martedì 18 ottobre 2011

Un posto piccolo, al caldo


Sono già due sabati che chiamiamo Tania al telefono. Telefonate più o meno lunghe (anche se sto diventando una professionista nel parlare con le tate in russo, lo ammetto), più o meno complicate dalla linea che cade… ma sempre inesorabilmente brevi, contando che devono bastare per tutta la settimana che segue. A noi, più che a lei, che comunque sembra serena.
Ma Tania non è con noi solo in quei momenti. È una presenza costante che si è annidata nel nostro petto, proprio di fianco al cuore.
Io me la porto dietro come fa una mamma con il suo pancione. Viene con me in treno, le faccio vedere i vestitini nelle vetrine e i braccialetti nelle edicole, le torte nelle pasticcerie e le caramelle nei bar. Le indico quella bimba bionda che potrebbe essere lei da grande. Fabio le fa sentire le sue canzoni preferite alla radio e la sente ridere assieme al cuginetto Luca, quando lo prende in braccio e lo ribalta.
Tu non lo sai, Tania, ma anche se sei daliekò daliekò (lontana lontana) sei qui con noi, sempre.

2 commenti:

  1. Quello che avete scritto parla molto di quanto intimi siano alcuni sentimenti, come la nostalgia, la mancanza, la lontananza e il dolore. Stanno dentro di noi e ci vengono a trovare soprattutto quando ci sentiamo soli. Non � facile condividere ora con voi quello che intimamente provate, ma speriamo di potervi in qualche modo starvi accanto, fiduciosi nel fatto che verra un giorno in cui potremo esprimere quei sentimenti che sono propri della condivisione come la gioia e la felicita. Continuiamo ad affidarvi al signore certi che lui vi ascolta e vi protegge, tutti e 3.
    Anita, Emma, Giulia e Andrea

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