mercoledì 26 ottobre 2011

Liubli�

Dopo varie telefonate a la solita attesa, oggi ho potuto chiarire che quello di sabato è stato un disguido e che possiamo continuare a chiamare Tania al telefono.
Non me lo sono fatta ripetere due volte e, ottenuta la delega del papà, l'ho chiamata.
Probabilmente il messaggio era girato, perché alla mia richiesta è stato risposto: Siciàs! (subito), e dopo poco la cornetta era fra le zampette della piccola.
Assisitita da una tata molto zelante, Tania ha cominciato a ripetere le frasi che le venivano suggerito: mi ha chiesto come stavo, poi mi ha ripetuto circa 10 volte che ci aspetta, per poi concludere con un urlato: "Ia tibià liubliù, ia tibià liubliù, ia tibià liubliù" (ti voglio bene). Io, in mezzo a cotale verve retorica, ho potuto dir poco, ma credo che la scena fosse buffa perché anche la tata rideva di gusto.
Che dire, l'ho sentita bene la piccola (a parte la dizione, che mi è sembrata davvero buona, per una che in pratica ha iniziato a parlare a giugno!), allegra, divertita dalla situazione.
Ti auguro che sia vero, Tania, che tu non abbia pensieri. Ci pensano la mamma e il papà a portare i pesi, tu cerca di stare bene, piccola guerriera.

4 commenti:

  1. Voi portate i pesi e Tania vi coccola il cuore  "ia tibià liubliù" così le forze non vengono a mancare!
    Ruoli e compiti ben distribuiti: che rodaggio ragazzi! siete bravissimi!!!

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  2. Commuovente ^_^

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  3. siccome è un po' che non accendo il computer, stasera mi sono letta ben bene tutto cio' che mi sono persa!!!! che dolce la piccola Tania!!! e poi suona proprio bene ... "ia tibià liubliù"... !!! ;D      bibi

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