, queste si sono evolute al di là di ogni nostro sospetto. Adesso fanno di tutto: oltre alla classica pipì, si ammalano, gli si arrossa il sederino, gli smoccola il naso, poi cantano, ballano, pattinano, camminano, raccontano favole, si scofanano di cibo e chissà che altro. Noi eravamo orientati verso una bambola-che-fornisce-un-visto-in-uscita-dall’Ucraina-alla-sua-mammina, ma non c’era, e quindi abbiamo ripiegato su un classico: Ciccobello bua, che Tania potrà curare e sforacchiare a volontà con la siringa.
Ieri abbiamo anche fatto la telefonata settimanale. Ciccata quella della mattina, perché i piccoli erano fuori, l’abbiamo invece trovata al pomeriggio. Niente discorsi stavolta, ci siamo limitati a giocare con lei, ripetendo a turno e storpiando insieme le parole che lei sceglieva. Un po’ demenziale, ma la sua risata argentina era abbastanza per tutti. La tata ci ha anche chiesto quando andremo a trovarla, le abbiamo detto “A novembre”, perché in teoria dovremmo partire la prossima domenica.
Aspettiamo invece notizie, per decidere definitivamente. Perché non è che noi andiamo e lei viene trasferita proprio quella settimana.
Però per il momento sta bene, ed è quello che più conta.

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